Bagno a Ripoli, modello di città intelligente e sostenibile del Centro Italia

Con un impegno concreto in digitalizzazione, mobilità sostenibile e innovazione, Bagno a Ripoli conquista la vetta del City Vision Score, affermandosi come esempio di lungimiranza nel Centro Italia

In un mondo che viaggia sempre più veloce e che sempre più si sta digitalizzando, Bagno a Ripoli si conferma una delle realtà più lungimiranti nel panorama delle piccole città del nostro territorio e, più in generale, dell'intero Centro Italia. E il comune ripolese si è dimostrato tanto all'avanguardia sul tema delle “città smart” da conquistare la prima posizione nella prestigiosa classifica del City Vision Score. Questo riconoscimento non è un caso: il Comune ha saputo distinguersi per la sua visione avanzata di città intelligente, integrando innovazione e sostenibilità in modo armonioso e concreto. Tra i fattori che hanno contribuito a questo successo ci sono iniziative che spaziano dalla digitalizzazione alla mobilità sostenibile, senza dimenticare l’ambiente e il benessere della comunità. Con l'amministrazione comunale, che fa capo al sindaco Francesco Pignotti, che, fin dal suo insediamento, ha investito risorse ed energie su questa tematica.L’approccio di Bagno a Ripoli alla trasformazione digitale è ampio e inclusivo. Basti pensare a progetti come “Nonni Digitali” e il “Patto Digitale”, esempi tangibili di come il Comune punti a colmare il gap tra le generazioni in tema di tecnologie. Ma l'attenzione non è rivolta solo all'innovazione tecnologica, ma anche all'inclusione: l’iniziativa “Segnala la barriera”, ad esempio, permette ai cittadini di segnalare difficoltà legate all’accessibilità, dimostrando un impegno concreto verso una comunità senza ostacoli fisici o digitali.Sul fronte ambientale, poi, Bagno a Ripoli si distingue per il suo impegno nella promozione di energie rinnovabili. La creazione di una Comunità Energetica Rinnovabile completamente pubblica è una scelta coraggiosa che fa della sostenibilità e della collaborazione tra comuni la chiave per una gestione innovativa delle risorse. Inoltre, l’installazione di impianti fotovoltaici e la promozione di pratiche ecologiche come il mercatino del riuso riflettono una filosofia di economia circolare che va oltre la semplice riduzione degli sprechi.La mobilità sostenibile è un altro pilastro di questo progetto di città sempre più smart in grado di rispondere ad una monteplicità di bisogni. L’introduzione della tramvia che collegherà Bagno a Ripoli a Firenze, i cui cantieri sono già partiti, è un esempio lampante di come il Comune investa in infrastrutture ecologiche, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e migliorare la qualità della vita dei cittadini. Le nuove piste ciclabili e i bonus per l’utilizzo del trasporto pubblico sono solo alcuni dei molteplici sforzi in questo ambito.Infine, l’amministrazione ha dato grande importanza alla rigenerazione urbana e alla realizzazione di edifici scolastici in bioedilizia, come la scuola Agnoletti costruita in legno, che rappresenta un modello di sostenibilità e innovazione anche nell’edilizia pubblica.“Ogni giorno il nostro Comune prova a offrire servizi migliori ai propri cittadini mettendo al centro la qualità dei collegamenti, la digitalizzazione e la sostenibilità, ricordando sempre inclusione e accessibilità per tutte e tutti - dichiara il sindaco Francesco Pignotti -. Un percorso non facile, lungo e con tanti ostacoli, che un passo dopo l’altro però vogliamo portare avanti con impegno”.Bagno a Ripoli, dunque, non è solo un Comune che guarda al futuro, ma sa come farlo con progetti coraggiosi e che lo proiettano in un tessuto socio economico sempre più interconnesso.

Montespertoli, Brunswick chiude Navico e licenzia i dipendenti. Lavoratori e Comune in coro: “Scelta inaccettabile”

Dal 1981 un punto di riferimento per il territorio, ora 27 famiglie a rischio. Amministrazione e sindacati al fianco dei lavoratori, ma la proprietà americana resta sorda al dialogo

Un colpo al cuore dell’economia locale. Navico chiude lo stabilimento di Montagnana, nel comune di Montespertoli, licenzia i 27 lavoratori, e sposta l'attività in Messico. L'azienda, nata nel 1981, rappresenta un’eccellenza produttiva del territorio nel campo della radaristica. Nonostante questo, la proprietà americana del gruppo Brunswick ha avviato le procedure di licenziamento per tutti i 27 dipendenti dello stabilimento e la chiusura dello stesso. Una decisione che ha scosso la comunità locale, con effetti non solo per i lavoratori, ma anche per l’intero indotto che ruota attorno alla fabbrica, che nei decenni ha saputo ritagliarsi un importante spazio strategico anche all'interno dello stesso gruppo Navico. Da mesi i segnali di crisi erano evidenti, dalla riduzione della mole di lavoro alla reticenza della proprietà, ma la comunicazione ufficiale è arrivata solo nei giorni scorsi: via mail, senza preavviso. I lavoratori, con in mano la PEC contenente la comunicazione di licenziamenti collettivi, sono scesi in strada, pronti a difendere con tutte le forze un’azienda che, in più di 40 anni, ha formato decine di professionisti, garantito posti di lavoro e contribuito a costruire un’industria di nicchia nel campo dell’elettronica e della sicurezza marittima e terrestre. Dopo l'insontro in regione avvenuto ieri, i dipendenti sono stati ricevuti questa mattina all'interno delle stanze del comune di Montespertoli per un confronto con l'amministrazione.Filippo Sozzi, sindacalista della FIOM CGIL che sta seguendo la vicenda, descrive la situazione come “incomprensibile” e “gravissima”. La chiusura dello stabilimento non è solo un dramma per le famiglie coinvolte, ma anche un danno economico che rischia di sgonfiare l’intero sistema produttivo locale. Un’azienda che, seppur parte di un gruppo internazionale, ha saputo coltivare una tradizione di competenze e know-how specifici, ormai difficili da ritrovare in altre realtà industriali.La reazione dell’Amministrazione Comunale è stata immediata. Il sindaco Alessio Mugnaini, insieme alla Giunta e ai sindacati, ha sostenuto senza indugi la battaglia dei lavoratori, dichiarando che non esistono giustificazioni economiche valide per questa scelta. “Siamo di fronte a una decisione che non possiamo accettare, non solo per le famiglie dei lavoratori, ma per l’intera comunità. La perdita di questa realtà significherebbe un impoverimento serio per il nostro territorio”, ha affermato Mugnaini.Nonostante il supporto delle istituzioni locali, i lavoratori sono consapevoli che la strada da percorrere è in salita. La trattativa con la proprietà americana, che sembra avere poco interesse a trovare soluzioni alternative, è difficile e le possibilità di successo appaiono scarse. “Abbiamo sempre dato il massimo per questa azienda, e ora ci ritroviamo abbandonati: personalmente mi sento tradito. La trasparenza e il dialogo avrebbero fatto la differenza”, confida ai nostri microfoni Simone Giachi, che dopo 25 anni di lavoro si trova a fronteggiare un futuro incerto. “ finora abbiamo riscontrato una chiusura significativa da parte loro, come se le nostre posizioni viaggiassero su binari paralleli che non si incontrano. Nonostante tutto, siamo determinati a lottare fino all'ultimo”, ribadisce Sergio Guerrieri, uno dei responsabili di produzione.Nel frattempo, il sindacato e le istituzioni continuano a cercare soluzioni, ma la speranza è che la proprietà torni sui suoi passi e decida di salvaguardare non solo i posti di lavoro, ma anche un pezzo di storia e tradizione produttiva che ha fatto grande Montespertoli.Fuori dall'azienda campeggiano le bandiere e gli striscioni della Fiom. “Da più di quarant'anni facciamo radar su mari calmi o tempestosi. Grazie Brunswick per averci affondato”. La stessa Brunswick che periodicamente organizzava corsi per i lavoratori sulla trasparenza e l'etica lavorativa. Quasi una beffa per i 27 dipendenti che in un cartellone amaramente divertente hanno scritto così: “Brunswick, e ci fai pure i corsi per l'etica. E noi si... letica!”.

Undici giorni alla fine del mercato. Cosa manca alla Fiorentina?

Ultime curve della sessione invernale. E i viola hanno ancora bisogno di qualcosa

Il mercato di riparazione della Fiorentina entra nel vivo a poco più di dieci giorni dalla fine della sessione invernale. Fin qui i viola hanno messo a segno due colpi in entrata: Nicolas Valentini, arrivato dopo essersi svincolato dal Boca Juniors, e Michael Folorunsho, in prestito dal Napoli con diritto di riscatto. Di contro, sono arrivate fin qui due cessioni: quelle di Quarta e Kayode. Eppure, la sensazione è che Pradè e Goretti abbiano ancora qualche colpo in canna. Anche perché la Fiorentina ha fatto vedere di avere ancora qualche evidente lacuna in alcune parti del campo.Manca un po' di qualità in attacco. Colpani, nonostante le tante occasioni avute, non ha mai convinto appieno, e i viola sono per questo alla ricerca di un esterno di piede mancino in grado di rientrare dentro il campo convergendo da destra. Luiz Henrique è sfumato, partendo in direzione Zenit di San Pietroburgo. I viola puntano Man del Parma, talentuoso esterno rumeno che però costa circa 15 milioni di euro.E, come ha ribadito lo stesso Raffaele Palladino prima del deludente match contro il Torino, i viola hanno bisogno di fisicità in mezzo al campo, dato che Cataldi continua a non offrire garanzie dal punto di vista fisico. Il nome di Bryan Cristante può diventare spendibile, magari con un'operazione da ultimare nelle ultime ore di calciomercato. E poi? Andrà sostituito Kayode, magari con un giovane da lanciare, a meno che Palladino non consideri la promozione di Moreno da quel lato del campo. Senza dimenticare uno dei problemi atavici che la Fiorentina si porta dietro da inizio anno: la mancanza di un giocatore che possa dare un po' di respiro a Moise Kean là davanti.

Mercato Fiorentina: ultimatum per Luiz Henrique, alternativa Dennis Man

Pongracic in uscita, possibile scambio tra Sanabria e Kouamé. La dirigenza viola si prepara a movimenti importanti in vista della chiusura del mercato

Il mercato della Fiorentina si sta concentrando su un obiettivo principale, Luiz Henrique, ma le trattative con il Botafogo sono complesse e il club ha fissato un ultimatum di 48/72 ore per decidere se proseguire con l'affare o se virare su altri obiettivi, stando a quanto racconta il Corriere dello Sport. Il divario tra l'offerta di Pradè e Goretti e la richiesta di 30 milioni dei carioca è ancora ampio, ma la Fiorentina punta a colmarlo attraverso operazioni in uscita. Se entro la prossima settimana non ci sarà una svolta, la dirigenza viola virerà su Dennis Man, attaccante del Parma. Il club emiliano ha fissato il prezzo per il romeno a 15 milioni di euro, la Fiorentina è pronta a offrire 12 milioni più bonus. La distanza, non è incolmabile, ed è possibile che possano esserci importanti sviluppi nei prossimi giorni.  Nel contempo, la Fiorentina sta valutando anche la situazione di Marin Pongracic, arrivato dal Lecce ma poco impiegato finora a causa di infortuni e cambiamenti tattici. Nonostante la sua scarsissima visibilità in campo, il difensore croato ha attirato l'interesse di diverse squadre, tra cui il Bologna, che potrebbe chiedere il suo prestito. La Fiorentina potrebbe accogliere questa richiesta, nel tentativo di rilanciare il giocatore in vista della prossima stagione. Il futuro di Pongracic, dunque, potrebbe dipendere dall’eventuale cessione di Erlic, che pare ormai già lontano dal capoluogo emiliano.Infine, la Fiorentina sta prendendo in considerazione uno scambio tra Antonio Sanabria e Christian Kouamé, con Fiorentina e Torino pronti a discutere i dettagli dell'affare già nelle prossime ore.

Via ai lavori della linea 3.2.1. Pignotti e Funaro in coro: “Opera fondamentale”

Ieri la presentazione dei cantieri per la linea tranviaria che collegherà Firenze e Bagno a Ripoli. Si parte il 25 gennaio coi cantieri

Nel suggestivo scenario di Palazzo Vecchio è stato presentato l'avvio dei cantieri per la linea tranviaria 3.2.1, che collegherà Piazza della Libertà a Bagno a Ripoli. Questo progetto cruciale non solo mira a rivoluzionare la mobilità nell'area metropolitana fiorentina, ma rappresenta anche una testimonianza tangibile della sinergia tra l'amministrazione fiorentina e quella ripolese.La nuova linea, estesa per circa 7,2 chilometri (di cui 3,1 saranno alimentati a batteria) con 17 fermate previste, si integrerà al sistema tranviario esistente in Piazza della Libertà, proseguendo attraverso viali e lungarni fino a raggiungere Bagno a Ripoli. L'avvio dei lavori è previsto il 25 gennaio e si protrarranno fino a fine 2026.  Le itutuzioni presenti hanno espresso il loro entusiasmo per l'inizio dei lavori, sottolineando l'importanza strategica dell'opera per il territorio e per i suoi cittadini."La tranvia rappresenta un’opera fondamentale per il futuro di Bagno a Ripoli. - ha dichiarato il Sindaco del Comune ripolese Francesco Pignotti - Ci aspettiamo che trasformi radicalmente gli stili di vita dei nostri cittadini, offrendo finalmente la possibilità di raggiungere Firenze in modo intelligente e sostenibile. Questo progetto posiziona Bagno a Ripoli sempre più al centro dello scacchiere metropolitano, favorendo non solo i collegamenti con Firenze, ma anche i flussi in entrata, come quelli turistici. Questo progetto è il frutto di una sinergia consolidata tra la nostra amministrazione e il Comune di Firenze"Dello stesso avviso anche la Sindaca di Firenze Sara Funaro: "Il 25 gennaio rappresenta una giornata estremamente importante per la nostra città. Avevamo promesso l'avvio dei lavori per la nuova linea tranviaria, e manterremo la parola data. Siamo pienamente consapevoli dell'impatto significativo che questi cantieri avranno sulla città. Per questo motivo, insieme all'assessore Andrea Giorgio e agli uffici competenti, abbiamo lavorato intensamente per predisporre tutte le misure necessarie a supportare i cittadini."Dall'evento ha preso la parola anche Andrea Giorgio, assessore alla mobilità di Palazzo Vecchio: "Per me, questo rappresenta un evento importante perché segna la volontà di una città che non si limita a guardarsi allo specchio, ma che ha scelto di trasformarsi e accettare la sfida di innovare la mobilità per i suoi cittadini. Abbiamo messo a disposizione risorse significative: oltre 1.500 nuovi parcheggi, 800 alberi in più rispetto a oggi e la trasformazione di viali, piazze e quartieri. Questa linea connetterà un milione di persone in più, con una previsione di 11 milioni di passeggeri annui.È un’opera strategica, importantissima, e siamo orgogliosi di contribuire a rendere Firenze una città più moderna ed efficiente"

San Jacopino e l'ex hotel Airone: paura di un nuovo caso Astor

Occupazione dell’ex Hotel, i residenti chiedono sicurezza immediata

Il quartiere San Jacopino, nel cuore di Firenze, è di nuovo sotto assedio. L’ex Hotel Airone, ormai simbolo di degrado e abbandono, è diventato un rifugio per senza fissa dimora e sbandati, gettando i residenti nel panico. “Ogni sera è un incubo. Vedo persone entrare e uscire, e non so mai chi incontrerò di fronte al portone di casa”, racconta Carla M., residente di via Toselli. Come lei, molti altri temono che la situazione possa degenerare in un nuovo caso Astor, l’edificio occupato per anni da gang e teatro della tragica scomparsa della piccola Kata.Il Comitato Cittadini Attivi San Jacopino, guidato da Simone Gianfaldoni, alza la voce: “Non possiamo più vivere così. Abbiamo paura di uscire dopo il tramonto. Ci servono interventi decisi, non rassicurazioni vuote”. Gianfaldoni chiede alle autorità un impegno concreto per fermare le occupazioni e garantire la sicurezza del quartiere. Anche Marco Ruffili, presidente del Quartiere 1, ha promesso maggiore controllo, ma i cittadini lamentano che la situazione rimane immutata. “Vediamo solo parole, mentre l’insicurezza dilaga”, accusa Alessandro F., padre di due bambini.L’edificio sembra essere fuori controllo. Gli accessi continuano a essere violati, e il proprietario è irreperibile. Dal centrodestra arrivano critiche all’amministrazione comunale e al sindaco, accusati di non fare abbastanza per prevenire occupazioni e degrado. Secondo gli esponenti dell’opposizione, Firenze starebbe pagando un prezzo alto per la mancanza di interventi strutturali e di un’azione più incisiva contro le occupazioni abusive. In particolare, si chiede un maggior coinvolgimento della proprietà privata per mettere in sicurezza gli stabili e prevenire situazioni di emergenza come quella dell’ex Hotel Airone.San Jacopino vive un momento di profonda crisi: alle occupazioni si sommano episodi di microcriminalità come spaccate e furti nei negozi, che contribuiscono a rendere il quartiere un luogo sempre più insicuro. “Non è solo l’ex Hotel Airone, ma tutto il rione è fuori controllo. Siamo esasperati”, aggiunge Roberto P., pensionato che vive nella zona.I cittadini, intanto, si preparano a scendere in strada per protestare. “Non vogliamo che San Jacopino diventi un’altra terra di nessuno”, conclude Carla M., con un misto di paura e rabbia. La tensione cresce, e il quartiere attende risposte che tardano ad arrivare.

Tabù Stadium per i viola, quella di domani un'occasione da non perdere

Da quando è stato inaugurato il nuovo impianto, i viola hanno trovato una sola vittoria in campionato

Lo Juventus Stadium (oggi Allianz Stadium), inaugurato nel 2011, rappresenta una delle sfide più ardue per la Fiorentina in campionato. Da allora, i viola hanno affrontato la Juventus 13 volte sul campo torinese, con un bilancio, per usare un eufemismo, non favorevole: una vittoria, zero pareggi e 12 sconfitte. Questa statistica racconta di un tabù difficile da infrangere, ma che i tifosi viola sperano di superare già da domani.La Fiorentina, nonostante le difficoltà, ha sempre affrontato queste sfide con carattere e determinazione, anche contro un avversario storicamente complicato. L'unico successo, datato 22 dicembre 2020, è stato un momento di grande gioia per il popolo viola, con un netto 3-0 che ha dimostrato come la squadra, pur in un ambiente ostico, possa ottenere risultati importanti. Anche in un momento difficile come stava vivendo allora la squadra gigliataÈ vero che lo Stadium si è spesso rivelato un terreno ostico, ma non sono mancati momenti di lotta e prestazioni che hanno messo in difficoltà i padroni di casa. Partite come il 3-2 del 2015 o il 2-1 del 2019 hanno mostrato una Fiorentina capace di competere e di giocarsi le proprie carte, anche se i risultati non sempre hanno premiato gli sforzi.Il tabù dello Stadium è un ostacolo che la Fiorentina ha tutte le qualità per superare. La squadra viola è cresciuta negli ultimi mesi, sia in termini di organico che di mentalità, e il desiderio di riscatto alimenta le ambizioni per la sfida di domani.La strada per spezzare definitivamente questo tabù è impegnativa,la gara di domani è un’occasione per avvicinarsi a questo obiettivo. 

Servizio Alia nelle tabaccherie: buon successo tra cittadini e commercianti

Il nuovo sistema di distribuzione per la raccolta differenziata riscuote consensi: soddisfatti i titolari delle tabaccherie e i residenti, nonostante alcuni dettagli logistici ancora da affinare

Il racconto del nuovo servizio di Alia Multiutility passa per le voci di chi lo vive ogni giorno: cittadini e tabaccai. A poche settimane dall'avvio della distribuzione dei materiali per la raccolta differenziata presso le tabaccherie aderenti, il bilancio è già positivo."Abbiamo visto un grande afflusso, soprattutto nei primi giorni," racconta Matteo Casini, titolare della Tabaccheria Matteo in via Orazio Vecchio. "I clienti sono contenti di poter ritirare sacchetti e chiavette qui da noi, senza dover andare in un punto Alia. Unica pecca? La logistica. Ci sono stati alcuni ritardi con le consegne, ma ci è stato assicurato che il problema sarà risolto a breve."Anche Giovanni Falorni, della Tabaccheria Daniela in via Erbosa, conferma la buona accoglienza del servizio: "Abbiamo finito le prime forniture in pochi giorni. Ogni giorno passano clienti per ritirare il materiale, e questo dimostra quanto fosse sentita l’esigenza di semplificare il ritiro." Tuttavia, Falorni sottolinea un aspetto da migliorare: "Alcuni sacchetti sanitari ci sono stati consegnati, ma non possiamo distribuirli. Sarebbe utile una maggiore chiarezza su questo punto."Tra i cittadini, il nuovo sistema sembra aver trovato terreno fertile. Chiara M., madre di due bambini, apprezza la comodità: "Andare al punto Alia era scomodo, soprattutto con i miei piccoli. Ora basta una sosta veloce in tabaccheria." Anche Antonio R., pensionato, sottolinea i benefici: "Non sono molto pratico con la tecnologia, ma il sistema è chiaro e il personale delle tabaccherie è sempre disponibile a dare una mano."Nelle prime settimane sono state registrate oltre 3.000 richieste per il ritiro di sacchetti e chiavette digitali presso le 49 tabaccherie aderenti nel Comune di Firenze, un dato che evidenzia l’immediata utilità del servizio per la cittadinanza. L'iniziativa è destinata a crescere ulteriormente con l'adesione di nuovi esercizi commerciali.L'iniziativa, partita in collaborazione con la Federazione Italiana Tabaccai, punta a rendere la raccolta differenziata più accessibile. "Il servizio è buono, ma potrebbe essere perfezionato," aggiunge Casini. Tra i suggerimenti, l’uso della tessera sanitaria per velocizzare il ritiro: "Eviterebbe ai clienti di dover tornare a casa a cercare il codice."Il progetto, avviato in 42 Comuni, rappresenta un esempio di innovazione e vicinanza ai cittadini. Nonostante qualche problema iniziale, il servizio sta dimostrando il suo potenziale e sta riscontrando un buon successo fra esercenti e cittadini. 

Fiorentina: pari a Guimaraes, ma la prestazione è da rivedere

Missione compiuta, ma molti dubbi restano

La Fiorentina ottiene il pareggio per 1-1 contro il Vitoria Guimaraes, un risultato che le consente di qualificarsi agli ottavi di finale di Conference League, evitando i playoff di febbraio. Tuttavia, la prestazione della squadra è stata ben al di sotto delle aspettative, soprattutto nel primo tempo, quando i viola hanno mostrato evidenti difficoltà. Nonostante il turnover (sette cambi), l'approccio alla partita è stato superficiale, con errori in fase di possesso e una difesa insicura. Il gol del Vitoria è stato quasi una logica conseguenza di un avvio timido della Fiorentina, che non è riuscita a creare occasioni significative nel primo tempo e ha rischiato di finire sotto di più.Nella ripresa, con i cambi di Palladino, la squadra ha mostrato qualche segno di reazione. Kean, Colpani e Gosens hanno cercato di dare una scossa, ma è stato solo un gol di Mandragora, a pochi minuti dalla fine, a evitare una sconfitta che avrebbe complicato ulteriormente la situazione. Nonostante la sofferenza, il pareggio consente ai viola di andare avanti nella competizione, ma il gioco della squadra resta una preoccupazione. Ora, oltre alla qualificazione, si guarda anche al mercato per rinforzare la squadra.

“Non ci sentiamo più al sicuro”: a San Jacopino la criminalità dilaga tra rabbia e paura

Una notte di devastazioni riaccende la protesta: auto distrutte, furti e spaccio incontrastato mentre il quartiere affonda nell'abbandono

San Jacopino, un tempo rione vivace e tranquillo, oggi si ritrova ostaggio della microcriminalità. L’ennesima notte di devastazioni ha visto dieci auto vandalizzate e un furto in una palestra di via Lulli, ma per i residenti è solo l’ultimo capitolo di un’escalation inarrestabile."Ogni mattina è un’incognita," racconta Marta, che abita in piazza San Jacopino. "Questa volta hanno spaccato i vetri di tre auto sotto casa mia. Ma il peggio è che non ci stupisce più. Ogni settimana è sempre la stessa storia."Le strade del quartiere – via Rossini, via Fontana, via Ponte all’Asse – raccontano una realtà fatta di vetri infranti e rassegnazione. "Abbiamo paura," confessa Luca, un giovane residente di via Benedetto Marcello. "Lo spaccio avviene alla luce del giorno, e la notte sembra non esserci controllo. È chiaro che qui qualcosa sta peggiorando, ma nessuno interviene."Da mesi, i cittadini denunciano l’aggravarsi della situazione. I controlli intensificati in altre aree di Firenze – come le Cascine e la stazione di Santa Maria Novella – sembrano aver spostato i problemi verso il quartiere. "San Jacopino è diventata la valvola di sfogo," spiega Giulia, residente da anni in via Ponte all’Asse. "Gli spacciatori si sono spostati qui, e il quartiere è abbandonato a sé stesso. Nessuno ci ascolta."La misura è colma, e la rabbia monta. Dopo l’ultima ondata di raid, le chat del quartiere si sono riempite di messaggi esasperati. "Non possiamo più vivere così," scrive un utente. "La situazione peggiora ogni giorno e nessuno fa niente. Non siamo cittadini di serie B."La richiesta è unanime: maggiore presenza delle forze dell’ordine e un piano serio per riportare la sicurezza. "Non chiediamo miracoli," conclude Marta. "Vogliamo solo vivere senza doverci guardare continuamente le spalle."

Fiorentina-Vitoria Guimaraes: una sfida decisiva tra mercato e campo

Viola in lotta per il secondo posto e mosse strategiche sul mercato

La Fiorentina si prepara a una doppia sfida, sul campo e sul mercato. Domani sera, nello stadio Afonso Henriques, i viola affronteranno il Vitoria Guimaraes per conquistare il passaggio diretto agli ottavi di Conference League. Un pareggio garantirebbe la qualificazione, ma solo una vittoria consentirebbe di scavalcare i lusitani al secondo posto e allontanare il Chelsea fino alla finale. Tuttavia, i gigliati si troveranno di fronte una squadra motivata e ben organizzata, capace di andare a segno con nove marcatori diversi e attualmente sesta nella Liga portoghese.Sul mercato, intanto, emergono scenari interessanti tra Fiorentina e Napoli. Si lavora a uno scambio tra i terzini sinistri Cristiano Biraghi, ormai ai margini a Firenze, e Leonardo Spinazzola, in cerca di maggiore spazio in azzurro. Inoltre, la Fiorentina segue con interesse Michael Folorunsho, centrocampista del Napoli, mentre Lucas Martinez Quarta potrebbe entrare nei radar di Antonio Conte.Per la sfida di domani, Palladino schiererà forze fresche come Dodo, squalificato in campionato, e Kouamé in attacco. Una vittoria sarebbe cruciale non solo per il torneo ma anche per il ranking UEFA: consolidare il secondo posto dell’Italia permetterebbe di mantenere cinque squadre in Champions League. 

La Fortezza Viola: Fiorentina da record grazie a una difesa impenetrabile

Ranieri e Comuzzo guidano un reparto granitico: otto vittorie di fila e il sogno Champions prende forma

La Fiorentina raggiunge l’ottava vittoria consecutiva in campionato battendo 1-0 il Cagliari, confermando il proprio punto di forza in una difesa impenetrabile. Con soli 10 gol subiti in 14 partite, di cui appena 3 nelle ultime otto, il reparto arretrato si distingue come uno dei migliori della Serie A, al pari di Juventus e Napoli.Decisivi i due centrali, Ranieri e Comuzzo, prodotti del vivaio viola che hanno disputato una gara impeccabile, anticipando gli avversari e dominando i duelli aerei. Il loro apporto, unito alla sicurezza trasmessa da David De Gea tra i pali, ha permesso alla squadra di resistere alla pressione cagliaritana, proteggendo il vantaggio siglato da Cataldi nel primo tempo.La Fiorentina di Palladino ha saputo soffrire senza perdere lucidità, incarnando valori di sacrificio, spirito di gruppo e pragmatismo. Con questa solidità, i viola agganciano l’Inter al terzo posto eguagliando il record storico di otto successi consecutivi risalente al 1960.La Fiorentina non è solo spettacolo, ma anche resilienza: una squadra capace di vincere con il cuore e la testa, alimentando il sogno di un futuro tra le grandi d’Europa.

Fiorentina-Empoli: una partita nel segno di Edoardo Bove

Tra emozioni, vicinanza e ritorno al calcio giocato

Stasera al Franchi la Fiorentina affronta l'Empoli negli ottavi di finale di Coppa Italia, in una partita carica di significati dopo il malore che ha colpito Edoardo Bove durante Fiorentina-Inter. Il centrocampista viola, in via di ripresa, ha chiesto che le manifestazioni di supporto siano sobrie: niente magliette celebrative o gesti eccessivi. Saranno presenti solo un messaggio sul maxischermo e uno striscione in curva, segni di un affetto discreto ma sincero.Intanto, i tifosi rispondono con passione: sono attesi circa 16mila spettatori, segno di una squadra che ha saputo riaccendere l’entusiasmo della piazza. Sul campo, il tecnico Palladino conferma il 4-2-3-1 che ha dato solidità finora. Terracciano dovrebbe essere in porta, con una difesa guidata da Biraghi, capitano di nuovo in campo. A centrocampo, Mandragora squalificato sarà sostituito da Quarta o Adli, mentre in attacco Kouame guiderà la linea offensiva, supportato da Ikonè, Beltran e Sottil.Bove, pur assente fisicamente, resta il fulcro emotivo del gruppo. Dall’ospedale ha videochiamato i compagni, infondendo forza e determinazione. Vicinanza è arrivata anche da José Mourinho e da rappresentanti dell’Empoli nei confronti del ragazzo, segno di un calcio che sa unirsi di fronte alle difficoltà. Il Franchi stasera sarà teatro di calcio e solidarietà.

Fiorentina: in attesa del Pafos e dell'Inter, focus sulla formazione e sulle assenze

La Fiorentina si prepara per il doppio impegno con il Pafos e l'Inter, con attenzione alle assenze e alla condizione fisica dei giocatori chiave

La Fiorentina si prepara per un'importante sfida in Conference League contro il Pafos, con l’obiettivo di consolidare la propria posizione nel gruppo e non sprecare punti cruciali. Nonostante il big match contro l’Inter alle porte, mister Raffaele Palladino sembra voler puntare su una formazione equilibrata che contempli anche l'impegno europeo. A sorpresa, Beltran e Bove potrebbero essere chiamati a un doppio impegno, mentre per il resto spazio ai giocatori meno impiegati, come Biraghi (che ha recuperato dopo l'infortunio, scrive la Nazione), Kayode, Pongracic, Sottil, Kouamé e Ikoné.La Fiorentina è attualmente ottava nel gruppo, ma ogni partita sarà fondamentale per evitare di compromettere la qualificazione alle fasi successive. Il nuovo format della competizione non consente errori, con la squadra che, dopo aver già perso contro l'Apoel Nicosia, è chiamata a ottenere punti vitali.Nel frattempo, in casa viola si segue con attenzione anche la condizione fisica di Gudmundsson, che, pur essendo in gruppo, non sarà convocato per la gara di domani, ma punta a esserci contro l'Inter. 

Firenze, le panchine della discordia: maxi-blocchi di cemento sotto accusa

Firenze tra blocchi di cemento e polemiche: le panchine di Piazza della Libertà incendiano il dibattito sull'estetica urbana

A pochi giorni dalla dismissione dei cantieri in piazza della Libertà, le nuove sedute monolitiche hanno già scatenato un’ondata di critiche da parte di cittadini, esperti e passanti occasionali. I grossi blocchi di cemento, posizionati in modo asimmetrico nella nuova area pedonale, si sono guadagnati soprannomi poco lusinghieri, tra cui “le tombe della piazza”."Sembrano lastre tombali abbandonate in un cimitero", dice Marco, un passante fiorentino che lavora nei paraggi. "È difficile immaginare un posto meno accogliente per sedersi e rilassarsi. E d’estate? Ci cuoceremo sopra come bistecche".Il giudizio estetico è spietato: le sedute sono descritte come fredde, respingenti e completamente fuori contesto rispetto al carattere storico della piazza, dominata dalla suggestiva Porta San Gallo e dai viali ottocenteschi del Poggi. Anche sui social le critiche si sono moltiplicate. "Un cimitero urbano nel cuore di Firenze", scrive un utente su Facebook.Ma oltre al fattore estetico, c’è quello funzionale. Questi blocchi di cemento si preannunciano come veri e propri “forni” durante i mesi estivi, quando le temperature a Firenze spesso superano i 35 gradi. Sedersi su superfici che accumulano e rilasciano calore sarà praticamente impossibile. Già in passato, la città ha visto fallire tentativi simili: le panchine di piazza Beccaria, roventi e inutilizzabili d’estate, sono ormai un monito sulle scelte urbanistiche poco attente al clima.Franco Cardini, storico e fiorentino doc, ha definito queste installazioni un esempio lampante di “vuoto intellettuale”. "Nessuno osa più sperimentare. Ci si rifugia in uno stile che richiama la linearità assoluta del primo Novecento, ma senza comprenderne lo spirito".Dal Comune, l’assessora all’urbanistica Caterina Biti ha promesso interventi correttivi. "Siamo consapevoli che le sedute sono poco accoglienti. Lavoreremo per mitigare l’impatto con arredi e verde", ha dichiarato. Ma le promesse non sembrano convincere i cittadini, che avrebbero preferito soluzioni più tradizionali, magari in legno o pietra serena, più in sintonia con l’anima della città.In attesa di queste migliorie, la sensazione prevalente è che l’occasione di rendere piazza della Libertà un luogo davvero accogliente e innovativo sia stata colpevolmente sprecata.

Il Porcellino di Firenze: fortuna per tutti, ma non per la beneficenza?

Un residente denuncia: “Vedo sempre gli stessi individui provare ad appropriarsi delle monetine che cadono nella grata”

Firenze, cuore pulsante della storia e della cultura italiana, custodisce uno dei simboli più amati dai turisti: la fontana del Porcellino, situata presso la Loggia del Mercato Nuovo. Strofinare il naso del cinghiale di bronzo e lasciare una moneta è un rito che porta fortuna e, nel contempo, finanzia le attività dell’Opera della Madonnina del Grappa, un ente benefico che aiuta bambini in difficoltà.Ma questo gesto simbolico e caritatevole è sempre più spesso deturpato da individui che si appostano accanto alla fontana per appropriarsi delle monetine lasciate dai turisti. Il fenomeno, segnalato da residenti e commercianti della zona, si verifica sotto gli occhi di chi passeggia per il centro, suscitando indignazione."Passo di qui ogni giorno e vedo sempre gli stessi individui che frugano nella grata per prendere le monetine," lamenta Marco B., residente in zona. "La cosa più frustrante è che la polizia municipale non interviene. Dove sono i controlli? È una vergogna che soldi destinati a un’opera di beneficenza finiscano così."Il problema non è nuovo, ma sembra acuirsi nei periodi di maggior afflusso turistico, quando il Porcellino diventa una meta fissa per i visitatori. Se da un lato il Comune ha investito nella valorizzazione del centro storico, dall’altro si avverte una crescente assenza di controllo e sicurezza.Gli introiti delle monetine raccolte dalla fontana, che dovrebbero sostenere l’Opera della Madonnina del Grappa, rischiano così di essere dirottati da chi sfrutta la mancanza di sorveglianza. Una situazione che stride con l’immagine di una Firenze attenta e ospitale.L’appello, ora, è chiaro: più controlli e maggiore presenza della polizia municipale per proteggere non solo il patrimonio storico, ma anche il valore simbolico e benefico di un gesto semplice e prezioso.

Alia Multiutility: l'innovazione al servizio dei cittadini di Firenze

Una rete di contenitori smart e una App dedicata per coinvolgere i cittadini nella sostenibilità, rendendo la raccolta più efficiente e interattiva

La rivoluzione digitale entra anche nel mondo della gestione rifiuti, con Alia Multiutility che continua a investire su strumenti e tecnologie per migliorare l’interazione e i servizi ai cittadini.L’azienda si sta evolvendo per rispondere ai bisogni dei residenti, mantenendo il passo con i tempi e innovando in settori tradizionalmente statici, come dimostra l’app Aliapp. E questo perché oggi i cittadini desiderano avere un ruolo attivo e un rapporto diretto anche con chi gestisce i servizi pubblici.Aliapp, nata per facilitare la comunicazione tra azienda e cittadini, è la App gratuita, scaricabile per sistemi IOS e Android, che consente di accedere a una serie di servizi personalizzati e in tempo reale: segnalazioni di rifiuti abbandonati, prenotazione di ritiri ingombranti, aggiornamenti sulla propria posizione tariffaria, apertura digitale dei contenitori e molto altro. Inoltre, grazie alla funzione “Dove lo butto?”, l’App è in grado di informare gli utenti su come differenziare correttamente i rifiuti, facilitando così la raccolta differenziata.Questa iniziativa ha ricevuto un ulteriore impulso con l’attivazione, a partire dal 31 ottobre, di oltre 350 contenitori digitali in zone come Rocca Tedalda, via Aretina e Gignoro, parte di un progetto, “Firenze città circolare”, che sta trasformando radicalmente la gestione dei rifiuti in città e sta progressivamente interessando il territorio. Successivamente, saranno attivate le elettroniche dei contenitori ubicati nella zona di Pier Vettori e Coverciano, che potranno essere aperti solo con lo smartphone, grazie ad Aliapp, oppure con la chiavetta A-pass per chi preferisce gli strumenti analogici. L’aggiornamento digitale è parte del progetto nato dalla collaborazione tra Alia e l'amministrazione comunale per portare una gestione dei rifiuti più all’avanguardia e capillare.Un primo bilancio dei servizi attivi, grazie alla App, mostra l’efficacia dell’ecosistema digitale: a Firenze, la control room di Alia ha ricevuto oltre 3.000 richieste di rimozione rifiuti abbandonati, il 95% delle quali è stato gestito con un tempo medio di 2 ore.Un segnale concreto che il cambiamento, benché forse meno percepibile per i cittadini, è reale e sta avvicinando il servizio ai bisogni della comunità.Alia mira a incentivare un uso consapevole dei cassonetti digitali, un cambiamento che dovrebbe spingere ogni cittadino a fare la propria parte per la sostenibilità.La trasformazione digitale della città di Firenze rappresenta una vera e propria sfida culturale, con un nuovo modello di gestione dei rifiuti che si basa sulla partecipazione attiva dei cittadini e su un’infrastruttura digitale all’avanguardia.

Fiorentina da sogno, Kean trascina i viola al terzo posto

Con la rete decisiva di Kean, la Fiorentina supera il Torino e si posiziona al terzo posto a pari punti con l'Atalanta

La Fiorentina continua a sognare in grande grazie a un decisivo Moise Kean, che con il suo gol regala ai viola la vittoria sul Torino e li porta al terzo posto, in coabitazione con l’Atalanta e a soli tre punti dalla capolista Napoli. La squadra di Palladino, che ha battuto Milan, Lecce e Roma nelle recenti settimane, sembra aver trovato la chiave per massimizzare il proprio potenziale: compattezza e cinismo. Non è sempre un gioco spettacolare, ma i viola riescono a sfruttare al meglio le incertezze difensive degli avversari, come dimostrato dalla rete segnata su un errore difensivo di Maripan.La Gazzetta dello Sport sottolinea come la Fiorentina abbia raggiunto una condizione mentale invidiabile, sorretta da un sistema di gioco collaudato che le permette di affrontare anche la stanchezza e le assenze senza perdere solidità. Con 21 gol segnati nelle ultime sette vittorie consecutive, la Viola dimostra di essere ormai una squadra compatta, non un semplice insieme di individualità tecniche. La consapevolezza del gruppo e la guida di Palladino stanno trascinando i viola verso l’alto, dove solo chi non soffre di vertigini può restare. Un cammino che, per ora, sembra inarrestabile e che fa sognare i tifosi, sempre più fiduciosi in una stagione da protagonisti.

Fiorentina, una macchina da guerra nei secondi tempi

Dominio e determinazione: la squadra di Palladino brilla nella seconda frazione di gioco

È una fiorentina da scudetto! No, non siamo impazziti. È la pura verità se prendiamo come riferimento soltanto i secondi tempi del campionato di Serie A. Infatti, la Fiorentina si sta dimostrando la miglior squadra d'Italia per quanto riguarda le seconde frazioni di gioco.Una volta si diceva che le squadre andassero a bersi un tè caldo nell'intervallo; noi pagheremmo per sapere cosa riesce a fare Palladino con i suoi giocatori tra un tempo e l'altro. 11 gol fatti, 1 solo subito, quello di Pulisic contro il Milan. I numeri dei viola nei secondi tempi sono assolutamente impressionanti: se considerassimo solo queste frazioni di gioco, la Fiorentina avrebbe 22 punti, più di Napoli e Juventus, ferme a 21.Anche la partita di ieri ha confermato questa tendenza, con Gosens che ha messo in cascina tre punti pesantissimi. Questo straordinario trend è iniziato con la sfida contro il Parma e ha raggiunto l’apice nella partita contro la Lazio, quando i viola, sotto 1-0 in un momento difficile, sono riusciti a ribaltare la situazione, vincendo 2-1 e conquistando il primo scalpo delle big al Franchi.Sarà anche merito di un gruppo in grado di guardarsi negli occhi e compattarsi nello spogliatoio, di un tecnico capace di toccare le corde giuste, e di senatori che sanno caricare i compagni durante l'intervallo. Fatto sta che nei secondi tempi questa squadra è una vera e propria macchina da guerra.

Cataldi e Bove: figli di Roma pronti ad affrontare i giallorossi

Per uno sarà un derby, per l'altro una sfida contro l'amore di sempre. Le motivazioni non mancheranno

Chissà cosa sta pensando Danilo Cataldi in queste ore che precedono la partita fra Fiorentina e Roma. È vero che la gara contro i capitolini è sempre stata vissuta intensamente dalla piazza viola, ma per chi come lui ha giocato otto derby contro la Roma, di cui uno con la fascia di capitano, questa sfida ha un sapore tutto speciale. Figlio di Roma, della sponda biancoceleste, Cataldi ha dichiarato sinceramente di non aver mai voluto lasciare la Lazio. Le circostanze lo hanno portato oggi in riva all'Arno, ma siamo certi che domani porterà in campo un pizzico di lazialità in più per battere i rivali di sempre. Un po' come fece a marzo 2019, in un derby senza storia che lo vide protagonista assoluto.Ci sono stati momenti speciali e altri più concitati, perché le scintille in partite come queste non mancano mai. Oggi Cataldi è il perno del centrocampo della Fiorentina e domani avrà una motivazione in più per mettersi in mostra.Sulle stesse mattonelle che calpesterà l'ex laziale, ci sarà un altro figlio di Roma, stavolta quella giallorossa: Edoardo Bove. Una coppia del tutto singolare, un po' come Legolas e Gimli, elfo e nano nel "Signore degli Anelli", che si sono ritrovati fianco a fianco sul campo di battaglia.Anche per il giovane centrocampista quella di domani sarà una partita dal sapore particolare. Sarà la sua prima contro la maglia che ha sempre tifato e indossato, un'avventura terminata in modo un po' inaspettato e con un pizzico di rammarico.E anche per lui le motivazioni non mancheranno, perché se chiedete a qualunque tifoso romanista perché Bove sia stato ceduto, vi risponderà che si tratta di una scelta incomprensibile. Domani vorrà far venire qualche rimpianto in più ai dirigenti giallorossi. Così diversi, ma con un obiettivo comune, Cataldi e Bove si preparano ad affrontare la Roma in una sfida speciale.

Trionfo viola, la vittoria di Lecce segna la strada

La Fiorentina trova consapevolezza e conferme. E da giovedì servirà spingere anche in Conference

Nel pomeriggio di Lecce, la Fiorentina ha dato vita a una vera e propria festa del calcio, trionfando con un clamoroso 6-0. Questo risultato, che non si vedeva in campionato dal gennaio 2022, rappresenta non solo una vittoria netta, ma anche un chiaro segnale di crescita per la squadra, sempre più consapevole della propria forza.La partita ha avuto un inizio sfortunato per i viola, con l’infortunio di Albert Gudmundsson dopo soli cinque minuti. Tuttavia, la squadra ha saputo reagire con determinazione. Il tecnico Palladino ha schierato un 4-4-2 che ha permesso alla Fiorentina di dominare il gioco fin dai primi minuti. Nel primo tempo, i viola hanno mostrato una padronanza totale del campo, chiudendo la frazione con un vantaggio di tre gol, grazie a giocate rapide e incisive.La ripresa ha visto la Fiorentina continuare a spingere, aggiungendo altri tre gol al bottino. Tra i protagonisti spicca Beltran. La sua prestazione ha dato ulteriore slancio a una squadra che, finalmente, sembra aver trovato la propria identità dopo un inizio di stagione altalenante.L’importanza di questa vittoria va oltre il punteggio. Rappresenta un punto di svolta, evidenziando come la Fiorentina stia costruendo una solida squadra capace di competere nelle zone alte della classifica. La continuità dei risultati è fondamentale, e questo successo arriva dopo una vittoria pre-sosta contro il Milan, segnalando un periodo di rodaggio finalmente superato.Con questa vittoria schiacciante, la Fiorentina non solo conquista tre punti fondamentali, ma afferma anche il proprio potenziale, pronto a lanciarsi in una stagione che potrebbe riservare grandi sorprese. L’obiettivo ora è mantenere questa forma e costruire su queste basi per affrontare le prossime partite con la stessa determinazione. E giovedì i viola sono chiamati a confermarsi anche in Conference League.

Un fenomeno diventato insopportabile

Spaccate sempre più diffuse che colpiscono auto e negozi. E sui social network le segnalazioni dei fiorentini si sprecano

Firenze sta vivendo un'escalation di vandalismi e furti attraverso il preoccupante fenomeno delle "spaccate", atti criminosi che colpiscono le automobili parcheggiate nelle aree centrali della città. Il problema, ormai diffusissimo, ha esasperato i residenti e i commercianti, i quali si sentono impotenti di fronte a una situazione che sembra fuori controllo. Solo nella zona di piazza Vittorio Veneto, una delle più bersagliate, si sfiorano i 100 episodi in pochi mesi. Le auto vengono colpite senza tregua, con finestrini infranti e abitacoli devastati, spesso per rubare pochi spiccioli o oggetti di poco valore.Il fenomeno, purtroppo, non si limita alle zone periferiche o degradate, ma si sta allargando anche al cuore della città, coinvolgendo residenti e turisti. I malviventi agiscono con facilità e impunità, e non di rado le effrazioni avvengono sotto l’occhio delle telecamere, il che accentua il senso di frustrazione dei cittadini. I social, come la pagina Facebook "Spaccate Piazza Vittorio Veneto", sono diventati uno sfogo per la rabbia e la preoccupazione dei fiorentini, con segnalazioni continue di nuovi episodi di vandalismo.Le spaccate non riguardano solo le automobili. Anche i negozi sono bersagliati da questo tipo di atti, con le vetrine e i sistemi di sicurezza messi continuamente alla prova dai ladri. Il Comune di Firenze, in collaborazione con la Camera di Commercio, ha rinnovato il progetto “Negozi sicuri”, offrendo contributi a fondo perduto fino a 5.000 euro per aiutare i commercianti a proteggere le proprie attività o riparare i danni subiti. Tuttavia, questa misura non sembra sufficiente per placare la crescente ansia che serpeggia tra i cittadini.Le autorità locali, consapevoli della gravità della situazione, stanno tentando di correre ai ripari. La recente introduzione di pattuglie fisse della Polizia Municipale nella zona delle Cascine e piazza Vittorio Veneto è un primo segnale di risposta, ma la sensazione diffusa è che servano azioni più incisive. Si attende con speranza l’arrivo di nuovi agenti, auspicando che possano dare una mano concreta nel contenere questo fenomeno dilagante.Nel frattempo, i residenti continuano a segnalare casi di spaccate quasi quotidianamente, mentre il malcontento e la paura si diffondono. La speranza è che, con l’aumento delle forze dell’ordine e una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, Firenze possa tornare a essere una città più sicura e vivibile per tutti.

Parcheggiatori abusivi a Firenze: segnalazioni in aumento in diverse zone della città

Cresce il malcontento dei cittadini per la presenza di abusivi e il legame con il fenomeno delle spaccate alle auto, ormai sempre più frequenti in diverse zone della città.

Nell'ultimo periodo a Firenze, il fenomeno dei parcheggiatori abusivi è tornato sotto i riflettori, grazie a diverse segnalazioni diffuse dai cittadini arrivate alla nostra redazione e sui social media. Piazza Vittorio Veneto, storicamente una delle zone più colpite da questo fenomeno, è stata indicata come una delle aree maggiormente colpite, con numerosi cittadini che hanno raccontato di essere stati avvicinati da individui che chiedevano soldi in cambio di una sorveglianza "improvvisata" del proprio veicolo. Questo nonostante la presenza di parcheggi pubblici regolarmente a pagamento e di controlli urbani più serrati."Si tratta di un gruppetto di individui che è più o meno sempre lo stesso", ci racconta Fabio, un abitante della zona. "Spesso ho visto automobilisti che dopo essere stati avvicinati da queste persone sono immediatamente risaliti in macchina per parcheggiare altrove".Tuttavia, questo problema non si limita solo a Piazza Vittorio Veneto. Molte altre zone di Firenze, specialmente quelle con alta affluenza turistica o vicino a eventi pubblici, sono diventate terreno fertile per i parcheggiatori abusivi. Tra queste vi sono aree come il Parco delle Cascine, piazza Beccaria e la zona della Stazione di Santa Maria Novella. In molti casi, i cittadini lamentano l’aggressività o la scomodità di queste situazioni, con persone che si sentono obbligate a pagare per evitare potenziali ritorsioni sui propri veicoli.Il fenomeno dei parcheggiatori abusivi a Firenze si lega anche a un problema di sicurezza più ampio, che coinvolge le crescenti segnalazioni di spaccate ai danni delle auto in sosta. Sempre più spesso, i veicoli parcheggiati in strada vengono presi di mira da ladri che, approfittando della scarsa sorveglianza o delle ore notturne, spaccano i vetri per rubare oggetti lasciati all'interno. Gli episodi di spaccate sono in aumento, creando una spirale di insicurezza che rende i cittadini sempre più esasperati.Questi fenomeni, nonostante gli sforzi delle forze dell’ordine, evidenziano una problematica sociale e di controllo del territorio che necessita di interventi più incisivi, sia in termini di prevenzione che di repressione. La pressione della cittadinanza su queste questioni continua a crescere, anche grazie all'eco dei social media. La speranza è che gli appelli per una maggior sicurezza, arrivati anche nella giornata di ieri da parte della sindaca Funaro e del Ministro Piantedosi, possano finalmente trovare una loro concretizzazione. 

Chef Continanza, la cuoca empolese che conquista tutti al GP di Monza: “Grande successo coi miei piatti sani e gustosi”

“E la prossima volta mi piacerebbe cucinare per Hamilton”, la nostra intervista in esclusiva

Cucina sostenibile, sana, a chilometro zero, che strizza l'occhio al mondo vegano e, soprattutto, gustosissima. Sono questi i principi cardine della chef Federica Continanza, cuoca empolese che da anni lavora in giro per la Toscana (e per il mondo) proponendo la sua idea di cucina in eventi, feste, matrimoni e innumerevoli altre occasioni. Da tempo anche volto televisivo, quest'anno chef Federica ha avuto la possibilità di entrare all'interno del circuito di Monza in occasione del GP di Formula 1 dove, nella fan zone in cui aveva uno stand dedicato, ha portato la sua idea di cucina. Inutile dire che è stato un vero e proprio successo. E il caso vuole che la Ferrari sia tornata a trionfare a casa sua dopo un digiuno di cinque anni. E ci piace pensare che un pizzico di fortuna l'abbia portata anche lei. Firenzedintorni.it ha avuto la possibilità di intervistarla in esclusiva:LA NASCITA DELL'INIZIATIVA - "Collaboro da un paio di anni con un festival dedicato al cibo a Lucca che si chiama Lucca Gustosa. La mia cucina è da sempre incentrata alla stagionalità e alla salubrità dei prodotti: i miei piatti devono essere gustosi ma anche sani. Dopo il mio show cooking mi si è avvicinato un uomo, che ancora non conoscevo, che mi ha chiesto di cosa mi occupassi. Gli ho illustrato i miei progetti e la mia idea di cucina e mi ha detto che mi avrebbe portato all'autodromo di Monza durante il GP di Formula 1. Era il responsabile dell'azienda che si occupa di Food&Beverage dell'autodromo: Luca Locatelli di Ristogest."ALLESTIMENTO - "All'inizio non l'avevo preso neanche troppo sul serio, anche perché mancava ancora qualche mese al Gran Premio. Poi mi ha ricontattato e ci siamo messi d'accordo. Sul menù mi è stata data carta bianca e mi hanno allestito un bellissimo stand nella fan zone. Ho optato per una proposta che si sposasse bene con il gran caldo che c'era in quei giorni all'autodromo. Immaginavo che avrebbero allestito uno stand normalissimo, e invece è stato fatto un lavoro strepitoso con uno spazio davvero bello."SUCCESSO - "Abbiamo fatto numeri importantissimi. Ma la cosa che mi ha fatto maggiormente piacere è che abbiamo avuto un grandissimo successo. Tutti ci hanno fatto i complimenti per la proposta che abbiamo fatto sia per la freschezza sia per il fatto che tutti i miei frullati fossero vegani e senza glutine e che dunque potessero essere gustati più o meno da tutti."MENU - "Intanto, un mix di verdure in pinzimonio col mio hummus di ceci e poi c'era la possibilità di scegliere fra due smoothie, uno energizzante e uno drenante. Il primo con anguria, melone, albicocche, carote e menta, il secondo con rapa rossa, mirtilli, melone, finocchio, limone e ginger. Tre cose che ci hanno permesso di fare numeri davvero importanti. Abbiamo servito circa 700 persone al giorno"TRIONFO ROSSO - "Se ho portato fortuna alla Ferrari? Qualcuno me lo ha detto (ride, ndr). E mi hanno detto che anche Hamilton, in quanto vegano, avrebbe apprezzato molto la mia proposta. Se ci sarà la possibilità, mi piacerebbe molto cucinare per lui"

Parco del Mensola: un’area verde dimenticata sotto il sole, tra degrado e incuria

Un parco trascurato tra sole implacabile e degrado sociale

Il Parco del Mensola, situato a Firenze, potrebbe rappresentare una risorsa preziosa per la comunità, un polmone verde dove cittadini e famiglie possono trascorrere del tempo all’aria aperta. Tuttavia, la realtà di questo spazio è ben lontana dalle aspettative, con molte criticità che lo rendono un luogo trascurato e poco frequentato.Uno dei principali problemi del Parco del Mensola è la quasi totale assenza di ombra. Nonostante la vastità dell’area, i pochi alberi presenti non riescono a fornire riparo dal sole durante le calde giornate estive. Questo rende il parco poco accogliente, soprattutto nelle ore centrali della giornata, quando il sole è più intenso. Una situazione che scoraggia molti potenziali frequentatori, costringendo chi cerca un po' di refrigerio a cercare altrove.Oltre alla mancanza di ombra, il parco soffre di una manutenzione largamente insufficiente. I prati, che dovrebbero essere curati e regolarmente tagliati, sono spesso incolti e pieni di erbacce. I sentieri, che in teoria dovrebbero consentire passeggiate piacevoli, sono trascurati e in alcuni punti quasi impraticabili a causa di detriti e vegetazione non curata. Le panchine, poche e per lo più danneggiate, non invitano certo al riposo.Un altro elemento di degrado è rappresentato dal campo da calcio presente all’interno del parco. Un tempo luogo di incontro per giovani e sportivi, oggi è totalmente abbandonato. L'erba è alta e incolta, le porte sono arrugginite e le reti lacerate. È chiaro che questo spazio, che potrebbe essere utilizzato per attività sportive e ricreative, è stato lasciato a sé stesso, diventando l’ennesimo simbolo di incuria.A peggiorare la situazione, una parte del parco è stata occupata abusivamente da alloggi improvvisati. Si tratta di baracche e rifugi di fortuna, costruiti con materiali di recupero, che rappresentano non solo un problema estetico, ma anche di sicurezza. La presenza di queste strutture abusive evidenzia un problema sociale di fondo, che richiederebbe interventi mirati per offrire soluzioni abitative dignitose a chi vive in condizioni di disagio.Nonostante queste criticità, il Parco del Mensola ha un grande potenziale che potrebbe essere sfruttato meglio. La riqualificazione dell’area, con una manutenzione regolare, la piantumazione di nuovi alberi per creare zone d’ombra e il recupero del campo da calcio, potrebbe restituire questo spazio alla comunità. Inoltre, l’organizzazione di eventi e attività all’aperto potrebbe contribuire a rivitalizzare il parco, riducendo situazioni di degrado e favorendo la socializzazione tra i cittadini.È fondamentale che le istituzioni locali intervengano per trasformare il Parco del Mensola in un luogo sicuro e accogliente, all’altezza delle aspettative di chi vive nel quartiere. Solo attraverso un impegno concreto e continuo si potrà restituire dignità a questo spazio verde, facendolo tornare ad essere un punto di riferimento per la città.

Fiorentina, Gosens è appena arrivato

L'esterno arriva dall' Union Berlino in prestito con obbligo di riscatto

Robin Gosens è appena atterrato a Pisa con un volo da Berlino. Il tedesco, che ha già firmato con la Fiorentina, farà adesso visita al viola park

La Pancho Arena: palcoscenico della sfida tra Puskás Akadémia e Fiorentina

Una notte di calcio europeo tra tradizione e ambizione

Questa sera alle 21, la suggestiva Pancho Arena sarà teatro del ritorno dei playoff di Conference League tra Puskás Akadémia e Fiorentina. La partita d'andata, conclusasi con un rocambolesco 3-3 a Firenze, lascia aperte tutte le possibilità per la qualificazione. Costruita in onore del leggendario Ferenc Puskás, l'arena si erge a Felcsút come simbolo del calcio ungherese, con la sua architettura unica che mescola tradizione e modernità.Per la Fiorentina, questa partita rappresenta un'occasione importante per confermare le ambizioni europee, mentre il Puskás Akadémia cercherà di sfruttare il fattore campo per scrivere un nuovo capitolo nella sua giovane storia internazionale. Con il punteggio in equilibrio, entrambe le squadre sono pronte a dare il massimo per un posto nella fase successiva della competizione, in una serata che promette emozioni forti e spettacolo.

Fiorentina, ultimi giorni di mercato: difesa e centrocampo al centro delle trattative

Tra necessità di rinforzi difensivi e incertezze su Amrabat

La Fiorentina si appresta a vivere un'intensa ultima settimana di calciomercato, con la necessità di rinforzare la difesa e il centrocampo. Le difficoltà di ambientamento di Pongracic e la carenza di alternative affidabili rendono prioritario l'acquisto di un difensore centrale. Modibo Sagnan del Montpellier, valutato 6 milioni di euro, sembra essere l'opzione più percorribile, mentre gli obiettivi più costosi come Marcos Senesi e Josip Sutalo rimangono sullo sfondo. La possibilità di ingaggiare Joel Matip, attualmente svincolato, potrebbe rappresentare una soluzione economica e d'esperienza.Nel frattempo, la permanenza di Amrabat (in foto) in viola appare sempre più probabile, dato che le offerte ricevute sono state giudicate insufficienti. Se il marocchino rimarrà, la Fiorentina si concentrerà su un solo rinforzo a centrocampo, con Sandi Lovric ed Edoardo Bove come principali candidati. Sul fronte offensivo, la trattativa per Filip Kostic con la Juventus potrebbe concludersi con un prestito con diritto di riscatto, ma le due squadre devono ancora accordarsi sulla valutazione del giocatore. Tra difesa, centrocampo e possibili colpi last-minute, la Fiorentina si prepara a una settimana decisiva per definire la sua rosa.

Fiorentina e Juventus, trattative calde: Kostic verso il sì, ma il caso Gonzalez resta aperto

La Fiorentina spinge per Filip Kostic, ma le negoziazioni per Nico Gonzalez rallentano l'affare. Possibile coinvolgimento di Arthur

La Fiorentina continua a lavorare intensamente sul mercato, con l'affare Filip Kostic che sembra avvicinarsi sempre di più. Il serbo, che ha già espresso la sua volontà di unirsi alla squadra viola, potrebbe essere la pedina ideale nel progetto di Raffaele Palladino. Con uno stipendio di 2,5 milioni annui, Kostic rappresenta una soluzione sostenibile per le casse della Fiorentina, a differenza di altri nomi circolati nei giorni scorsi.Tuttavia, il trasferimento del giocatore è legato al destino di Nico Gonzalez. La Juventus ha proposto uno scambio che includerebbe Kostic o Arthur per abbassare il prezzo del cartellino dell'argentino, ma la Fiorentina non sembra avere fretta di concludere l'accordo. Commisso valuta Gonzalez 40 milioni e non intende scendere a compromessi, nonostante l'interesse dell'Atalanta, che potrebbe facilitare la partenza di Lookman e creare nuovi scenari di mercato.Le trattative restano quindi in una fase di stallo, con la Fiorentina che preferirebbe gestire separatamente le operazioni per Gonzalez e Kostic. Intanto, si prospettano giorni cruciali per il futuro di entrambe le squadre, con la possibilità di un'accelerazione delle negoziazioni.

Firenze, dichiarata guerra al gioco delle tre carte: ordinanza e sanzioni, ma i truffatori restano in agguato

Nonostante le nuove ordinanze e le multe salate, i truffatori del gioco delle tre carte continuano a colpire i turisti nel centro storico di Firenze, spostandosi tra le aree più frequentate della città

Firenze ha dichiarato guerra al gioco delle tre carte e simili, truffe che negli ultimi mesi hanno invaso il centro storico, colpendo turisti e malcapitati. L'ordinanza urgente firmata qualche settimana fa dalla sindaca Sara Funaro mira a contrastare questa piaga, vietando l'organizzazione e la pratica di tali giochi su tutto il suolo pubblico della città. Le sanzioni sono severe: 400 euro a carico degli organizzatori, dei collaboratori e di tutti coloro che partecipano a questo illecito.Il gioco delle tre carte, un’antica truffa, coinvolge un truffatore (detto "croupier") che manipola tre carte, sfidando i passanti a indovinare dove si trova un asso. Il trucco sta nella velocità e abilità del croupier, che inganna i giocatori con l’aiuto di complici. Questi complici fingono di essere normali partecipanti, inizialmente vincenti, per attirare altri nel tranello. Ma una volta che un vero giocatore si lascia coinvolgere, viene rapidamente derubato.Negli ultimi mesi, i truffatori hanno preso di mira le zone più frequentate di Firenze, come Piazza del Duomo e Ponte Vecchio. Successivamente, si sono spostati verso altre aree turistiche come Piazza San Firenze, continuando le loro attività illecite nonostante l’aumento dei controlli. Nonostante le 80 sanzioni comminate dall'inizio dell'anno, il fenomeno continua a prosperare, con i truffatori che si spostano costantemente per evitare la polizia.I controlli delle forze dell'ordine sono stati intensificati, con la Polizia municipale e altre forze dell'ordine impegnate a pattugliare le aree più colpite. Tuttavia, i truffatori si sono dimostrati estremamente abili nell’evitare le multe, migrando da un punto all'altro della città. Anche in questi giorni, tra i più caldi dell'anno, il fenomeno non sembra arrestarsi: diverse segnalazioni di attività illecite sono emerse, dimostrando che il problema persiste nonostante gli sforzi delle autorità.Il comitato Borgo San Lorenzo, formato da residenti esasperati, ha iniziato a prendere l'iniziativa affiggendo cartelli in doppia lingua per avvisare i turisti del pericolo e tentare di dissuadere i truffatori. Questi cartelli, tuttavia, hanno avuto solo un effetto temporaneo, e le bande sono tornate rapidamente all'opera.Il gioco delle tre carte a Firenze non è solo una questione di piccole truffe; è un simbolo di un problema più ampio di degrado urbano e criminalità organizzata che la città sta cercando di affrontare con determinazione. L'ordinanza della sindaca Funaro rappresenta un passo significativo in questa direzione, ma la sfida rimane ardua. Il fenomeno continua a prosperare, dimostrando che la strada per debellarlo completamente è ancora lunga e richiede sforzi continui e ulteriori misure.

Palladino e il calcio del futuro, fra rischi e benefici della costruzione dal basso

La scommessa di Palladino sulla rivoluzione tattica del gioco

E quindi che ci vuoi fare se nel 2024 ormai è diventato fuori moda anche il calcio posizionale, soppiantato da quello perimetrale, che è più o meno come quello posizionale ma più complesso. E allora succede anche che il portiere, il ruolo che più di tutti nel corso della storia è rimasto fedele ai propri principi, oggi sia diventato anche oggetto di dibattito nelle aule di Coverciano fra chi continua a sostenere che l'estremo difensore debba soprattutto parare e chi invece pensa che per far funzionare una squadra serva obbligatoriamente che il portiere partecipi alla manovra. Un vero e proprio giocatore di movimento con i guanti.Ne sa qualcosa Raffaele Palladino, e lungi da noi cercare di banalizzare o ridicolizzare un concetto estremamente complesso e che, effettivamente, sta cambiando i cardini tattici del gioco del calcio. Il nuovo tecnico della Fiorentina è stato chiaro fin da subito: la costruzione dal basso deve essere totalmente interiorizzata dalla Fiorentina che sta nascendo. E ne abbiamo avuto prova dando uno sguardo agli allenamenti aperti durante il ritiro al Viola Park, in cui è apparso palese come i portieri viola avessero ricevuto un'indicazione molto chiara: niente rinvii. Una scelta tattica coraggiosa che, inevitabilmente, porta anche a prendersi grandi rischi. Citofonare, guarda un po', allo stesso Palladino, che proprio contro la Fiorentina lo scorso anno ha pagato a caro prezzo un errore in costruzione.Qualche maligno, a questo proposito, l'ha rinominata distruzione dal basso, invece di costruzione. Quel che è certo è che si tratta di un concetto tattico estremamente redditizio, se sei in possesso dei mezzi tecnici giusti, altrimenti diventa una roulette russa in cui più spesso di quanto si pensi può uscire anche la frittata. A Parma ci sarà il primo vero test anche per questa novità, sperando che nel corso della stagione siano più i benefici che i costi.

Mercato in stallo, la Fiorentina vira su Folorunsho: contatti avviati con il Napoli

Michael Folorunsho emerge come l'alternativa principale per rinforzare il centrocampo viola

La trattativa tra Genoa e Fiorentina per Albert Gudmundsson sembra aver subito una brusca frenata a causa dell'inserimento dell'Atalanta nella corsa a Mateo Retegui. Secondo il Corriere dello Sport, il Genoa, preoccupato di perdere un altro giocatore chiave senza un adeguato sostituto, ha deciso di bloccare momentaneamente la cessione di Gudmundsson, nonostante l'offerta della Fiorentina sembrasse ormai vicina alla chiusura.In questo scenario di stallo, la Fiorentina inizia a esplorare alternative per rafforzare la squadra. Tra i nomi emersi spicca quello di Michael Folorunsho, centrocampista di proprietà del Napoli, reduce da una stagione positiva in Serie A con il Verona. Il club viola si è già informato con il Napoli per valutare la possibilità di acquisirlo, considerandolo un'opzione valida e non solo un ripiego.Con Tessmann ancora bloccato e McKennie fuori portata, Folorunsho rappresenta una soluzione concreta e di qualità. L'interesse della Fiorentina per lui è reale, e il giocatore potrebbe rivelarsi l'uomo giusto per portare esperienza e solidità alla squadra di Raffaele Palladino, soprattutto dopo aver guadagnato anche la convocazione in Nazionale per gli Europei in Germania.

Mercato Fiorentina: “Corri, Pradè, corri”

Tifosi in apprensione a dieci giorni dall'esordio stagionale, servono rinforzi in tutti i reparti

"Corri, Forrest, corri". La frase più famosa del leggendario film Forrest Gump la prenderebbero in prestito volentieri i tifosi della Fiorentina e, declinandola in salsa viola, la dedicherebbero volentieri al direttore sportivo gigliato Daniele Pradè in un momento in cui, in seno alla tifoseria gigliata, regna una certa inquietudine per quanto riguarda il mercato in entrata.Kean, Pongracic, Colpani. Sono fin qui tre gli ingressi in casa gigliata per un mercato che, però, dovrà per forza di cose regalare altri acquisti alla squadra, vista la totale emergenza, soprattutto in determinati reparti. Il problema è che la Fiorentina fra 10 giorni scenderà in campo per l'esordio stagionale e al momento Palladino è costretto a lavorare con gli uomini contati. Una situazione abbastanza paradossale se pensiamo alla conferenza di fine anno in cui la dirigenza annunciava a Firenze l'intenzione di fare ancora meglio rispetto al passato.Sembrava essere l'unico reparto senza bisogno di accorgimenti. In realtà, anche in porta potrebbero avvenire discreti scossoni. Con un Terracciano che non ha convinto al 100% Palladino, i viola sono alla ricerca della quadra giusta per ingaggiare De Gea, con cui però servirà trovare un accordo sull'ingaggio.Poi viene la difesa, con il passaggio alla linea a tre che ha assoluto bisogno di nuovi innesti dato che, al netto del giovanissimo Comuzzo, la Fiorentina può contare soltanto su Pongracic, Quarta e Ranieri come centrali puri. Il tecnico è al lavoro per adattare anche Biraghi e Kayode. Ma almeno un difensore di livello, anche con l'eventuale ingresso di Valentini in estate, servirà per forza.E veniamo alla parte più dolorosa: il centrocampo. Qui, al momento, i mediani di ruolo sono due: Mandragora e Bianco, a cui si aggiunge l'adattato Barak, che nel precampionato non ha dato grandissimi riscontri in quella posizione di campo. Qui i nomi di rilievo devono essere almeno due. E se anche Tessmann dovesse finire nella lista degli acquisti saltati con Vranckx e Thorstvedt, la Fiorentina avrebbe un bel problema per le mani in vista dell'inizio di stagione.Sulla trequarti le cose per adesso sono a posto. Solo per poco, però. Perché Nico Gonzalez sembra sempre più lontano da Firenze e di certo non potrà essere sostituito col primo che passa. La Fiorentina ha in mano Gudmundsson, sì, ma ormai abbiamo capito che finché non ci sono firme e controfirme, in riva all'Arno non si può star tranquilli. Ci dimentichiamo qualcosa? Sì. Un vice Kean, a completare il giro degli acquisti necessari in vista dell'inizio della stagione, che avverrà fra appena 10 giorni. Allora è proprio il caso di dirlo: corri, Pradè, corri.

Commisso e le commissioni

L'affare Tessmann praticamente chiuso vive oggi una situazione di incertezza

Il titolo è volutamente cacofonico. Perché fra le tante e legittime battaglie che la Fiorentina sta combattendo da quando Rocco Commisso è diventato chairman c'è anche quella volta a diminuire lo strapotere dei procuratori all'interno dell'ambiente calcio. Un tema, questo, tornato di strettissima attualità anche nelle ultime ore con il caso Tessmann. L'accordo che dovrebbe portare il centrocampista del Venezia alla corte di Palladino è pressoché totale: c'è intesa coi lagunari per il prezzo di trasferimento e l'ok del giocatore per quanto concerne il contratto. E allora perché lo statunitense non è già a a sudare al Viola Park? Perché le commissioni che chiedono i procuratori del ragazzo sono ritenute eccessive da parte dei vertici gigliati. Parliamo di cifre importanti: ben 2 milioni di euro su un affare da 7 complessivi: quasi il 30% rispetto al prezzo di trasferimento. Una richiesta che ha fatto irritare il patron gigliato che, su questo particolare tema, è estremamente sensibile e poco propenso a chiudere un occhio. Una posizione chiara e netta, che però cozza con quello che sta vivendo la Fiorentina al momento: una sostanziale emergenza per quanto riguarda il reparto di centrocampo a poco più di 10 giorni dall'inizio del campionato. Nessun acquisto, fin qui, in mediana dove a oggi ci sono i soli Mandragora, Barak e Bianco. E le commissioni chieste dai procuratori di Tessmann rischiano oggi di far rallentare ancor di più un mercato che procede troppo lentamente rispetto alle esigenze.

Italiano dopo due stagioni e mezzo, Palladino dopo un mese. Fiorentina, serve accelerare

Palladino ha chiesto a gran voce che la rosa venga completata, lo ha fatto a poche settimane dal suo arrivo a Firenze

Chi ha pensato che Raffaele Palladino fosse un tecnico fortemente aziendalista e sempre abbottonato si sarà già accorto di essersi profondamente sbagliato. "Abbiamo perso tanti giocatori (...), la rosa deve essere completata al più presto. La società sa cosa deve fare". Parole ferme, decise, quelle di un tecnico sì in sinergia con le politiche societarie, ma che come tutta la piazza si aspetta che il club metta celermente mano al portafoglio per completare una squadra rimasta orfana di tantissimi elementi, specialmente nel reparto di centrocampo. Parole proferite ad una manciata di settimane dalla sua firma sul contratto con la Fiorentina e che da subito sono servite per mettere in chiaro che probabilmente un po' di preoccupazione c'è anche da parte sua. Stessa preoccupazione che aveva espresso anche Vincenzo Italiano lo scorso gennaio, quando chiese a gran voce e pubblicamente l'ingresso di un esterno d'attacco in rosa che però non arrivò mai. Fu il primo segnale che il tecnico lanciò alla società, quantomeno nelle dichiarazioni pubbliche. La differenza rispetto a Palladino è che arrivò dopo due stagioni e mezzo. E allora per far rientrare l'emergenza la Fiorentina ha una sola strada: dare una bella accelerata sul mercato.

La Bocciofila dell'Albereta a rischio demolizione: la battaglia per la sopravvivenza di un simbolo sociale

Il Presidente Morandi: “Sarebbe folle abbatterla. Ma siamo disponibili per cercare una soluzione ragionevole”

Una vera e propria istituzione del tessuto sportivo e sociale di Firenze rischia oggi di sparire. La storica bocciofila dell'Albereta, situata all’ingresso del parco vicino a piazza Ravenna e attiva da quasi mezzo secolo, è infatti attualmente a rischio di demolizione. I responsabili del circolo hanno ricevuto una lettera dagli uffici tecnici di Palazzo Vecchio che dichiara "non autorizzato né autorizzabile lo svolgimento di attività sportive, o di qualsiasi altro genere, all’interno della Bocciofila Albereta in quanto l’impianto necessita di interventi manutentivi straordinari ad oggi non programmati senza i quali il fabbricato è inagibile".FERMEZZA - Il presidente della bocciofila, Luciano Morandi, si oppone fermamente alla demolizione, sostenendo che abbattere l'edificio sarebbe un errore. "Abbatterlo è una follia. Vi chiedo di valutare attentamente la situazione. Ho suggerito all’amministrazione anche di installare dei pannelli fotovoltaici sulla parte più alta della struttura, così l’impianto potrebbe generare energia elettrica," ha dichiarato Morandi.POSIZIONI - Il Comune ha motivato la decisione di demolire l'edificio sostenendo che è stato costruito senza progetto e si trova in un'area golenale del fiume Arno, soggetta a vincolo paesaggistico. Morandi contesta queste affermazioni, ribadendo che "l'edificio è regolarmente accatastato e preso in carico dal Comune". Tuttavia, il fatto che manchi un progetto rende la struttura non regolamentare secondo la recente legge regionale, che permette l'abbattimento di immobili senza progetto, anche se c'è un contratto di gestione o comodato, come nel caso della Bocciofila dell’Albereta che da decenni svolge la propria attività, sebbene in questo momento sia stata costretta a fermarsi.POSSIBILE SOLUZIONE - Morandi ha espresso la sua disponibilità a lasciare la sede, purché venga trovata una soluzione adeguata: "Ho detto che sono disposto a lasciare il posto, se mi trovano un'altra sede, oppure rimanere fino a quando iniziano la demolizione. Se resto, però, voglio poter svolgere qualunque attività sportiva e sociale. Altrimenti per associazioni come la nostra è impossibile restare in piedi. Abbiamo bisogno di attività che generino liquidità per poter andare avanti. Senza questo, non possiamo sopravvivere."DIATRIBA - La situazione è complicata ulteriormente da una disputa interna sulla presidenza della bocciofila. Sergio Bini, che rivendica la carica di presidente, ha accusato Morandi di non essere autorizzato. Ma su questo preciso punto Morandi è molto chiaro: "Bini si era autodichiarato presidente. Si qualificava come unico presidente, accusandomi di non essere autorizzato e di commettere reati" ha raccontato, aggiungendo che la sua nomina è stata regolarmente ratificata dal consiglio direttivo e registrata presso gli organi competenti.PROSEGUE LA LOTTA - In attesa di una decisione definitiva, Morandi ha affermato che si rivolgerà al tribunale amministrativo per cercare giustizia. "Se il tribunale amministrativo può darci ragione, allora procediamo. Altrimenti, accettiamo di rimanere fino a quando non troveranno un'altra soluzione," ha detto. La bocciofila dell’Albereta, quindi, continua a lottare per la propria sopravvivenza, rappresentando non solo un luogo di sport, ma anche un importante punto di aggregazione sociale per la comunità di Gavinana. Morandi invita le autorità a riconsiderare la demolizione, sperando in una soluzione che possa preservare questo storico presidio sociale.

C'è un problema portiere?

Le ultime amichevoli della Fiorentina hanno mostrato che, forse, anche il reparto degli estremi difensori non è così solido

Vi è mai capitato di portare la macchina a fare il tagliando e, dopo un attento controllo da parte del meccanico di turno, veder spuntare un sacco di problemini alla vettura di cui non avevate idea? Problemi che poi spesso e volentieri si rivelano particolarmente costosi da risolvere ma a cui, per forza di cose, si debba far fronte. Ecco, la Fiorentina impegnata in Inghilterra ha forse dimostrato che, dopo le prime amichevoli, c'è forse anche un'urgenza per un altro reparto, oltre a quelli che tutti noi abbiamo imparato a conoscere. Perché oltre all'eroico superstite della mediana Mandragora, ai centrali contati e alla ricerca di un vice Kean, forse il board gigliato potrebbe anche pensare di dare un'occhiata sul mercato dei portieri. Bolton e Preston, le prime due amichevoli oltremanica della Fiorentina sono state caratterizzate dal medesimo filo conduttore. In entrambe le occasioni si è infatti assistito ad una prestazione non esaltante dei portieri viola, prima Terracciano e poi Christensen. Sfide che hanno acceso la luce anche sulla porta gigliata. E dopo la miglior stagione in carriera da parte dello stesso Terracciano, oggi non è da escludere un possibile rivoluzione all'interno del reparto.Uno dei punti cardine del gioco di Raffaele Palladino è il coinvolgimento quasi sistematico del portiere nella manovra d'attacco. La famosa costruzione dal basso che offre diversi vantaggi ma che necessita, senza compromessi, di un estremo difensore capace coi piedi al pari degli altri dieci giocatori di movimento. Terracciano è capace di integrarsi con questo nuovo tipo di tema tattico? Sì e no. Non è un caso se negli scorsi giorni si è letto di un ex Empoli non perfettamente integrato sotto questa tematica. E nel caso in cui Terracciano non dovesse dar garanzie neppure coi guanti, è chiaro che la Fiorentina non indugerebbe un secondo sull'andare su un altro profilo. È ovvio che una sola prova incerta non possa far prendere decisioni definitive in merito, ma per Terracciano saranno assolutamente fondamentali i prossimi impegni amichevoli. Nella macchina Fiorentina, insomma, si è accesa la spia del portiere. La speranza è che possa spegnersi presto, senza che sia necessario qualche costoso intervento.

Da fiore all'occhiello della città a emblema del degrado. All'Ippodromo Le Mulina regnano incuria e abbandono

Dal 2012 ad oggi, l'Ippodromo Le Mulina alle Cascine è passato ad essere da simbolo della gloria ippica a teatro di degrado

L'Ippodromo Le Mulina, incastonato nel suggestivo Parco delle Cascine di Firenze, rappresenta un importante capitolo della storia ippica italiana. Fondato nel 1842, ha visto cavalcare generazioni di fantini e cavalli celebri, diventando una delle strutture più prestigiose del settore. Nonostante questo glorioso passato, l'ippodromo ha iniziato a soffrire nel corso degli anni di problemi strutturali e finanziari, che hanno progressivamente ridotto la frequenza e la qualità degli eventi ospitati. Una parabola discendente arrivata al capolinea con la chiusura definitiva nel 2012. Da lì in poi l'area è costantemente rimasta al centro di controversie legali e non solo.Nel 2014, il Comune di Firenze ha concesso l'area alla società Pegaso srl con l'obiettivo di riqualificarla e trasformarla in un centro polifunzionale. Tuttavia, la presenza di rifiuti abbandonati e occupazioni abusive ha ostacolato questi piani.Nel 2016, il Comune ha dichiarato decaduta la concessione per morosità e mancata manutenzione, decisione contestata dalla Pegaso che ha vintoq, successivamente, un ricorso al Tar. Nonostante questo, l'area ha continuato a essere teatro di degrado e problematiche gestionali, culminando nel sequestro di 20.000 metri quadrati nel 2023.Le accuse rivolte al legale rappresentante della Pegaso, Lorenzo Zheng, includono la mancata prevenzione delle occupazioni abusive e l'installazione non autorizzata di strutture prefabbricate. La vicenda è aggravata da incendi e episodi di spaccio, portando a ulteriori interventi della magistratura e a un braccio di ferro legale con il Comune. Un vero e proprio braccio di ferro che non ha fatto che aumentare incuria e degrado, come testimoniano gli scatti realizzati da firenzedintorni.it, di quello che un tempo era uno dei fiori all'occhiello della nostra splendida città. E la speranza è che l'ippodromo possa tornare, magari sotto una nuova veste, a essere un importante spazio di aggregazione in uno dei luoghi più delicati della città. 

Vacanza rovinata per i ragazzi disabili del gruppo Elba. Rubate le chiavi dei furgoni per la partenza

Un gesto vergognoso di cui sono stati vittima i ragazzi di Don Andrea Faberi, parroco di Bagno a Ripoli

È un episodio vergognoso quello di cui sono stati vittime Don Andrea Faberi e il suo Gruppo Elba. Da oltre vent'anni il parroco di Bagno a Ripoli si fa infatti promotore di questa bellissima iniziativa che, ogni anno, permette a tanti ragazzi disabili di passare qualche giorno in vacanza all'insegna della spensieratezza nella splendida Isola d'Elba. Ieri il Gruppo Elba sarebbe dovuto partire per l'edizione 2024 della vacanza, ma al loro arrivo nel luogo di ritrovo hanno trovato una bruttissima sorpresa.Nella notte, infatti, alcuni ignoti hanno forzato l'ingresso nella canonica della chiesa e hanno rubato uno stereo, che il gruppo avrebbe portato in vacanza, ma non si sono limitati a questo. I malviventi hanno vigliaccamente rubato le chiavi di tutti i furgoni che sarebbero serviti per portare i ragazzi in vacanza. Un gesto ignobile che ha creato un forte disagio al gruppo e che ne ha compromesso la partenza. Soltanto una parte dei ragazzi, grazie alla generosità di alcuni conoscenti del gruppo che hanno messo a disposizione un mezzo, è riuscita a partire. Per il resto del gruppo la partenza è slittata, se non saltata definitivamente. E tutto per colpa di un gesto di una cattiveria difficilmente spiegabile.

Si muove qualcosa attorno a Milenkovic. La cessione è possibile?

Stipendio alto e credito internazionale. Nikola può partire, ma serve l'offerta giusta

Intensa e tormentata, come le grandi storie d'amore del cinema che ci hanno appassionato. L'avventura di Nikola Milenkovic alla Fiorentina non si può certo dire che sia stata priva di ostacoli durante il suo percorso e, anzi, più o meno ogni estate sembrava essere arrivati al punto definitivo di rottura. Inter, Juve, West Ham, sono tantissime le squadre che nel corso delle estati hanno corteggiato, talvolta avvicinandosi paurosamente, il vice capitano della Fiorentina. E anche stavolta potrebbero esserci sviluppi da qui a fine agosto.A farsi sotto, nelle ultime ore, è stato il Nottingham Forest, squadra di Premier League alla ricerca di un difensore di affidabilità e rendimento e, nonostante una stagione non brillantissima a livello di club, Milenkovic riscuote ancora un discreto credito in  ambito internazionale anche per le buone cose fatte vedere all'Europeo con la sua Serbia. Ma cosa ne pensa la Fiorentina delle tante voci che si stanno rincorrendo a proposito del suo difensore?La notizia è che per la Fiorentina Nikola Milenkovic non è incedibile, sempre che, ovviamente, arrivi l'offerta giusta. Una posizione figlia anche della politica di contenimento dei costi intrapresa dalla società viola negli ultimi mesi. Milenkovic ha rinnovato il suo contratto circa due anni fa e il suo accordo coi viola scadrà nel 2027. L'ex Partizan è al momento il giocatore più pagato in rosa e, bonus compresi, percepisce uno stipendio che sfiora i 3 milioni di euro netti all'anno. Cifre decisamente impattanti per i conti gigliati ed il motivo per cui il board viola non si metterebbe di traverso di fronte ad un'offerta congrua: di poco superiore ai 10 milioni di euro. Nel frattempo, il duo Pradè-Goretti ha già individuato il possibile sostituto, con i nomi di Logan Costa del Tolosa e di Martin Vitik dello Sparta Praga finiti sul taccuino della dirigenza. L'ennesima estate tormentata di Milenkovic, intanto, è entrata nel vivo.

FOTO - Stadio Franchi, la battaglia legale prosegue ma i lavori non si fermano

Le immagini dell'impianto sportivo comunale in cui vanno avanti i lavori di rifacimento

Di sfide da affrontare nel suo mandato da sindaca di Firenze Sara Funaro ne ha parecchie. La sicurezza, il turismo sfrenato, il tema casa, l’abusivismo. Ci sarà, insomma, parecchio da lavorare a Palazzo Vecchio e le nuove partite da giocare sono tante. C’è però una questione che ormai Firenze si porta dietro da decenni e che, ogni volta in cui sembra essere arrivato il punto di svolta, trova sempre nuovi ostacoli sul proprio cammino: quella dello stadio Artemio Franchi.BATTAGLIA - Un tema su cui il muro contro muro fra la Fiorentina e Palazzo Vecchio prosegue senza soluzione di continuità. E se da una parte il club ha deciso di passare dalle parole ai fatti portando in tribunale una richiesta per l’interruzione dei lavori di rifacimento dell’impianto, dall’altra il Comune non è stato da meno e l’avvocatura comunale è stata incaricata formalmente di opporsi al ricorso della Fiorentina davanti al giudice civile. Una vera e propria guerra giudiziaria.POSIZIONI - Troppi punti oscuri su un progetto che non ha mai convinto appieno; soprattutto, la mancanza di una parte ingente di fondi per il completamento dei lavori: questi i motivi che hanno spinto la Fiorentina ad andare per carte bollate. Dall’altra parte, Palazzo Vecchio accusa la società gigliata di aver troppo spesso cambiato versione sul progetto in essere e di aver firmato, di concerto proprio con l’amministrazione, la convenzione per quanto riguarda le partite che il club dovrà giocare al Franchi con la capienza ridotta. E se da una parte la Fiorentina non vuole arretrare di un millimetro rispetto alle sue convinzioni, dall’altra i lavori (che grazie alla proroga ottenuta con il lavoro del governo potranno essere completati entro il 2028) proseguono quotidianamente.AVANTI - Ma a che punto sono i lavori dell’impianto fiorentino? Per firenzedintorni.it abbiamo realizzato alcuni scatti all’esterno dello stadio che testimoniano come lo stato di avanzamento dei lavori stia riguardando la curva Fiesole, casa del tifo organizzato viola con le ruspe che continuano a lavorare giornalmente (mostrate sui social anche dalla ditta che si sta occupando della demolizione) per portare a termine il progetto in cui il Comune di Firenze e Dario Nardella hanno creduto fortemente. Nel frattempo, sotto il rumore degli spalti demoliti, la guerra giudiziaria prosegue

Valigie pronte

Quello di domani sarà l'ultimo giorno da giocatori della Fiorentina per Bonaventura, Castrovilli e Duncan

In attesa che Moise Kean, primo acquisto di quella che si preannuncia come una sessione estremamente ricca di sorprese, arrivi a Firenze per siglare il suo contratto con la Fiorentina, con il ragazzo che è atteso in città nel corso della prossima settimana, in casa Viola tre calciatori in particolare stanno ultimando i preparativi per quello che è un addio inevitabile già a partire da domani.Sono infatti tre i giocatori, tutti centrocampisti, che vivranno, domani, il loro ultimo giorno da calciatori della Fiorentina. Il primo è Giacomo Bonaventura, arrivato 4 anni fa in riva all'Arno, vero e proprio senatore all'interno dello spogliatoio gigliato, che Italiano aveva anche investito della carica di vice capitano della Fiorentina. Una carta d'identità non più così verde, discorsi sul rinnovo che si sono protratti nel corso di tutta la stagione ma che, complici anche alcune frizioni con il suo entourage, non hanno mai portato a una sintesi. Da lunedì Bonaventura sarà libero di firmare con chiunque riuscirà a convincerlo, con Bologna, Monza e Como sulle sue tracce. Quel che è certo è che la sua avventura in viola è giunta al termine.Stesso discorso che riguarda Castrovilli, uno che a Firenze ha messo su famiglia e radici. Arrivato in viola appena ventenne, in tanti hanno visto nel ragazzo di Canosa di Puglia le stimmate di una possibile bandiera. Qualità e attaccamento alla maglia, la 10 sulla schiena, ma anche con Castrovilli si è rotto qualcosa durante i dialoghi per un rinnovo che alla fine non è mai arrivato. Una cessione saltata per i guai al ginocchio, attriti con il board e poche garanzie sul piano fisico. Anche per Castrovilli domani sarà l'ultimo giorno da calciatore della Fiorentina. E quella di Gaetano è forse la perdita che fa più male.E anche Duncan sta finendo di preparare le valigie prima di lasciare Firenze. Arrivato nel 2020 in viola, il ghanese non ha mai convinto appieno critica e tifosi, anche per il costo elevato del suo cartellino. Motivi che hanno spinto la dirigenza a parcheggiarlo anche in prestito al Cagliari a gennaio 2021. Eppure, nonostante un bagaglio tecnico inferiore rispetto ai colleghi di reparto, anche il buon Alfred è sempre riuscito a ritagliarsi un certo spazio, specialmente sotto la guida tecnica di Vincenzo Italiano, nella mediana gigliata. Spazio che, però, non ha evidentemente convinto la dirigenza a continuare a puntare su di lui anche in futuro, e dal primo luglio anche lui sarà libero di trovarsi una nuova squadra.

Sparavigna (PD) a FeD: “Firenze plurale e sostenibile con Funaro sindaca: la città è pronta”

La nostra intervista in esclusiva con la candidata al Consiglio Comunale di Palazzo Vecchio e campionessa di preferenze nel primo turno elettorale

Dal 2019 in Consiglio Comunale a Palazzo Vecchio, da allora la voglia di impegnarsi per risolvere i problemi della nostra città è sempre la stessa. Anzi, forse è pure aumentata. Laura Sparavigna è un vero e proprio vulcano di ambizioni e idee che vuole riportare al centro della politica fiorentina. Candidata nella lista PD al fianco di Sara Funaro, abbiamo fatto con Laura una chiacchierata in esclusiva a proposito del risultato della prima tornata elettorale e del turno di ballottaggio che andrà in scena domani e lunedì: "Primo turno? Un primo risultato raggiunto insieme, misura della qualità del lavoro di squadra fatto giorno per giorno, segno della maturata fiducia nella nostra proposta per una Firenze più sostenibile, più giusta ed equa, più a misura di cittadina e cittadino. Insomma, una Firenze Plurale grazie alla guida di Sara Funaro, la prima Sindaca donna nella storia della Città: Firenze è pronta!"TANTE PREFERENZE - "Provo una profonda gratitudine e riconoscenza, non solo per chi ci ha sostenuto nel voto e nella partecipazione, ma per ogni persona che si è attivata in queste settimane: la democrazia è partecipazione."TEMI - "In questi anni da consigliera ho toccato con mano i problemi quotidiani della mia generazione e ho avuto la possibilità di occuparmi di sport, di pari opportunità e di nuove famiglie: se sono stata eletta è grazie alle tante persone che hanno camminato accanto a me in questi anni. E’ quindi il frutto di un lavoro costante, plurale, di prossimità, fatto per prendersi cura della comunità, cercando di proporre idee che uniscano generi e generazioni, piazze e istituzioni. Ne è esempio la battaglia contro la TamponTax: partita da una mozione da consigliera comunale e portata nelle farmacie comunali grazie all’impegno di Sara Funaro (allora assessora al welfare) e poi nelle piazze di tutta Italia grazie alla rete di “Tocca a noi”.  Questa è la nostra idea di politica che si costruisce rispondendo in modo concreto, unendo passione e competenza per prendersi cura delle persone. Va da sé che il senso di responsabilità è sempre alto. Ciò che cresce è la consapevolezza della complessità delle sfide e dell’urgenza di avere risposte!"BIVIO DEL VOTO - "Firenze negli ultimi anni ha conosciuto una stagione di crescita e di progresso. A tutti noi spetta il compito di non disperdere questo grande patrimonio. Dobbiamo trovare un equilibrio tra sviluppo e sostenibilità; tra centro e città metropolitana; tra residenza e turismo; tra generi e generazioni. i fiorentini davanti a una scelta netta: da una parte c’è un candidato impreparato, in balia di movimenti estremisti, che usa i musei italiani come taxi; la nostra candidata, invece, è Sara Funaro, una donna radicata sul territorio, competente e con una visione futura, progressista di Firenze, che non lascia indietro nessuno e mette al centro la cura."SOSTEGNO DI SACCARDI E MASI - "Fa piacere che il sostegno a Sara e al suo programma di Firenze crescano sempre più. La nostra attenzione resta rivolta alla cittadinanza, all’ascolto dei bisogni e al confronto sulle idee. Abbiamo lavorato giorno e notte e continueremo a farlo fino all’ultimo minuto, insieme, strada per strada, piazza per piazza, quartiere per quartiere, bottega per bottega. Due giorni al voto, Due giorni a Firenze di tutte e tutti."TORNARE A RIAPPROPRIARSI DELLA CITTA' - "L’area dell’ex gasometro è da sempre un'ispirazione: un’area viva e verde lungo le mura di San Frediano, dove attività commerciali, associazionismo, servizi sociali, sanitari e educativi, in risposta a bisogni di ogni fascia d’età, coesistono e si mischiano. Dobbiamo continuare su questa strada: “partecipazione, prossimità, cura” sono gli ingredienti base per spazi che siano vissuti di giorno e notte e quindi sicuri, dove chiunque si senta al proprio agio, trovando risposta al proprio bisogno. Welfare culturale, Casa Anziani e Bambini Insieme, casa delle associazioni, installazione di fasciatoi e aree allattamento nei luoghi pubblici, alle aule studio negli spazi aperti, sono alcune delle proposte avanzate in questi cinque anni, ancora moltissimo c’è da fare, insieme, per una comune vicino e alla portata di tutte e tutti."TEMI SOCIALI - "In città abbiamo 3 over 80 per 1 under 30: la composizione delle nostre famiglie e degli abitanti della città sta cambiando drasticamente. La vulnerabilità aumenterà specialmente tra giovani e donne, a cui si aggiungono gli effetti di un mondo del lavoro precario, con salari e tutele basse, e difficoltà di conciliazione vita e lavoro. Il bisogno di cura crescerà e cambierà rispetto a come l’abbiamo conosciuto: servirà un nuovo approccio che tenga sempre più uniti generi e generazioni e stimoli la cooperazione e il mutualismo ‒ come fatto con il Social Housing o La casa delle donne ‒.  Una sfida complessa che vede nella figura della nostra assessora al Welfare, Sara Funaro, la donna più indicata per la corsa a Sindaca."FUNARO PER FIRENZE - "La nostra comunità merita di esser affidata a una persona che se ne prenda cura come fosse la propria famiglia, con passione e tenacia. Come Sara ha fatto per oltre dieci anni. Si è presa cura di questa città garantendo una rete di servizi e risorse necessaria a includere e proteggere chi è più vulnerabile e meno visibile ‒ la “residenza fittizia” è un esempio concreto‒; a sostenere ogni persona lungo l’arco della vita, dal nido ai centri anziani; a lottare per i diritti civili e i diritti sociali come fatto con la creazione dell’in-house per le mense scolastiche o con la casa delle donne. Firenze ha bisogno di una Sindaca che ne riconosca la pluralità, se ne prenda cura e la guidi nel futuro. Con Sara Funaro è possibile!"

Vicini a FeD: “Con Funaro mai smesso di lavorare coi cittadini. Affluenza? Firenze ha senso di responsabilità”

La nostra intervista con il candidato al consiglio comunale di Palazzo Vecchio e campione di preferenze nella lista PD

Ancora una manciata di ore e Firenze tornerà a votare per scegliere il nuovo sindaco della città. Si torna alle urne domenica e lunedì, nel giorno di San Giovanni, che per Firenze ha da sempre un valore del tutto particolare. E in vista del turno di ballottaggio abbiamo fatto quattro chiacchiere in esclusiva con Jacopo Vicini, che è candidato al Consiglio Comunale di Firenze (per cui ha ottenuto un gran numero di preferenze) con il PD e a fianco di Sara Funaro:"Buon risultato rispetto ai sondaggi? I sondaggi possono essere strumenti che fotografano la situazione in alcuni momenti precisi. Noi siamo sempre stati al lavoro con i nostri concittadini per far conoscere il nostro programma e le nostre idee. Con la stessa intenzione lavoriamo per questo ballottaggio e far si che da lunedì Firenze abbia la prima Sindaca della sua storia"M5S E IV VOTANO FUNARO - "E' assolutamente positivo. Nel primo turno c'era un'eccessiva frammentazione di forze di centrosinistra che ora si andrà a ricomporre in questo ballottaggio."LE POSIZIONI DEL CENTRODESTRA - "Schmidt in questa campagna elettorale ha dimostrato più di una volta di essere male informato e probabilmente mal consigliato. In particolare sul tema stadio il centrodestra sta dando il peggio di sé. E' un tema complesso che merita di essere affrontato in maniera seria. I lavori sono iniziati dopo anni di chiacchiere, spero dalla prossima settimana finiscano ipocrisie e strumentalizzazioni."RISCHIO BASSA AFFLUENZA - "Confido molto nel senso di responsabilità dei fiorentini. Le date sembrano fatte apposta per favorire l'astensionismo, ma decidere il proprio Sindaco è un momento troppo importante, vale la pena rinunciare a qualche ora di mare."VOGLIA DI INIZIARE - "Pensare che 963 persone hanno scritto il mio nome, dandomi la loro fiducia mi carica di grande responsabilità. Essere l'uomo più votato di tutta la coalizione a sostegno di Sara Funaro non me l'aspettavo. Darò il massimo per meritarlo."NUOVO INIZIO PER SAN GIOVANNI - "Per la prima volta nella storia una sindaca per Firenze, nel giorno di festa più importante. Non potrebbe esserci un inizio migliore. Incrociamo le dita e continuiamo a lavorare."

Perini a FeD: “Firenze si fida di Funaro. Vogliamo rendere vivibile ogni angolo della città”

La nostra intervista in esclusiva a Letizia Perini, candidata al Consiglio Comunale di Palazzo Vecchio nella lista del PD

Nonostamte la giovane età, Letizia Perini è ben conscia e ha le idee estremamente chiare rispetto a ciò di cui ha bisogno Firenze. Già consigliera nell'ultimo mandato di dario Nardella, Letizia ha trovato la conferma facendo registrare un vero e proprio boom di preferenze nell'ultima tornata elettorale. Dati che fanno piacere, ma che responsabilizzano anche fortemente e, all'interno della lista PD in cui è candidata, vuole continuare a portare i suoi valori e le sue idee. Con lei abbiamo fatto quattro chiacchiere in esclusiva: "Primo turno? Questo risultato ha dimostrato quanto la città si fidi di Sara Funaro. Siamo molto contenti, anche se non dobbiamo abbassare la guardia, visto che domenica e lunedì ci aspetta il ballottaggio."TANTE PREFERENZE - "Sono molto orgogliosa e contenta che molte persone si siano fidate di me. Questo mi comporta un onere maggiore nei confronti dei cittadini per non deludere le persone che mi hanno sostenuto."SICUREZZA - "Il governo sta fallendo sulla sfida per la sicurezza e dopo tante promesse ci sono stati solo slogan e chiacchiere. La sicurezza non è un tema di destra o sinistra, ma è un diritto di tutti. Per questo non ci giriamo dall'altra parte. Oltre a chiedere più agenti al governo, ci rimbocchiamo le maniche: sono stati fatti interventi per l'implementazione di telecamere e agenti di polizia municipale. Detto questo c'è un tema di rigenerazione degli spazi e di presidi culturali e sociali. Io mi sono occupata anche dei rapporti culturali e sportivi. È importante che tutte queste iniziative rendano vive le piazze e i giardini per cercare di dare una risposta ai cittadini. Per me è fondamentale investire per rendere vivibile ogni angolo della nostra città. E il rapporto con l'associazionismo è fondamentale."IL TOUR A FIRENZE - "Dopo il Mondiale di Calcio e le Olimpiadi è l'evento più seguito al mondo. Riuscire a vedere la nostra città anche come un luogo dove si può fare sport e culla di eventi di queste dimensioni è un orgoglio per Firenze. La partenza del Tour de France dimostra quanto lavoro sia stato fatto dall'amministrazione in questi 10 anni per rendere Firenze attrattiva nei confronti di eventi di questa portata. Non è facile: c'è una serie di lavori pubblici e la gestione delle persone che arriveranno. Migliaia di addetti ai lavori, appassionati e sportivi. Firenze è stata in grado di essere credibile e ancora una volta si conferma capitale dello sport. Il turismo sportivo è un modo diverso di fare turismo, ma è anche uno dei migliori."LE DIFFICOLTA' DELLE SOCIETA' SPORTIVE - "Io sono anche un'allenatrice di pattinaggio artistico, vivo lo sport anche da questo punto di vista. Lo sport è fondamentale per la crescita della società. Da una parte, bisogna investire sullo sport di base, con il Comune di Firenze che ha messo insegnanti di educazione fisica nelle scuole primarie, inserendo ragazzi laureati in scienze motorie per far fare attività fisica ai bambini delle scuole elementari. E questo è molto importante. Dall'altra parte, l'amministrazione deve stare a fianco delle associazioni sportive per agevolare il lavoro delle società, come l'energia rinnovabile, perché questo aiuta le società sportive a respirare, riducendo drasticamente il costo delle utenze. Il Comune deve stare a fianco delle società pensando a una coprogettazione per la gestione degli impianti sportivi. Questa può essere la chiave per far vivere sempre meglio questi spazi."L'APPOGGIO DI SACCARDI E MASI - "La natura di questi candidati è una natura di centrosinistra, non sono sorpresa di questa decisione. Mi sorprende di più il silenzio di qualcun altro. Quando si fa politica si deve cercare di unire per creare una "politica dello stare insieme" e non dividere. In questa campagna elettorale abbiamo visto quanto si sia spaccato il centrosinistra. La città ha dimostrato che c'è voglia di continuare a stare nel campo del centrosinistra. Sara Funaro oggi rappresenta proprio il centrosinistra."APPELLO AL VOTO - "In questi 10 anni Sara Funaro ha lavorato per Firenze e ama Firenze. Ha dimostrato di saper lavorare dal punto di vista amministrativo, ma anche ascoltando la città. Così potrà dare risposte adeguate ai problemi della città, di Firenze e dei fiorentini. Per me è la figura giusta, al momento giusto, per Firenze."

Giorgetti a FeD: “Lo sport crea i cittadini di domani. Con Funaro investiamo in favore delle società”

La nostra intervista in esclusiva a Fabio Giorgetti, presidente della Commissione Cultura e Sport di Palazzo Vecchio e in corsa al fianco di Sara Funaro nella lista del PD

Covid, aumento smisurato dei prezzi delle bollette per lo scoppio dei confilitti internazionali. Gli ultimi anni sono stati tremendi per le società sportive che, con risorse alquanto limitate, hanno dovuto stringere i denti e far fronte ad una situazione che spesso si è rivelata insostenibile. Ne sa qualcosa Fabio Giorgetti, che da anni a Palazzo Vecchio si sta occupendo dei temi che riguardano le realtà sportive. Presidente della Commissione Cultura e Sport, Giorgetti, che è candidato nella lista PD per il Consiglio Comunale, ha le idee molto chiare rispetto a quello che dovrà essere fatto anche in futuro sul tema: "Dal 2020 le società sportive hanno attraversato il peggior periodo possibile. La zona rossa e il Covid le hanno messe a durissima prova e, nonostante tutto, hanno reagito in maniera incredibile. Si sono dimostrate per ciò che sono: presidi di educazione, sport, salute e, soprattutto, realtà su cui le famiglie possono contare. Lavorare e riuscire a rimanere aperti durante il Covid è stato un messaggio di amore incredibile. In un periodo di grande difficoltà come quello che stiamo vivendo oggi, poi, si sono trovate ad affrontare un aumento spropositato del costo delle bollette. La riforma dello sport, poi, ha partorito il topolino dopo essere stata concepita in un certo modo."STRUMENTI - "Penso che si debba trovare il modo di mettere le realtà sportive nella condizione di svolgere il proprio ruolo. Bisogna pensare a stanziamenti per coprire le utenze, dato che l’aumento del costo delle bollette, ripeto, è stato davvero spropositato negli anni. Inoltre, servono strumenti per poter investire nei propri impianti. Non possiamo aspettare che siano i singoli comuni a intervenire, perché la quantità di denaro necessaria sarebbe troppo elevata."CRESCERE - "Bisogna aspettarsi dalle società sportive un piccolo salto di qualità: una visione imprenditoriale-sportiva. La capacità, attraverso i project financing, di investire all’interno degli impianti comunali: costruire un’opera pubblica da parte della società sportiva. È necessario sedersi con le banche, le assicurazioni, i comuni e parlare di come si possa investire negli impianti sportivi. C’è bisogno di tempo, certo. Ma il futuro è questo. Servono corsi di formazione gratuiti per le società sportive, per esempio. Quand’è che riusciremo ad avere le società a un livello superiore? Quando non saranno più un semplice dopolavoro. Dobbiamo dare loro gli strumenti per generare incassi."PROPOSTE - "Se riuscissimo a creare un sistema di trasporto, faccio un esempio, che porti i ragazzi da scuola direttamente nella società sportiva, permettendo loro anche di studiare al suo interno, in un solo colpo risolveremmo moltissimi problemi per le famiglie e genereremmo incassi importanti per le stesse società. Ovviamente dobbiamo dare loro gli strumenti per avere locali, ambienti e risorse all’altezza per iniziative di questo tipo. Le società sportive devono diventare un sistema complementare alla scuola e alla famiglia."SOCIALITA' - "Lo sport è importante così come lo sono la scuola, la famiglia e l’educazione. Si pensa sempre erroneamente che le società sportive in qualche modo possano sempre arrangiarsi, alla fine. Il problema è che per poter aumentare il livello dei servizi dobbiamo dare loro gli strumenti necessari. Serve una visione a medio e lungo termine che permetta alle società di crescere. E si cresce quando si investe nelle risorse e negli impianti sportivi. Questa è la soluzione. Adesso è stata approvata in commissione sport la nuova legge quadro regionale relativa allo sport. Ogni comune dovrà redigere il nuovo regolamento degli impianti sportivi. Noi dobbiamo mettere le società nelle condizioni giuste. Dobbiamo trovare il modo di portare i giovani a lavorare in modo permanente all’interno delle società, e non solo in quelle professionistiche. Il nostro successo sarà far fare sport il più a lungo possibile a tutti i ragazzi. Lo sport non genera solo sportivi di alto livello, crea i cittadini di domani.”

Non una decisione da prendere a cuor leggero

Nico Gonzalez è stato assente ingiustificato nel momento più importante. ma è l'unico che in tre anni ha segnato con continuità

Se c'è una cosa che abbiamo capito è che a fine agosto, quando chiuderà il mercato, i volti dei giocatori che saranno al Viola Park potrebbero essere molto diversi rispetto a quelli di quando inizierà il ritiro a metà luglio. Sarà infatti un'estate molto complessa quella che attende gli uomini mercato di casa viola Pradè e Goretti che dovranno consegnare a Raffaele Palladino una squadra competitiva per la stagione ventura. Ma fra i tanti possibili acquisti, si parla anche di cessioni, e alcune delle quali potrebbero essere fondamentali per poter finanziare il mercato in entrata. Non è un caso, dunque, che trovi sempre più spazio nelle radio e sui quotidiani il nome di Nico Gonzalez, autentico pezzo pregiato della Fiorentina.In tanti (per non dire tutti) non hanno apprezzato la prestazione dell'argentino nella sciagurata finale di Atene. Chiamato a prendersi la squadra sulle spalle, l'ex Stoccarda è rimasto invischiato nelle maglie difensive dell'Olympiacos uscendo dal campo senza aver compicciato granché. Una gara che qualcuno ha vissuto quasi come un tradimento, viste le tante aspettative sul ragazzo, giocatore di maggior talento della rosa. E oggi in pochi si strapperebbero i capelli se la dirigenza, nonostante le dichiarazioni, decidesse di lasciarlo partire di fronte ad un'offerta congrua. Occhio, però, a prendere decisioni a cuor leggeroCerto, il Nico Gonzalez visto nell'ultima parte di stagione è solo il lontano parente di quello pre infortunio di Budapest (novembre 2023), e, in generale, ha spesso dato l'impressione di non avere la personalità per emergere quando le partite e i palloni pesano davvero. Ma è altrettanto vero che, nelle sue stagioni in viola, ha messo a segno la bellezza di 38 reti In una squadra che nella storia recente ha versato lacrime e sangue per quanto riguarda i numeri dei suoi attaccanti, parliamo di una vera e propria manna dal cielo. Tutti importanti, nessuno indispensabile, ma guai a pensare che di Nico Gonzalez ci si possa privare senza farci troppi problemi.

Tour de France a Firenze, Vicini a FeD: “Lavoro di squadra del Comune. Con Funaro altri investimenti”

La nostra intervista a Jacopo Vicini, candidato al Consiglio Comunale di Palazzo Vecchio nella lista del PD

Ci siamo. Ancora pochi giorni ed il Tour de France, uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo, partirà proprio da Firenze, nella prima partenza italiana della storia. Il Grand Départ è fissato per sabato 29 giugno e gli occhi del mondo intero saranno puntati sulla nostra città. Ma per far sì che tutto questo fosse possibile è stato svolto un grande lavoro da parte dell'amministrazione fiorentina. E ne sa certamente qualcosa Jacopo Vicini, che da tanti anni si occupa di grandi eventi sportivi per quanto riguarda la città di Firenze e che ha raccolto un gran numero di preferenze alle ultime elezioni amministrative, dove ha scelto di candidarsi al Consiglio Comunale nella lista del PD a fianco di Sara Funaro: "E' stato fatto un lungo e importante lavoro di squadra, un grande esempio di sinergia tra enti pubblici. Il primo tentativo è stato fatto nel 2013, subito dopo il successo dei Mondiali di Ciclismo. Da allora abbiamo instaurato un ottimo rapporto con i vertici di ASO. L’alleanza con la Regione Emilia Romagna e la Regione Piemonte hanno permesso di chiudere la partita, unendo insieme risorse e competenze. Certo che il fascino di Firenze nel mondo ha fatto la differenza. Peccato che il Governo non ci abbia aiutato, ma siamo riusciti da soli a portare la Grand Depart in Italia per la prima volta nella storia."INDOTTO - "Voglio darle alcuni numeri. L’impatto economico sul nostro territorio è stimato in almeno 20 milioni di euro da IRPET. Pensate che solo tra addetti ai lavori e media il Tour de France muove 4000 persone. Le immagini di Firenze e di tutto il territorio metropolitano poi saranno trasmesse da oltre 100 reti televisive in diretta in 190 paesi del mondo, con una visibilità mondiale per la nostra città dal valore di circa 60 milioni di euro."L'IMPORTANZA DI OSPITARE GRANDI EVENTI - "Fondamentale. Abbiamo detto di quanto sia utile per promuovere i nostri territori nel mondo, abbiamo sottolineato l’impatto economico ma non dimentichiamoci un aspetto altrettanto importante: un evento di questo tipo ti permette di ricordare nel migliore dei modi personaggi che appartengono alla storia della nostra città. Gastone Nencini e Gino Bartali tramandano valori unici, sono vere e proprie leggende. Infine deve essere occasione per investire sempre più in una mobilità sostenibile."FUNARO PER IL FUTURO - "Non ho alcun dubbio che Sara sia la scelta migliore per il futuro della nostra città. Unica alternativa alla destra e a un candidato che anche in queste settimane di campagna elettorale ha dimostrato di non conoscere Firenze. Continueremo a investire nei grandi eventi sportivi e più in generale nel turismo sportivo. Un tipo di turismo sostenibile, che ti permette di programmare in anticipo l’arrivo dei visitatori e di qualità. Non a caso abbiamo da poco lanciato con la Fondazione Destination Sports Commission, che avrà il compito di supportare le federazioni sportive nelle candidature ad eventi sportivi di rilievo nazionale o internazionale."

Giorgetti a FeD: “Le elezioni hanno premiato il lavoro di squadra. Funaro conosce Firenze come nessun altro”

La nostra intervista in esclusiva a Fabio Giorgetti, presidente della Commissione Cultura e Sport di Palazzo Vecchio e in corsa al fianco di Sara Funaro nella lista del PD

C'è grande soddisfazione all'interno della coalizione di centrosinistra per il risultato raggiunto alle amministrative, ma anche la forte consapevolezza di dover continuare a lavorare a testa bassa per vincere anche al secondo turno e portare così Sara Funaro a diventare la prima sindaca donna di Palazzo Vecchio. Lo sa bene Fabio Giorgetti, che a Palazzo Vecchio è presidente della commissione Cultura e Sport e anche quest'anno si è candidato all'interno della lista del PD. Le sue parole in esclusiva ai nostri microfoni:"La coalizione di centro-sinistra ha dimostrato una notevole tenuta dell'elettorato. Dopo 10 anni di amministrazione, non è mai facile riconfermarsi. È indiscutibile che rispetto a 5 anni fa ci siano sostanziali differenze, come le forze uscite dal PD che hanno portato a una fuoriuscita di voti pari al 7% ciascuno. La coalizione di Sara Funaro tiene con il 43% dei voti, grazie a importanti contributi all'interno della coalizione, come quello di AVS e della lista Funaro, e al traino del PD, che ha conquistato il 30% dei voti. La forza di questa coalizione è evidente anche nei quartieri, dove si registra una vittoria in tutti e 5, con percentuali che riflettono la realtà dei territori delle cinque parti della città. Importante è la conferma del Q1, dove la presenza del PD è sempre stata meno forte rispetto ad altre zone. Viene premiato il lavoro di Dinamo Rufilli, sia per il territorio sia per quanto fatto a San Jacopino. Poi ci sono le riconferme, come quelle di Perini, Dormentoni e Pierguidi, che confermano l'ottimo lavoro sul territorio, e una new entry come Filippo Ferraro, un giovane ingegnere delle ferrovie con una grande conoscenza politica. Quando un ragazzo di 30 anni si dedica alla politica, credo sia una bella soddisfazione per tutti."TANTE PREFERENZE PER GIORGETTI - "La prima volta ho vinto con la lista civica del sindaco Nardella, la seconda volta ho corso nel PD come questa volta. È sempre una soddisfazione, perché il numero di preferenze premia l'ascolto costante. Rispondere al telefono a persone che non riescono a dormire a causa del rumore premia il ruolo capillare del consigliere comunale, spesso sottovalutato nella sua grande importanza quotidiana. Questo ruolo premia il gioco di squadra, visto che molte delle sue funzioni sono state ridotte. Ma chi ottiene voti tra la gente ha un valore aggiunto: la fiducia dei cittadini, qualcosa di inestimabile. Scrivere un cognome su una scheda elettorale è un vero atto di fiducia. La soddisfazione è davvero grande."BALLOTTAGGIO - "Una volta si diceva che dovevamo serrare i ranghi; la nostra coalizione ha dimostrato di essere coesa e coerente, con un programma ben delineato e una candidata sindaco paziente, preparata e che non alza mai i toni. Lavora sempre nell'interesse di tutti. Secondo me, abbiamo tutte le carte in regola per convincere sempre più persone del progetto di Sara Funaro."APPELLO AL VOTO - "Credo che Sara sia in possesso di caratteristiche importanti come l'ascolto, la pluralità e la determinazione. Per 10 anni ha fatto l'assessore su temi importanti e difficili. Sara ascolta, fa squadra e sa decidere. Conosce Firenze come nessun altro. In 10 anni, molte cose sono cambiate. Siamo convinti di poter portare avanti il percorso iniziato, con tante cose da migliorare, alcuni temi affrontati e risolti. Il lavoro di questi 10 anni è stato importante. Con questo risultato, i cittadini lo hanno riconosciuto e quindi, alla fine, ci premieranno per il lavoro fatto nelle strade di questa città."

Trasferte brevi e lavoro al Viola Park. Così Palladino organizza il ritiro estivo della Fiorentina

L'obiettivo è quello di cementare subito il gruppo squadra e ottimizzare il lavoro a Firenze

La stagione che sta per iniziare rappresenta un vero e proprio snodo di transizione per la Fiorentina. Oltre ad aver cambiato guida tecnica con l'avvicendamento Palladino-Italiano, la squadra dirigenziale dovrà impegnarsi notevolmente nel mercato estivo per rinforzare un organico ferito nell'orgoglio dopo la sconfitta in Conference e privato di diversi giocatori che lasceranno presto la Toscana. Di conseguenza, saranno molti i nuovi volti che si presenteranno al 'primo giorno di scuola' al Viola Park a metà luglio.Per il secondo anno consecutivo, la Fiorentina ha deciso di sfruttare appieno il nuovissimo centro sportivo e svolgerà al suo interno gran parte della preparazione. Questa decisione è stata pienamente appoggiata dal nuovo tecnico gigliato, Raffaele Palladino, che vuole lavorare fin da subito con il gruppo squadra e creare un forte legame con i suoi giocatori. Ci sarà molto lavoro da fare e si cercherà di ridurre al minimo le distrazioni. Così come nel ritiro della scorsa stagione, la Fiorentina eviterà lunghe trasferte o tournée che porterebbero la squadra in giro per il mondo. Il club organizzerà le classiche amichevoli precampionato per valutare la condizione fisica generale e mettere a punto i primi meccanismi tattici. Al massimo, il board deciderà se partecipare a mini tornei all'estero, a condizione che il gruppo possa rientrare rapidamente sui campi del Viola Park. L'obiettivo principale è ottimizzare il lavoro di Raffaele Palladino, che sarà notevole.

Del Re a FeD: “Con Firenze Democratica scriveremo una storia nuova. I nostri programmi partono dal basso”

La nostra intervista in esclusiva con la candidata sindaca di Palazzo Vecchio per Firenze Democratica

Vulcanica, determinata, ambiziosa. Soprattutto, Cecilia Del Re è un concentrato di coraggio puro. Coraggio che l'ha spinta a ripartire da zero con il progetto di Firenze Democratica con cui vuole portare una ventata di novità in città. In queste settimane abbiamo imparato a conoscere i volti e i profili di coloro che hanno deciso di appoggiare Cecilia in questo ambizioso progetto. Oggi, alla vigilia delle amministrative, abbiamo fatto una bellissima chiacchierata in esclusiva proprio con lei che, con Firenze nel cuore, ha deciso di presentare la propria candidatura a prima cittadina: "Siamo una bella squadra, composta da persone con esperienza amministrativa da un lato e, dall'altro, da persone nuove al mondo politico ma che sono radicate sul territorio, pronte a rinnovare l'amministrazione con la loro voglia di far crescere Firenze. Vogliamo una Firenze più pubblica, partecipata e accessibile a tutti."ASCOLTARE - "E' un punto a cui teniamo molto. La nostra storia nasce da una mancanza di ascolto da parte del PD, ma anche dall'attenzione verso la nostra comunità. Questo allontanamento dell'amministrazione dalle istanze dei cittadini ha caratterizzato il nostro lavoro politico. Abbiamo costruito il nostro programma dal basso, con tavoli di partecipazione, e poi, con il nostro tandem in giro pe ri rioni, ascoltando i cittadini e confrontandoci direttamente con loro. Ogni proposta è stata elaborata insieme a esperti, perché la politica ha bisogno di punti di riferimento culturali per alimentarsi e proporre azioni sostenute dal mondo culturale circostante. Questo ci distingue: le nostre proposte nascono dal basso attraverso un confronto con esperti in materia."ASSEMBLEE DEI CITTADINI - "E' una delle proposte per una città più partecipata, insieme al bilancio partecipato e alla fondazione di innovazione urbana, per scegliere insieme ai cittadini come trasformare la città. Serve potersi confrontare sulle trasformazioni urbane, cosa che in altre città accade già. Questo per noi è un punto strategico per far cambiare rotta a Firenze e avere una regia pubblica sui temi della casa, degli investimenti che arrivano a Firenze, e della mobilità, che deve essere governata da una visione."SICUREZZA - "Una tematica che riguarda la libertà dei cittadini di muoversi senza paura per la città. Abbiamo proposto soluzioni concrete e non ideologiche che devono partire da una collaborazione con tutte le forze dell'ordine. Fare la politica dello scaricabarile chiedendo le dimissioni del questore non ci sembra il modo migliore per affrontare questo tema. I cittadini vogliono delle risposte e noi dobbiamo darle. Con una migliore organizzazione della polizia municipale possiamo rendere più sicure le nostre piazze e i nostri rioni. Non per nulla abbiamo proposto il vigile di rione. Inoltre, abbiamo previsto tanti eventi culturali e investimenti nelle politiche di prevenzione sociale. Se non integriamo persone in difficoltà o stranieri che arrivano sul territorio, possono diventare un problema di sicurezza pubblica."TURISMO E CASA - "Abbiamo proposto un piano casa, una nuova strategia per l'edilizia pubblica, dove il pubblico ha un ruolo determinante per aumentare il numero di alloggi da mettere a disposizione, soprattutto per la fascia grigia che non può permettersi un canone calmierato. L'abbiamo fatto con un modello innovativo basato sulla finanza etica, studiato insieme al professore Bellanca dell'Università di Firenze e ispirato ad altre città come Vienna."POLITICHE VERDI - "Per noi il tema dell'emergenza climatica resta una priorità, lo era già nel 2019 quando se ne parlava molto, ma poi l'amministrazione non ha portato avanti molti degli obiettivi prefissati, come il piano del verde e degli spazi pubblici verdi. La transizione ecologica non si affronta con degli alberi d'arancio in Via Cavour, ma con una pianificazione ragionata, necessaria per ridurre le emissioni e arrivare alla neutralità climatica, agendo sulle rinnovabili e su una mobilità sostenibile, utilizzando tutte le leve che hanno un impatto sull'ambiente."OBIETTIVI - "L'obiettivo è quello di ottenere il risultato più alto possibile per far arrivare la nostra voce nel consiglio comunale e di quartiere, un organo che è stato depotenziato ma che è un'istituzione prossima e più vicina ai cittadini. Ridargli vigore e centralità è fondamentale per ricostruire quel contatto tra i comuni, i quartieri e i cittadini. Abbiamo fatto una campagna basata sulle proposte e sui temi e continueremo a farlo in futuro come Firenze Democratica. Siamo solo all'inizio, noi ci saremo sempre per Firenze. Siamo solo all’inizio di un percorso in cui vogliamo scrivere insieme una storia diversa per Firenze."

I talenti del Monza, la flessibilità tattica. Ecco Palladino, nuovo allenatore viola

Viaggio fra il presente e il passato del neo allenatore della squadra viola

"Sono felicissimo di essere qui. Quando ci siamo sentiti abbiamo trovato l'accordo in due minuti"È stato brevissimo il colloquio con cui la Fiorentina e Palladino hanno trovato l'accordo per la prossima stagione. Così come brevissime sono state le prime parole del nuovo tecnico viola, che si è presentato alla stampa con un pizzico di emozione.Il napoletano Raffaele Palladino ha sviluppato la passione per il calcio grazie al padre Guglielmo, ex calciatore con un passato in Serie C. Attaccante esterno e dotato di grande creatività, Palladino viene notato dal Benevento, che lo tessera quando è ancora minorenne. Debutta nel calcio professionistico con le "Streghe", per poi passare al settore giovanile della Juventus nel 2002, dove disputa due campionati Primavera di assoluto livello, guadagnandosi così l'accesso alla prima squadra.La Juventus lo manda in prestito prima alla Salernitana in Serie B e poi al Livorno in Serie A, prima di tornare in bianconero nel periodo della Serie B. Nella massima serie trova poco spazio e si trasferisce al Genoa. Qui Palladino riesce a ritagliarsi un discreto spazio e, ironia della sorte, segna contro la Fiorentina un gol strepitoso di tacco. Degna di menzione è anche la sua avventura a Crotone, dove ha rivestito un ruolo da protagonista nella prima storica promozione in Serie A.Terminata la carriera da calciatore, Palladino si è immediatamente seduto in panchina. Partito dalle giovanili del Monza, Palladino si guadagna la panchina della prima squadra a settembre 2022, dopo il disastroso avvio di Stroppa, e pian piano plasma il Monza in maniera attenta e soprattutto efficace. 3-4-1-2 nella prima stagione, 4-2-3-1 nella seconda. Palladino ha sempre dimostrato grande duttilità oltre che ambizione, spiccata propensione offensiva e buona organizzazione difensiva. Sotto la sua guida, il Monza ha messo in mostra talenti come Di Gregorio, Carboni e Colpani. Ora, la missione del tecnico napoletano è quella di dimostrare il suo valore anche in questa nuova avventura.

Visciola a FeD: “L'entusiasmo di Del Re è contagioso. Quartiere 3? Uno dei più verdi, ma non possiamo accontentarci”

La nostra intervista in esclusiva all'avvocato Roberto Visciola, candidato alla presidenza del Quartiere 3 per Firenze Democratica

Roberto Visciola è un'esordiente della politica. Ma appena Cecilia Del Re gli ha chiesto di scendere in campo al suo fianco non ha avuto dubbi nel rispondere "Presente!". Avvocato, Robero è legato a Cecilia da una grandissima stima umana e professionale. Tant'è che Firenze Democratica ha scelto lui come candidato alla presidenza del Quartiere 3. E di questo e di altri temi legati alla città di Firenze abbiamo parlato con lui in un'intervista esclusiva:"La scelta di schierarmi con Firenze Democratica viene da una profonda stima maturata: con Cecilia ci conosciamo da diversp tempo, abbiamo fatto entrambi gli studi per diventare avvocati e l'ho conosciuta durante quel periodo. Il nostro è un rapporto di stima e amicizia di lunga durata. Io non ho mai fatto politica, però ho seguito a distanza quel che faceva da interessato cittadino. Quando poi mi ha proposto questo ruolo per il mio quartiere, cioè il Quartiere 3, dove sono nato, risiedo da sempre e lavoro, l’ho ritenuta una proposta molto interessante. La visione della città di Cecilia è qualcosa che mi appassiona. Mi ritrovo nelle idee che porta avanti. Questa lista civica è un una novità nel panorama fiorentino e io da esordiente politica voglio dare il mio contributo. Per questo non posso che ringraziare Cecilia"CORAGGIO - "La sua scelta (di uscire dalla maggioranza, ndr) è stata coraggiosa. Poi, è altrettanto coraggioso il fatto di lanciarsi in questa iniziativa, in questa lista civica. Adesso Cecilia rilancia con forza la sua idea politica, e il suo entusiasmo è davvero contagioso per noi candidati. La prendo come guida: è una persona capace di coinvolgere professionisti di vario tipo. È la vera forza trainante di Firenze Democratica."COINVOLGERE – "Fra i punti salienti del nostro programma c'è sicuramente quello di un coinvolgimento maggiore della cittadinanza nelle scelte dell'amministrazione, parlo di una partecipazione attiva da parte dei cittadini e dei privati. Inoltre, va segnalata anche una particolare attenzione alla questione ambientale, portata più volte avanti da Cecilia: la cura del verde e un’attenzione al problema del cambiamento climatico. Altro tema fondamentale è quello della sicurezza e dell’istituzione della figura del vigile di quartiere, oltre che del potenziamento dell’illuminazione notturna. Sono tante le idee che vengono portate avanti e che noi speriamo di poter portare sempre più avanti. Confidiamo che i cittadini al momento del voto ci possano dare fiducia quindi garantirci una maggiore presenza nel Consiglio Comunale e nei Consigli di quartiere"FIRENZE VERDE - "Penso sia un tema molto importante che sta molto a cuore a Cecilia. Per lei è sempre stato centrale anche quando era all’interno dell’amministrazione comunale. Il Quartiere 3 è forse uno dei quartieri più verdi di Firenze, ma non per questo dobbiamo trascurare le politiche ambientali. Dobbiamo fare uno sforzo per preservare l'ambiente anche e soprattutto per l'importanza del suo impatto sulla salute pubblica dei cittadini."

Galdo a FeD: “Il problema casa è centrale a Firenze. E dobbiamo riportare i giovani in città”

La nostra intervista in esclusiva alla candidata al Consiglio Comunale di Palazzo Vecchio con Fratelli d'Italia

Sono tantissimi i tavoli su cui si sta giocando la partita delle elezioni amministrative fiorentine che si terranno i prossimi 8 e 9 giugno. Uno di quelli più preminenti è quello relativo alla casa. Turismo sfrenato, affitti alle stelle, oggi Firenze è diventata una città in cui è molto difficile trovare un alloggio. Una problematica complessa di cui abbiamo voluto parlare con Alessia Galdo, notaio e avvocato, che oggi è candidata al Consiglio Comunale di Palazzo Vecchio: "Ho sempre seguito con interesse la politica fin dai tempi del Liceo, dove un tempo era normale confrontarsi anche se agli antipodi politicamente. La scelta della mia candidatura nasce dall’amore per Firenze, la città dove lavoro e dove sono nati e crescono i miei bambini. Ho scelto di candidarmi nella lista di Fratelli d’Italia, per tanti motivi. Ho pensato che nella vita si debba anche dare qualcosa, e non solo ricevere, specie quando si è avuto tanto: e la politica, con l’impegno civile nell’interesse del bene comune e di tutti i cittadini, è l’ambito più importante per incidere sul miglioramento della qualità della vita delle persone. Di tutte le persone."CASA - "Il problema casa è centrale per la Firenze del futuro. La casa non è solo un luogo fisico ma costituisce la pietra miliare per la costruzione di una famiglia. Il problema casa a Firenze nasce da lontano: dalla digitalizzazione che ha portato una rivoluzione nella mobilità delle persone e dei flussi turistici. E’ difficile opporsi al progresso con la demonizzazione del turismo; la politica è chiamata a governare questi fenomeni cercando un difficile equilibrio tra le ragioni dei proprietari alla ricerca di guadagno e la necessità di far tornare le famiglie a vivere la città. E’ necessaria una legge nazionale che regolamenti gli affitti brevi mediando tra gli interessi dei proprietari e le esigenze dei cittadini che devono tornare a popolare il centro storico."GIOVANI - "Dobbiamo ripartire necessariamente dai giovani ed in particolare dalle famiglie che, stante l’incremento dei prezzi degli affitti e delle compravendite a Firenze stanno abbandonando la città per spostarsi nei paesi limitrofi. Anche perché il trend in crescita dei prezzi non si accompagna ad un aumento dei redditi specie per i giovanissimi e per gli studenti che si trasferiscono a Firenze per motivi di studio e gravano ancora sulla famiglia. Per poter riportare i giovani a Firenze è necessario recuperare immobili degradati e realizzare alloggi per social housing da mettere a disposizione di chi non riesce a sostenere gli affitti a canoni di mercato; per ora si è fatto troppo poco in tal senso."CASE POPOLARI - "Per quanto riguarda le case popolari è prioritario intervenire con interventi di ristrutturazione. Il dieci percento delle abitazioni, infatti, sono inabitabili perché non è stato investito il denaro necessario per renderle abitabili, la prima misura da adottare è mettere a disposizione fondi per restaurare gli edifici già esistenti (ad esempio la sostituzione di ascensori che si rompono continuamente come constatato in alcune case popolari). Tale misura si può realizzare mediante uno stanziamento ordinario di risorse annualmente destinate a tale scopo. Inoltre, non si deve permettere un’evasione diffusa del pagamento dei canoni calmierati di locazione: le risorse recuperate nelle casse di CASA SPA potrebbero essere utilizzate per l’eliminazione delle barriere architettoniche ed investendo sull'efficientamento energetico. E’ necessario revisionare i criteri di assegnazione degli alloggi popolari oggi sbilanciati a sfavore delle famiglie di cittadinanza italiana. Infine, sarebbe opportuno pensare ad un piano pubblico strutturale per la casa, assieme agli operatori privati, riconoscendo loro sgravi fiscali e sponsorizzazioni pubblicitarie." ABUSIVISMO - "La tematica delle occupazioni abusive è drammatica dal momento che trae origine da storie di illegalità, disperazione e degrado e, come nel caso della piccola Kata con un finale tragico. Questi fenomeni di abusivismo pongono in pericolo sia gli stessi occupanti degli immobili che coloro che abitano tali edifici o gli edifici limitrofi, comportando la proliferazione della microcriminalità, che si espande in tali zone e colpisce i comuni cittadini. E’ necessario che il Comune si attivi con un piano organico in accordo con l’autorità giudiziaria per attuare senza indugio gli sgomberi degli immobili occupati e restituirli ai loro legittimi proprietari, senza temporeggiare come troppe volte ha fatto la giunta Nardella."

Vicini (PD) a FeD: “Il Calcio Storico è unico. Ma urge una Fondazione che possa promuoverlo”

La nostra intervista con il candidato al consiglio comunale di Palazzo Vecchio a proposito di un fiore all'occhiello della nostra città

Che cos'è il Calcio Storico? E' passione che investe una città interà, identità, appartenenza, omaggio alla storia di Firenze, tradizione. Ma il calcio storico nel corso degli anni ha saputo anche rinnovarsi grazie al lavoro di coloro che ognni anno fanno sì che questa rievocazione storica sia uno spettacolo per tutti coloro che vogliono goderne. E alle porte dell'edizione 2024 proprio di Calcio Storico abbiamo parlato con Jacopo Vicini, candidato al Consiglio Comunale di Palazzo Vecchio col PD e già presidente di Destination Florence:"Come ogni anno ci aspettiamo un grande spettacolo. Il Calcio storico Fiorentino è un evento che incarna, a distanza di anni, il gioco più caro ai fiorentini con la sua storia e i suoi valori. È anche un modo per far conoscere l’anima dei fiorentini, da sempre ricchi di grande passione. Sono convinto che anche quest’anno i Quattro Colori sapranno offrirci partite avvincenti. Non vedo l’ora”.LAVORO -  “Negli ultimi anni abbiamo lavorato molto, insieme ai Quattro colori, agli uffici e al Presidente Pierguidi, per la promozione del Calcio Storico Fiorentino. Oggi questa manifestazione è conosciuta in tutta Italia e non solo. Le partite vengono trasmesse in diretta, le riprese sono state poi utilizzate da diverse case di produzione per documentari o speciali televisivi che hanno sempre riscosso grande apprezzamento. Di questo interesse, anche internazionale, non possiamo che essere felici. Certo che non possiamo accontentarsi, dobbiamo fare ancora molto”.SPETTACOLO UNICO - “Firenze è conosciuta nel mondo. Ogni anno milioni di turisti vengono a visitare una città che è un museo a cielo aperto. In una città unica s’inserisce il Calcio Storico che è, a sua volta, unico. È uno spettacolo che non si vede in altre parti del mondo con un contorno, composto dai figuranti del Corteo Storico della Repubblica Fiorentina e dai Bandierai degli Uffizi, che ci invidiano ovunque. Conosco persone che vengono proprio per il Calcio Storico. Per esempio Gabriel Batistuta almeno una partita cerca sempre di vederla”.FAR CONOSCERE - “Da molto tempo i Quattro Colori non si limitano a far allenare i propri atleti per il Torneo ma promuovono il Calcio Storico nel corso dell’anno con iniziative ed eventi, spesso benefici. Se il movimento sta crescendo è merito sopratutto dei dirigenti e degli atleti dei colori, che hanno dimostrato sempre maggiore senso di responsabilità e collaborazione”.MIGLIORARE - “Se sarò eletto mi impegnerò in prima persona per l’istituzione di una Fondazione: non è più rimandabile la creazione di un soggetto che possa promuovere il Calcio storico, favorendo da un lato una sempre maggiore integrazione dei quattro colori nel tessuto cittadino e dall’altro l’attrazione di sponsor e risorse private. Ho già lavorato quest’anno alla nascita della Fondazione Destination Florence e ho imparato molto su questo tipo di percorso. Altro impegno che voglio prendermi, presente nel programma di Sara Funaro, il potenziamento e ampliamento del museo del calcio storico presso il Palagio di Parte Guelfa.”

Baldry a FeD: “Con Del Re stima e intesa. Riqualifichiamo zone meno conosciute per un turismo consapevole”

La nostra intervista in esclusiva alla candidata del consiglio del Quartiere 2

Le piace definirsi una donna d'archivio, ma non ha avuto dubbi nello scendere in campo anche in politica non appena Cecilia Del Re le ha chiesto di schierarsi al suo fianco. Francesca Baldry, storica dell'arte e docente, ha da sempre Firenze nel cuore e ha trovato in Firenze Democratica il posto giusto in cui portare avanti le sue battaglie e i suoi progetti, che in larga parte sono anche gli stessi della sorella Anna Costanza, figura di grande ispirazione per tutti. Con Francesca abbiamo avuto il piacere di fare una bella chiacchierata in esclusiva su diversi temi che riguardano la città e anche a proposito del Quartiere 2, per cui rancesca si è candidata al Consiglio: "La spinta iniziale viene dalla stima che ho nei confronti di Cecilia che avevo conosciuto in occasione di diverse iniziative da lei sostenute quando era assessora. Ogni anno io organizzo, il 16 maggio, per l'occorrenza del compleanno di mia sorella Anna Costanza una giornata per portare avanti le sue battaglie legate alle vittime di maltrattamenti, donne e bambini. Cecilia ha sempre appoggiato questo evento, e non solo amava presenziare, ma ci aiutava anche nella divulgazione, insieme all'Associazione Il Palmerino. Per lei ho quindi prima di tutto una grande ammirazione personale. Inoltre c'è stata subito intesa a livello politico, quando dovevo interloquire con lei, insieme a Mario Andreini e al Coordinamento Mensola-Settignano. Vivo con la mia famiglia a Settignano, zona integrante del quartiere 2, e faccio parte dal 2017 di un gruppo di cittadini e cittadine che si sono riuniti in una Associazione, fondata nel 2001 senza fine di lucro, che mette insieme tutte le realtà del territorio, esteso tra Ponte a Mensola e Settignano, fra cui due parrocchie, due Case del popolo, la Misericordia, il Trentesimo, il Circolo dei cacciatori, l'Associazione Mensola e che ha lo scopo di garantire il rispetto ed il mantenimento dell'ambiente di vita e del tessuto sociale ed operare per il miglioramento degli stessi. In questi ultimi anni mi sono quindi trovata a rappresentare molte istanze e problemi davanti all'amministrazione. Ecco, durante queste richieste, delle quali ancora molte non sono state accolte, ho trovato in Cecilia Del Re una persona che ascoltava e cercava di trovare soluzioni" SCELTE - "Io sono una storica dell'arte, sono una donna 'da archivio', che ricerca e cataloga, ma soprattutto mi sento tagliata per il mondo del museo: a me piace coniugare la storia e lo studio negli archivi, perché si deve partire dai fatti, e poi lavorare per la conservazione dei beni artistici e la trasmissione del sapere. Quindi il museo per me è il luogo perfetto per tutto questo. Quindi da persona che lavora nei musei ho sempre avuto questa aspirazione nel portare avanti i progetti, nel credere in una possibilità di miglioramento. Inoltre ho sempre avuto l'ambizione di provare a curare un pezzettino della mia città, in forma attiva. Ecco, quando Cecilia mi ha chiesto di fare questo ingresso in politica, qualcosa che non era nelle mie corde, l'ho accettato proprio perché credo nelle tante risorse delle persone se le rendi responsabili e credo in questa alternativa, con radici solide dell’esperienza, ma che osa e guarda avanti. Ho letto il programma, mi sono aggiornata, ho fatto un’appassionata chiacchierata con Serena Berti, candidata al Q2 per Firenze Democratica, e poi ho deciso di candidarmi."  ANNA - "Anna si metteva sempre al fianco delle persone, delle donne, e di questo con Cecilia abbiamo parlato tante volte. ‘Non bisogna voltarsi dall'altra parte’, questa è una frase che ripeteva sempre. Non ci fa paura l'odio dei malvagi, ma l'indifferenza degli onesti. Cito Anna che in calce alle sue mail metteva questa frase di Martin Luther King. Perché questo? Perché queste battaglie possono essere anche cammini, percorsi, ma vanno intrapresi con coraggio. Firenze Democratica, tra i vari punti programmatici, ha proprio al centro il tema dell'ascolto. Anna ha sempre studiato e insegnato molto, e da questo studio arrivava a formulare protocolli fondamentali di prevenzione e cura e proposte di legge, per esempio la legge 4 del 2018, che tutela gli orfani ‘speciali’, a causa di crimini domestici, tipicamente femminicidi. Altro tema portante di cui si faceva carico era quello dell'empowerment femminile: cercare di dare alla donna fiducia in sé stessa, e offrire validi strumenti per la sua autonomia. Ecco, il disagio che vedo nel nostro quartiere, nella nostra città, è dovuto alla mancanza di fiducia di tante donne con lavori precari sottopagati, in generale è forte infatti la diseguaglianze nei trattamenti economici di certe categorie; i giovani per esempio non possono pagare gli affitti, stipulare un mutuo, non riescono a immaginare di costruirsi un futuro così la città si spopola. Sì, ci sono tantissime associazioni di volontariato, abbiamo la Caritas e la Misericordia, ma a livello comunale si deve fare assolutamente prendersi la responsabilità e fare molto molto di più." UGUAGLIANZA - "Io credo nella qualità. Nel lavoro, e io lavoro anche in un'università internazionale, la New York University, è importantissimo stare attenti alla diversità e all'inclusione. L'importante però è puntare sempre sulla qualità e capacità perché, se io devo scegliere una donna che non ha lo stesso valore di un uomo faccio comunque della discriminazione. Io, donna, mi sento discriminata se tu mi scegli solo perché sono donna e in questo le sto citando Anna. Quindi, per me, se a capo delle liste c'è una donna, deve essere la più brava. Certo, la storia sicuramente ci insegna che dobbiamo voltare pagina. Però dobbiamo stare molto attenti altrimenti rischiamo di creare disparità dall'altro senso. E in questo anche Cecilia crede tanto, scegliendo persone con competenze specifiche .” RIQUALIFICARE - "I cittadini sono molto disillusi in questo momento e la nostra sfida è quella di farli riappropriare della politica, dobbiamo ripartire dalla partecipazione. Voglio parlarle di Settignano, che è un rione-paese molto bello, ma a volte sembra di essere abbandonati e inesistenti. Io mi sono messa al servizio, con il Coordinamento e in politica, con tanta pazienza (e alcuni mi dicono: 'Ma che fai?!, non perdere tempo'!), perché voglio fare la mia parte, affinché tutto il Q2 torni vivo, curato e valorizzato allo stesso modo, dalle Cure a Rovezzano a Settignano, non solo lungo le strade della linea della tramvia. A Settignano, si deve sapere, non abbiamo parcheggi, con una viabilità sempre difficilissima, non abbiamo l'autobus 10 che viene regolarmente, non abbiamo il collegamento internet con la fibra, non abbiamo car-sharing o Mobike, ma abbiamo innumerevoli buche e dossi e fogne che non funzionano e il rischio ogni anno di non poter mandare i bimbi qui scuola, perché nido e scuola materna non sempre hanno orario lungo e sono difficili da raggiungere. Che significa? Che diventa un dormitorio, e così si creano le periferie. Dobbiamo riqualificare, non dico che sia un territorio disagiato, ma abbiamo un paziente che da anni non viene curato. Voglio mantenere la collina con la sua storia e ridare vita a una popolazione che rischia di invecchiare, anche se i pochi giovani sono pieni di iniziative.  Dobbiamo far partecipare i cittadini, farli sentire parte integrante della città e delle decisioni e dar loro un interlocutore che dia delle risposte."  TURISMO - "Si parla della città di Firenze piena di turisti. I turisti hanno un grande valore, ma qui dobbiamo tornare a parlare di valorizzazione del territorio. A Settignano, rifaccio questo esempio, i turisti non ci arrivano perché la zona non è servita bene coi mezzi. Ma se riesco a valorizzare zone meno conosciute dei quartieri periferici, ma comunque ricche di storia e natura a quel punto diamo vita ad un turismo diversificato, più consapevole e gestibile che lavora in tandem con la viabilità e con le tranvie in una sorta di politica trasversale".

Agresti a FeD: “Babbo Leandro, partigiano, è un'ispirazione. Del Re se ne è sempre interessata”

La nostra intervista in esclusiva a Loris Agresti, figlio del partigiano Leandro e candidato al consiglio del Quartiere 5 con Firenze Democratica

Loris Agresti è innamorato di Firenze e dei fiorentini. Da sempre in politica, Loris ha trovato una grinta e una forza nuove da quando Cecilia Del Re ha deciso di scendere in campo con Firenze Democratica, di cui è candidato al consiglio del Quartiere 5. Loris, però, è anche figlio di Leandro Agresti, partigiano scomparso lo scorso anno che è stato uno dei protagonisti della liberazione di Firenze. Una figura d'ispirazione per tutta la città. Con Loris abbiamo fatto una bellissima chiacchierata in esclusiva: "La decisione di schierarmi con Firenze Democratica è arrivata perché con Cecilia ci conosciamo da 30 anni perché io lavoravo in piazza Signoria ed erano clienti miei sia Cecilia che suo padre Andrea. Quando lei è entrata a far parte del Consiglio Comunale si è anche molto interessata per le vicende di mio padre Leandro, che è rimasto in vita fino all'anno scorso (è scomparso a 99 anni e mezzo, ndr) ed è stato uno dei partigiani protagonisti della liberazione di Firenze. Cecilia, nel parlare con me, mi ha detto della possibilità che io potessi continuare a divulgare il pensiero di mio babbo che spesso andava nelle scuole, parlava della guerra e di tutte le brutte cose che sono accadute. Il babbo era una persona che si dava da fare al 110% per questo. Quindi, quando sono andato in pensione ho acconsentito a fare quello che faceva lui, a seguire le sue orme. E Cecilia mi ha sempre appoggiato e supportato. Io ho conosciuto il Leandro 'pubblico' solo negli ultimi anni. Quando era fuori era una persona amata per quel che faceva. E io ho tutta l'intenzione di continuare, se avrò la possibilità anche con il consiglio di quartiere, ad andare nelle scuole per poter continuare a parlare e di raccontare ciò che è successo e cosa ha fatto."RICONOSCIMENTO - "Mio padre ha avuto la possibilità di essere tumulato nella Cappella dei Partigiani, che è un mausoleo dedicato alla guerra. E' stato tumulato il 30 settembre dell'anno scorso al suo interno. Non era scontato. Sono stati riconosciuti in lui determinati valori e addirittura è seppellito lì come 189° partigiano all'interno della Cappella."PARLARE CON LA GENTE - "In  Cecilia ho riscontrato questa volontà di tornare a parlare. Io sono stato iscritto per decenni al Partito Comunista e ho smesso di esserlo quando poi il Partito si è sciolto. Non ho aderito più nella stessa maniera ai partiti che sono arrivati dopo. Quando c'era il partito comunista credo che la base fosse molto ascoltata. Cecilia, in questo momento, si ponte anche questo obiettivo"AMBIENTE - "Credo proprio sia un tema che deve stare alla base delle discussioni, dobbiamo tutelarlo al 100%. Dobbiamo lottare per avere una Firenze più vivibile e sostenibile. Anche qui, però, ci dovranno essere persone competenti e che siano capaci di capire le situazioni."FORZA - "Ho ammirato come Cecilia abbia deciso di schierarsi da sola dopo che nel PD sono state negate le primarie. Ho sentito il bisogno di darle un aiuto e una possibilità. Anche se non sarò eletto al Consiglio di Quartiere, che è una cosa secondaria. Però voglio dare tutto il mio aiuto a Cecilia perché lo merita. "COMPETENZE - "Una delle qualità di Cecilia è quella di saper delegare e di affidarsi a persone competenti su questioni specifiche. Nei ruoli specifici, che siano comunali o di quartiere, verranno delegate persone che hanno tutte le competenze necessarie."

Vicini (PD) a FeD: “Casa, trasporti e aggregazione. Così si rende Firenze una città per giovani”

La nostra intervista con il candidato al consiglio comunale di Palazzo Vecchio a proposito di un tema di strettissima attualità

Quello relativo ai giovani è un tema che corre e ricorre nel nostro paese ormai da decenni. Ma fra slogan e buoni propositi, è sempre più difficile trovare città che siano a misura di giovani. C'è chi però su questa questione vuole porre anche la massima attenzione. Di questo abbiamo voluto parlare con Jacopo Vicini, candidato al consiflio comunale in palazzo Vecchio e già presidente della Fondazione Destination Florence: "La Fondazione con il Comune di Firenze, nel 2021, ha lanciato il progetto Be.Long, il quale serve ad aiutare i giovani a scegliere Firenze come città dove poter studiare o lavorare, aiutandoli nella ricerca di un luogo dove abitare e al tempo stesso a integrarsi maggiormente nel tessuto cittadino. E’ un progetto in cui credo molto, che mira ad integrare gli studenti nella vita della città. Inoltre offre la possibilità di ricercare un alloggio a seconda delle loro esigenze, facendo da tramite tra quest’ultimi e coloro che mettono a disposizione appartamenti, co-housing o studentati."PROBLEMA CASA - "L’accesso alla casa è una tematica di vitale importanza, la cui assenza porta a ripercussioni serie per le nuove generazioni. A Firenze abbiamo questo problema, inutile negarlo.Per superarlo bisogna creare soluzioni che permettano ai giovani di lasciare la casa dei genitori e trovare la propria indipendenza. Un progetto a cui abbiamo lavorato in questi mesi si chiama GenerAzione Casa e mira a creare soluzione abitative accessibili e sostenibili, attraverso il supporto reciproco tra diverse generazioni. Nei prossimi giorni, insieme anche a Sara Funaro, potremo dire qualcosa di più. Dobbiamo trovare nuove soluzioni a problematiche sempre più complesse."FIRENZE PER I GIOVANI - "La sfida di creare una Firenze più adatta ai giovani passa attraverso diverse tematiche interconnesse tra loro. Una di queste è il trasporto pubblico ad esempio, che deve facilitare gli spostamenti giorno e notte in tutta l’area metropolitana. Proprio in questo senso opera l’ampliamento della rete tranviaria verso Campi o Bagno a Ripoli. Poi si devono favorire i luoghi di aggregazione partendo dai giovanissimi. Penso alle ex Officine Grandi Riparazioni: nell’ambito della più importante operazione di rigenerazione urbana dei prossimi anni, che si è appena avviata, dovranno trovare spazio le produzioni culturali, insieme ad interventi di social housing e verde pubblico. Infine dovremo sviluppare sempre più opportunità lavorative che valorizzino i ragazzi e le loro competenze."OCCUPAZIONE - "Credo che l’occupazione giovanile dipenda da diverse variabili, tra cui problemi di cui abbiamo già parlato: ad esempio alcuni giovani si trovano a dover rinunciare ad opportunità lavorative perché distanti o perché gli affitti costano troppo cari. Certo, bisogna continuare a favorire le iniziativeche facciano da tramite tra i datori di lavoro e i giovani ragazzi che concludono il loro percorso di istruzione, qualunque esso sia. In città c’è grande richiesta di lavoratori, il Governo però ci deve aiutare affinché sia lavoro giustamente retribuito e tutelato."BABY GANG E DISAGIO SOCIALE - "Tutto parte dalle famiglie e dalla scuola ma non bisogna sottovalutare l’importanza di una cittadinanza che dia loro opportunità sul territorio, sui singoli quartieri, di creare dei luoghi di aggregazione sicuri e accoglienti, attraverso ad esempio le società sportive. Credo moltissimo nelle ruolo dello sport nella formazione dei nostri ragazzi ma i nostri dirigenti sportivi vanno supportati giorno dopo giorno. Quando attorno agli adolescenti viene a mancare un riferimento importante per la crescita, il rischio è che si estenda un vero e proprio “deserto educativo”. I ragazzi hanno più bisogno di esempi, che di critiche."

Fossombroni a FeD: “Politica significa donare agli altri. Ecco perché ho scelto Firenze Democratica”

La nostra intervista in esclusiva a Chiara Fossombroni, candidata al Consiglio Comunale di Palazzo Vecchio e al consiglio del Quartiere 2

Ripartire dai temi sociali, e ricordarsi sempre che si vive di ciò che si dona. Potremmo sintetizzare così l'idea alta di politica che ha Chiara Fossombroni, che ha deciso di scendere in campo al fianco di Cecilia Del Re e di Firenze Democratica. Chiara è candiata al Consiglio Comunale e al Consiglio del Quartiere 2. Con lei abbiamo avuto il piacere di fare quattro chiacchiere in esclusiva: "Perché sostengo Cecilia Del Re? Sicuramente per il senso di libertà che ha trasmesso Cecilia a noi e a tutti i quartieri. Un sentimento che non sentivamo più all'interno del PD. La politica deve essere fatta da voci libere. Noi siamo anche un gran numero di donne con argomenti veramente importanti che vanno dal sociale, al verde e alla mobilità."SICUREZZA - "Questo è un tema caldo per Firenze. La delinquenza sta crescendo in tutti i quartieri. Noi abbiamo un progetto di reintrodurre il vigile di quartiere, uno per ogni rione, h 24. Soprattutto nelle ore serali, quelle più critiche. Non basta solo questo intervento, lo sappiamo. Per questo invochiamo un aumento di vigili urbani, non solo per il reparto amministrativo, ma che si occupino del controllo del territorio."TURISMO - "Finora Firenze è sempre stata caratterizzata per la sua vocazione turistica agli occhi di tutta Italia. Questo è stato da una parte un fattore determinante per l'economia cittadina, ma dall'altra ha snaturato l'essenza della città, mettendo in difficoltà le zone del centro. Basta vedere la crisi degli esercizi commerciali a favore di locali dedicati all'economia turistica. Quello che vorremmo fare è delocalizzare il turismo, distribuirlo per tutta Firenze creando poli attrattivi per tutta la città. Ci sono tanti posti belli di Firenze che rimangono nell'ombra. Bisogna andare verso gli ultimi, non solo geograficamente ma anche per importanza. Quella parte che l'amministrazione attuale non ha considerato in questi anni."DEGRADO - "Io devo fare una premessa. Questo è un campo sociale. Come madre affidataria di un bimbo molto malato che purtroppo dopo due anni non ce l'ha fatta. Grazie a lui ho aperto gli occhi e ho visto quanto amore metteva per gli altri. Noi viviamo per ciò che doniamo. La politica è dare agli altri, va fatta solo se si ha la passione di fare bene agli altri. Dobbiamo riappropriarci dei nostri spazi con nuovi spazi di socialità dove anziani e bambini possano muoversi, interagire e creare nuove forme di associazionismo. L'importanza di mettere in relazione anziani e bambini è cruciale. Oggi i nonni devono lavorare fino a tarda età e quindi non possono fare i nonni."PROPOSTE - "Io da anni denuncio le condizioni del giardino di Campo di Marte che quando piove diventa impraticabile. Questo significa porre attenzione alle persone. Voglio chiedere un garante per l'infanzia, con attenzione al tema degli affidi sine die che non sono contemplati dalla legge ma che di fatto esistono lasciando i minori in un limbo fino alla maggiore età. Poi voglio parlare dell’adozione per genitori single che è prevista solamente in casi particolari, quali la grave disabilità del minore, un vero e proprio controsenso perché a maggior ragione, se un single può crescere un minore con disabilità per la legge italiana non è in grado di crescere un minore sano. Voglio far partire da Firenze un'iniziativa per i lavori usuranti, per coloro che lavorano di notte come gli infermieri, ad esempio. Il 27 maggio all'Ostello Tasso alle 18:00 ci sarà un convegno sul tema delle malattie derivanti dall'alterazione del ritmo sonno-veglia. La salute non passa solo dal cibo, ma anche dalla qualità del sonno."TEMI - "Inoltre, credo sia necessario aprire un’intesa con la categoria dei medici veterinari per introdurre prezzi calmierati per coloro che adottano un animale. Altra cosa che mi sta a cuore è "Il passaporto del cittadino virtuoso": un progetto che ho ideato cinque anni fa e che stavo portando avanti con Cecilia Del Re ma che la scorsa Amministrazione non ha voluto portare avanti ed in cui credo fermamente. Prevede di  premiare tutti i cittadini che si muovono con mezzi sostenibili attraverso un apposita applicazione con QR code che identifichi tutti gli esercizi commerciali di Firenze che vogliono aderire al progetto e che a loro volta abbiano degli sgravi da parte del Comune in quanto virtuosi"

Turismo, Vicini (PD) a FeD: “Bisogna investire su flussi diversi. Ma serve l'aiuto del Governo”

La nostra intervista con il candidato al consiglio comunale di Palazzo Vecchio a proposito di un tema di strettissima attualità

I tavoli su cui si gioca la lunghissima partita delle amministrative fiorentine del 2024 sono parecchi. ma uno dei più importanti è quello relativo al turismo, che si lega poi a doppio filo con quello della casa. Un problema reale che riguarda Firenze come altre grandi città d'arte. Proprio di questo abbiamo voluto parlare insieme a Jacopo Vicini, candidato al consiglio comunale di Palazzo Vecchio e già presidente di Destination Florence, ente che si pone come obiettivo quello di attrarre grandi eventi sportivi in città per promuovere un turismo 'buon'. Proprio da qui siamo partiti nella nostra chiacchierata:"Credo molto in progetti come quello di Destination Florence, è un tema che ha caratterizzato la mia vita professionale. Il primo grande progetto che ho seguito in Comune è stata la candidatura e poi l’organizzazione dei Mondiali di Ciclismo. L’ultimo è stata la Grand Depart del Tour de France, che arriverà il prossimo giugno in città. I dati parlano da soli, voglio citarne alcuni: circa 170 milioni di telespettatori per ogni tappa in ben 190 paesi. Un indotto economico stimato solo nel nostro territorio in almeno 20 milioni e una visibilità su scala mondiale di un valore di circa 60 milioni di euro."COME COMBATTERE IL TURISMO MORDI E FUGGI? - "Ha un’oretta di tempo? Scherzi a parte, abbiamo iniziato a farlo, ma come accade spesso per le questioni complesse, per vedere i risultati serve tempo e un lavoro di squadra. Non può farcela il Comune da solo ma serve tutto il sistema città. L’esperienza come Presidente di Destination Florence mi ha insegnato molto in questo senso. Si deve continuare a investire su flussi turistici che hanno altre modalità di fruizione, come ad esempio quello congressuale, che permette una pianificazione a lungo termine, quello sportivo appunto o quello dei matrimoni, che negli ultimi anni ci ha restituito ottimi risultati in termini di indotto."AFFITTI BREVI - "E’ un emergenza di cui nessuno pare interessarsi seriamente a livello governativo, nonostante sia sotto gli occhi di tutti la gravissima crisi del mercato degli affitti residenziali. È necessario che chi governa lavori per un equilibrio tra residenza e affitti turistici. Credo che la delibera del Comune sul limite alle locazioni turistiche sia stato un atto dovuto, quanto meno per sollevare una maggiore attenzione al tema. Non si è mai nascosto che il Comune non ha da solo gli strumenti per trovare una soluzione. Poi serve tutelare davvero i proprietari da inquilini morosi velocizzando gli sfratti, ma anche questo è compito del Governo, non dei Comuni. E si potrebbe anche incidere sulla tassazione."IL TICKET D'INGRESSO DI VENEZIA - "È un esperimento da monitorare, ma credo poco praticabile per Firenze. La chiave è lavorare sempre di più sulla gestione dei flussi. In primis potenziando l’offerta turistica e la relativa promozione di itinerari fuori dal centro storico e nell’area Metropolitana. Conosce le ville Medicee? Sono straordinarie e poco conosciute. Condizione necessaria ovviamente per estendere l’area interessata dal turismo che vi sia un sistema di trasporto efficace, per questo la nuova Tramvia sia verso Campi sia verso Bagno a Ripoli potrà aiutare molto."

Arbo a FeD: “Con Firenze Democratica vogliamo una città più green, è fondamentale”

La nostra intervista in esclusiva con Lara Arbo, candidata alla presidenza del Quartiere 5 con Firenze Democratica

Quanto è importante mettere al centro delle discussioni politiche il tema ambientale? E' fondamentale, e non si tratta di un qualcosa di astratto che riguarda solamente enti sovrastatali. No, si tratta di una questione che deve essere affrontata anche e soprattutto a livello locale. Di questo e altri temi abbiamo parlato insieme a Lara Arbo, che è candidata alla presidenza del Quartiere 5 con Firenze Democratica:"Perché ho scelto di schierarmi al fianco di Cecilia Del Re? Per la sua forza, la sua determinazione, la sua onestà intellettuale. Ma soprattutto è la sua libertà ciò che mi ha colpito. L'ho conosciuta anni fa, esattamente alla costituzione del Ccn Carlo del Prete di cui, ancora oggi, sono Presidente. L'addio al PD? La sua è stata una scelta sofferta, tutti noi abbiamo sofferto ma abbiamo superato quel momento"DIALOGHI - "Oggi in piena campagna elettorale stiamo ricevendo molto sostegno e ascoltando l'amarezza dei cittadini. Siamo sempre più convinti di essere un'altra alternativa del centrosinistra e che riporteremo tante persone al voto. Di questo siamo contenti"DEL RE - "Cecilia conosce bene la città, Firenze è la sua storia. Lei non ha mai fatto politica di palazzo, ma ha sempre agito sul territorio."ASCOLTARE - "C'è bisogno di tornare ad ascoltare le persone, ma non solo. Bisogna condividere il percorso politico con loro. Devono far parte di un programma. Solo così, stando vicini a una comunità, possiamo ritrovare quello che abbiamo smarrito fino ad adesso."L'AMBIENTE AL CENTRO - "Questo è un tema molto importante. Bisogna affrontarlo e sensibilizzare le persone, essere forti e determinati. Racchiudere in tre righe l'importanza di questo tema è davvero difficile. Noi ci stiamo già lavorando tanto e dobbiamo continuare. Quello che ha fatto Cecilia Del Re negli anni e quello che farà con Firenze Democratica è davvero un valore aggiunto. Ma voglio ricordare che ogni nostro progetto è condiviso con le persone. Cecilia è un valore aggiunto. Ascolta le persone, ma si affida anche a tecnici esperti soprattutto su un tema delicato come questo"PIANI - "Nel programma del Quartiere 5 abbiamo incluso anche la riqualificazione degli orti sociali, tema a noi caro. Agiremo su quelli già esistenti, ma vorremmo anche ampliare il numero di orti sociali presenti a Firenze. Inoltre, nel nostro programma parliamo di isole di calore, di implementazione di aree ludiche attrezzate per bimbi e attrezzature per attività motorie nei parchi pubblici. Vogliamo un quartiere sempre più green e per questo ascolteremo i cittadini, chi i luoghi li abita, perché vogliamo un' importante inclusione nei confronti delle disabilità."

E ora tutti vestiti da iettatori

In campo di venerdì 17, con De Laurentiis che suda freddo

Nonostante un rendimento tutt'altro che soddisfacente in campionato in termini di rendimento negli ultimi mesi, la Fiorentina si ritrova a giocarsi l'accesso all'Europa anche attraverso la Serie A. Un risultato certamente sorprendente se ripensiamo a prove come quelle con Verona, Genoa, Torino o Empoli, giusto per citarne alcune di questo 2024. Non solo, la Fiorentina ha in questo momento sulla racchetta un set point importantissimo dopo la prova di forza messa in mostra contro il Monza. Battendo il Napoli venerdì prossimo, infatti, i viola avrebbero la certezza matematica di essere qualificati per una coppa europea (da capire ancora quale) per la terza stagione consecutiva, e scusate se è poco. Si tratterebbe di un risultato importantissimo anche in vista della finalissima di Atene per un motivo molto semplice. Presentarsi contro l'Olympiacos con la certezza di aver già conquistato l'Europa consentirebbe alla squadra di giocare con un carico nettamente inferiore di pressioni e con la testa molto più libera. Motivo in più per dare tutto contro i partenopei, che si presenteranno a Firenze con cornetti, ferri di cavallo, coccinelle e ogni tipo di oggetto che possa proteggere contro la sfiga. Tutto per gentile concessione del patron Aurelio De Laurentiis che, si dice, abbia richiesto il rinvio della gara per evitare di dover giocare di venerdì 17. E allora Vincenzo Italiano dovrà cucire l'ennesima veste per i suoi ragazzi per venerdì prossimo: quella degli iettatori.

Becheroni a FeD: “Con Firenze Democratica vogliamo riportare le persone al centro di tutto”

La nostra intervista in esclusiva con Duccio Becheroni, candidato al consiglio comunale con Firenze Democratica

Tanti anni di lavoro sempre al servizio delle persone e dell'inclusività. Duccio Becheroni ha da sempre a cuore i temi che riguardano minoranze e categorie svantaggiate. E non è un caso che la fonte primaria d'ispirazione di Duccio sia il mitico Don Cuba, di cui è nipote. Oggi Duccio ha scelto di candidarsi al consiglio comunale di Palazzo Vecchio con Firenze Democratica insieme a Cecilia Del Re. E con lui abbiamo voluto parlare di questo ed altri temi in una chiacchierata in esclusiva:"Le motivazioni che mi hanno spinto a candidarmi sono semplici. Mi piace il progetto di Cecilia che parte dai cittadini e, in quanto cittadino, mi sento di dare il mio contributo. Apprezzo il fatto che le sue idee partano dal basso, rappresentando una politica che nasce direttamente dai cittadini."LE BASI - "Penso che alla base di tutto ci sia il contatto con la vita quotidiana delle persone che abitano la città. Questo dovrebbe essere lo scopo della politica: partire dai cittadini."LA FIGURA DI DON CUBA - "Su di me ha avuto un'influenza molto forte, ha dato l'esempio che ha tracciato la mia strada, così come ha fatto per molte altre persone. Lavoro con la diversità e l'inclusione sociale, e questo sarebbe il contributo che vorrei portare in questa esperienza."FIRENZE SEMPRE PIU' PER POCHI - "Non solo Firenze, ma tutto il mondo. Gli ultimi vengono sempre lasciati indietro. Quello che posso e voglio fare è portare la mia esperienza diretta sul campo e aiutare determinati progetti. La mia esperienza si basa sul lavoro sul campo. Sono più di 15 anni che lavoro nel settore sociale, con le persone. Al centro devono tornare le persone."IL TEMA AMBIENTALE - "Anche questo è un altro tema che riguarda Firenze, ma anche tutto il pianeta. Il mondo naturale è ciò che garantisce la sopravvivenza e dovremmo averne più cura. A tutti piace l'idea di un ambiente pulito, ma pochi si impegnano per ottenere questo risultato. Questo è un percorso lungo che deve iniziare dalla consapevolezza."

Prodotti di stagione e a Km zero. Nelle mense scolastiche di Bagno a Ripoli con Siaf vince la qualità

Siaf è sinonimo di qualità e di impegno all'interno della comunità di Bagno a Ripoli

L’affermazione più celebre del filosofo Feuerbach è che siamo ciò che mangiamo. La nostra alimentazione influisce fortemente sulle nostre vite e proprio per questo è necessario curarla in maniera attenta. Ecco, il Comune di Bagno a Ripoli ha decisamente fatto tesoro di questa massima e, sotto l’amministrazione presieduta dal Sindaco Francesco Casini, ha scommesso e scommette sulla qualità per quanto riguarda i servizi di refezione delle strutture comunali. Stiamo parlando di scuole ed ospedali dove, appunto, la gestione dei servizi relativi ai pasti è affidata a Siaf, società a maggioranza pubblica con sede proprio all’interno del comune ripolese. PUNTO CARDINE - Qualità, come detto, è la parola chiave. “Siaf eroga ogni giorno 16 mila pasti equamente divisi fra refezione scolastica e quella riservata alle strutture dell’Asl Toscana Centro con standard qualitativi molto elevati, questo per noi è importantissimo”, spiega Stefano Innocenti, amministratore delegato di Siaf. In prima battuta, Siaf fa uso di prodotti e derrate alimentari che provengono da aziende del territorio e a filiera corta. Il rapporto coi fornitori è stretto e diretto e questo crea un legame fra il prodotto finale ed il territorio. Inoltre, i menu sono studiati per far sì che venga sempre seguito il principio della stagionalità e, per questo motivo, vengono aggiornati ogni due mesi. Tutto questo fa sì che il piatto abbia anche un valore educativo per chi poi è destinato a consumarlo. Lo ribadiamo, qualità è la parola chiave sotto ogni punto di vista. COMUNITA' - Oltre alla qualità delle materie prime, c'è però un altro aspetto importante che Siaf intende promuovere: il rapporto stretto con la comunità per favorire la cultura della corretta alimentazione, soprattutto tra i più piccoli, al fine di creare una comunità del cibo educata ed educante. Siaf promuove attività rivolte alle scuole e alle famiglie. La sua è stata una delle prime mense a diventare plastic free. Inoltre, nel territorio ripolese le scuole sono dotate di lavastoviglie in modo da ridurre al minimo l'uso della plastica e i (pochi) materiali usa e getta che vengono usati sono realizzati in materiali riciclabili. NO WASTE - Un'altra iniziativa importante è quella legata alla lotta agli sprechi alimentari. In passato, in collaborazione con le scuole del territorio, Siaf ha organizzato una raccolta fondi per acquistare degli abbattitori. Grazie ad essi è infatti possibile recuperare i pasti non consumati, distribuendoli tramite le associazioni del terzo settore alle persone e alle famiglie bisognose. E questo per ottimizzare l’utilizzo delle risorse e garantire che non vada sprecata neppure la parte residuale della produzione alimentare. E proprio il tema degli sprechi è un altro punto su cui Siaf intende porre l’accento insegnando ai bambini a non eccedere nelle quantità di cibo nel proprio piatto.PREMURA - L’impegno nella comunità da parte di Siaf lo ritroviamo anche nella partecipazione attiva al progetto “Vitamine per la Scuola”. Si tratta di un piano che prevede l’acquisto da parte di Siaf e delle famiglie del territorio delle arance biologiche della cooperativa Beppe Montana di Lentini in Sicilia nei terreni confiscati alla mafia. Arance che poi vengono servite in tavola nelle mense scolastiche del territorio. TRASPARENZA - Un altro progetto promosso da Siaf nel corso degli anni è "Più vicino, più buono", un furgoncino itinerante realizzato con un consorzio di aziende del territorio, che si posizionava all'uscita delle scuole per vendere ai genitori prodotti biologici e gli stessi pasti che Siaf porta in mensa ai bambini e ai ragazzi. Un modo semplice per far comprendere alle famiglie cosa mangiano quotidianamente i propri figli e poter toccare con mano la qualità dei prodotti realizzati. Un progetto, questo, che si è fermato con il sopraggiungere del Covid ma che Siaf intende ripristinare a partire dal nuovo anno scolastico. SODDISFAZIONE - Tutti temi che ha a più riprese ribadito con soddisfazione anche il Sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini: “L’obiettivo principale di Siaf è quello di realizzare pasti di qualità attraverso l’utilizzo di prodotti genuini che abbiano anche un legame con il territorio. Dagli ortaggi fino all’olio d’oliva. Basti pensare, in questo senso, che l’olio vincitore della fiera ripolese Primolio è anche quello che poi troviamo nei pasti realizzati da Siaf”

Biti (PD) a FeD: “Sicurezza, da Roma solo promesse. Servono buone politiche sociali”

La nostra intervista in esclusiva all'ex senatrice Caterina Biti, oggi candidata al Consiglio Comunale nella lista del PD

C'è un tema in particolare che sembra più preminente di altri nella lunghissima campagna elettorale che sta portando i fiorentini verso l'elezione del nuovo sindaco: quello della sicurezza. Un argomento delicato, complesso ed estremamente attuale che abbiamo voluto approfondire in esclusiva con chi Firenze, i suoi problemi e la sua storia li conosce alla perfezione. Stiamo parlando di Caterina Biti, che a Palazzo Vecchio ha già ricoperto le cariche di consigliera comunale e assessora all'ambiente, prima di venire eletta in Senato con il PD nel 2018. Oggi Caterina vuole tornare a mettere la sua esperienza al servizio della sua città a fianco di Sara Funaro ed è per questo che ha scelto di candidarsi per il consiglio comunale. Le sue parole in esclusiva ai nostri microfoni: "La sicurezza è un problema delle città, non solo della città. Ce lo ha Firenze come tutte le grandi città. Nessuno lo nega, anzi. Abbiamo il dovere di dare risposte concrete e sincere ai cittadini, per questo chiamo in causa innanzitutto il Governo: aiuti le città fornendo gli agenti che aveva promesso già dai tempi del ministro Salvini. Proprio perché la sicurezza è un tema serissimo bisogna passare ai fatti."PIU' FORZE DELL'ORDINE - "Sì. Lo chiediamo da anni al governo e abbiamo ricevuto solo promesse. È poi fondamentale aumentare il controllo del territorio, rivedendo il concetto di vigile di quartiere, e offrire occasioni di socialità e vitalità a tutte le zone di Firenze, per evitare che l’isolamento produca criminalità."IL TEMA SOCIALE - "E' cruciale. Sara Funaro ha sempre lavorato sul tema dell'emarginazione e crediamo che le buone politiche sociali producano meno disagio, più coesione e più sicurezza. Intervenire non è facile, poiché la criminalità sfrutta proprio le persone in difficoltà, ma va fatto. Lo ripeto: non si tratta di una questione di destra o sinistra, ma di una realtà che riguarda tutte le nostre città. Le misure di controllo e prevenzione devono essere accompagnate da quelle per favorire il benessere economico delle persone. La questione dell'alloggio, ad esempio, è estremamente importante."FIRENZE PIU' DEGRADATA? - "Firenze è una città complessa e ha i suoi problemi. Ma criticare non basta, ci vogliono proposte. Strumentalizzare un tema così importante vuol dire prendere in giro i cittadini, perché nessuno ha la bacchetta magica. Basti pensare alle città governate dal centrodestra, che hanno gli stessi problemi. Diciamo chiaramente ai fiorentini che sì, il problema esiste e si combatte nel modo che ho cercato di descrivere: più controlli, presenza dello Stato, benessere sociale diffuso. Il resto è propaganda."

Vicini (PD) a FeD: “Abbiamo fatto tanto per lo sport a Firenze. Ma è vietato accontentarsi”

La nostra intervista in esclusiva con Jacopo Vicini, candidato in consiglio comunale e già presidente di Destination Florence

Nonostante la giovane età, Jacopo Vicini ha dalla sua una certa esperienza in campo politico e non solo. A palazzo Vecchio dal 2009, Jacopo si è sempre occupato dei grandi eventi che hanno coinvolto la città di Firenze e, per 8 mesi, è stato presidente della Fondazione Destination Florence, realtà che dal 1995 si occupa di promuovere il turismo di qualità nella città di Firenze anche grazie ai grandi eventi sportivi. Jacopo ha oggi deciso di candidarsi al Consiglio Comunale nella lista del PD. Con lui abbiamo fatto una chiacchierata in esclusiva partendo proprio da questa scelta: "Cosa mi ha spinto a candidarmi? In primis l'amore per la mia città. Dal mio primo giorno di lavoro a Palazzo Vecchio nel 2009, appena laureato a 23 anni, ad oggi, ho imparato molto e collaborato a grandi progetti di rilievo internazionale come iniziative meno rilevanti, ma comunque significative per il tessuto della nostra città e per la mia esperienza personale. Vorrei continuare a dare il mio contributo, con lo stesso entusiasmo di sempre, ma in un ruolo diverso. Lavorare per la propria città è una sfida appassionante, una bella responsabilità ma soprattutto un grande privilegio."SPORT A FIRENZE - "Credo sia stato fatto molto negli ultimi anni, non a caso siamo la quarta città in Italia per indice di sportività. Esempi che mi piace ricordare il nuovo Palazzo Wanny, frutto di una perfetta collaborazione pubblico e privato, o l'organizzazione di grandi eventi sportivi, che lasciano una eredità importante sul territorio, come l'ATP250 di tennis o l'ormai tradizionale Firenze Marathon, che in tanti ci invidiano in Italia. Certo, come sempre, non possiamo accontentarsi e dobbiamo sviluppare nuove idee. Un esempio? Creare infrastrutture per sfruttare il potenziale rappresentato dall'Arno, favorendo la pratica sportiva lungo le sponde del fiume, che devono vivere sempre più."DESTINATION FLORENCE - "Sono stati 8 mesi intensi, dove in tempi record abbiamo iniziato e concluso una trasformazione storica, da consorzio di privati a fondazione pubblico privato. Un luogo che terrà insieme le risorse e le strategie pluriennali degli enti pubblici con le competenze e il know how di tantissimi operatori del mondo del turismo in città. Ho conosciuto professionisti straordinari e aziende modello. Credo moltissimo in questo progetto, sono sicuro sarà un punto di riferimento per molte altre città. Fiore all'occhiello della mia presidenza, il lancio di una quinta divisione, la sports commission. Un'iniziativa, che prende spunto dalla mia esperienza dai Mondiali di ciclismo al Tour de France, e vuole supportare le federazioni sportive per attrarre sempre di più eventi e gare sul nostro territorio metropolitano."INVESTIRE - "Lo sport credo sia lo strumento più significativo di politiche sociali, non ci sono barriere, di lingua, razza o reddito. Investire nello sport ha un ritorno certo in termini di salute, educazione, socialità. Si deve però investire bene, in maniera programmata e pluriennale, non con finanziamenti a pioggia sparsi sul territorio. Firenze ha un associazionismo sportivo molto importante, va coltivato e supportato perchè può incidere in maniera concreta nella qualità di vità di tutti i fiorentini."

Di Puccio a FeD: “Con Firenze Democratica vogliamo ascoltare i problemi dei cittadini”

La nostra intervista in esclusiva al consigliere comunale e candidato alla presidenza del Quartiere 1 per Firenze Democratica

Stefano Di Puccio conosce Firenze in ogni suo aspetto e sfaccettatura. Imprenditore attivo nel settore della ristorazione, Stefano è però da sempre attento a temi complessi come quelli sociali. Ed è per questo che ha sempre cercato di mettere il massimo impegno anche in politica. Oggi Stefano è uno dei consiglieri comunali a Palazzo Vecchio per Firenze Democratica e, per la stessa, è anche candidato per la presidenza del Quartiere 1. Con lui abbiamo fatto una chiacchierata in esclusiva per parlare del presente e del futuro di Firenze: "La mia scelta di sostenere l'ambizione di Cecilia Del Re nasce dal mio istinto. Ho visto nella sua rimozione da parte del PD un pretesto per allontanarla dalla politica, probabilmente perché considerata troppo competente. Questo ha risvegliato in me la volontà di difendere chi si trova in posizione svantaggiata. L'abbandono del Partito Democratico non era ciò che desideravo, ma è stato necessario a causa della loro chiusura alla diversità di opinioni. Trovai ingiustificata e sbagliata l'idea di allontanare un assessore subito dopo la votazione di un Piano Operativo Comunale (POC) da lei curato. Per questo motivo, insieme ai colleghi Piccioli e Calistri, abbiamo trovato un terreno comune di idee, nonostante le nostre differenze. C'è stata una forte sintonia su questa decisione. Posso affermare con certezza che Cecilia Del Re si è distinta nel suo ruolo di assessore, dimostrando capacità di ascolto e disponibilità al confronto con le idee altrui. Molti aspetti del POC sono nati proprio da questo confronto con altri esperti, spinti dalla sua insaziabile curiosità."LASCIARE IL PD SCELTA GIUSTA - "Senza dubbio. Ho avuto la conferma di questa scelta conoscendo meglio Cecilia Del Re e osservando l'orientamento del PD verso una chiusura alle primarie e al dialogo interno. Quando i nostri emendamenti al POC sono stati respinti, abbiamo sentito il dovere morale di abbandonare il partito e la maggioranza."ASCOLTARE - "Quanto a Firenze Democratica, credo che sia fondamentale basarsi sull'ascolto e sulla risoluzione dei problemi della comunità. Questo è un principio che ho sempre seguito nel mio passato politico. Io e e Piccioli (ambulante, ndr) ci definiamo "Minestrai" e "Carciofai", perché, nonostante le nostre diverse attività, abbiamo entrambi esperienza nel campo politico. Per noi, la politica è sia una passione che un lavoro. Tuttavia, notiamo con preoccupazione che la politica sembra essere diventata per molti solo un modo per garantirsi uno stipendio, piuttosto che un impegno genuino per il bene comune. Il PD stesso è diventato un luogo in cui il potere è distribuito dall'alto, anziché basarsi sui meriti."SICUREZZA - "Per quanto riguarda l'importanza del centro storico e della sicurezza, è evidente che i problemi non riguardano solo quest'area, ma si estendono anche alle periferie. Ho avuto modo di parlare con molti residenti che si lamentano del degrado e dei rifiuti. Non c'è una soluzione unica a questi problemi, ma credo che il senso civico dei cittadini possa contribuire in modo significativo. Tuttavia, è essenziale anche il supporto da parte del governo e delle istituzioni. Noi abbiamo proposto l'istituzione del Vigile di quartiere, un'idea che va oltre la semplice emissione di multe, incoraggiando il confronto diretto con i cittadini per raccogliere proposte e lamentele. Inoltre, è cruciale creare luoghi di aggregazione all'interno dei quartieri. Anche se queste non sono soluzioni esaustive, rappresentano un punto di partenza concreto. Come ristoratore, ho fatto del mio meglio per contribuire all'interno della mia comunità locale, e credo che se ognuno di noi facesse altrettanto, sarebbe un passo importante verso un cambiamento positivo."

Il dubbio amletico

Italiano deciderà di rischiare Bonaventura? O si opterà per la prudenza?

Bonaventura o non Bonaventura, questo è il problema. Prendiamo in prestito Shakespeare per provare ad immaginarsi che cosa stia passando in questo monto nella testa di Vincenzo Italiano. È giusto rinunciare ad un calciatore importante come l'ex Milan nella partita più importante dell'anno? O forse è meglio provare a forzare leggermente la mano e schierarlo dal 1' per non rinunciare alla sua grande qualità? Quello legato al fantasista gigliato è un vero e proprio dubbio amletico che verrà sciolto solamente alla lettura delle formazioni ufficiali. IN DUBBIO - Bonaventura è uscito malconcio dalla partita contro il Verona e anche nella rifinitura di ieri ha svolto lavoro personalizzato, segno di una condizione fisica non certamente ottimale. Ma è chiaro che l'importanza di una sfida come quella col Club Brugge debba spingere a riflessioni che in condizioni normali non sarebbero mai sorte. I MIGLIORI - L'unico dubbio, dunque, per Vincenzo Italiano è quello che riguarda il suo numero 5. Per il resto la Fiorentina si presenta in Belgio con i suoi uomini migliori. Spazio dunque a Terracciano fra i pali, Dodò, Milenkovic, Quarta e Biraghi a comporre il quartetto difensivo, Mandragora a presidiare la mediana e i vari Gonzalez, Beltran, Kouamé e Belotti a cercare di far male ai belgi. Tutto definito, dunque, con l'eccezione di un unico e tremendo dubbio.

Mori a FeD: “Il terzo settore è una risorsa unica. Funaro è sempre stata sensibile sul tema”

La nostra intervista in esclusiva a Marzio Mori, uno dei capilista della lista civica a sostegno di Sara Funaro

Marzio Mori è uno dei capilista della lista civica che sostiene la candidatura di Sara Funaro come prossima sindaca di Firenze. Come lui stesso ama ribadire, però, è semplicemente in prestito al mondo della politica. Perché Marzio ha una lunga ed onorata esperienza nell'ambito sociale ed è direttore dei servizi che si occupano di immigrazione, di marginalità e di carcere all'interno della fondazione Caritas. E proprio a proposito del terzo settore fiorentino abbiamo voluto parlare con lui in una chiacchierata in esclusiva: "In questi ultimi dieci anni, con rare interruzioni, ho avuto quasi quotidianamente a che fare con Sara su temi molto complessi e legati a persone in grande difficoltà. Devo dire, non è tanto la competenza di Sara, che ovviamente è una competenza tecnica altissima, ma sono soprattutto i gesti a colpire e la tenerezza con cui lei ha fatto alcune cose. Mi è sembrata sempre a suo agio con tutte le persone, sempre molto vera, molto attenta, molto vicina. Non c'è niente che le abbia mai creato difficoltà e questo per noi che tutti i giorni affrontiamo questi problemi significa tantissimo."IL TERZO SETTORE - "Io credo che il terzo settore sia veramente una grande risorsa perché genera relazioni e costantemente comunità. E devo dire che è forse grazie al terzo settore che si riesce a fronteggiare un momento così difficile per la società, per l'economia, nella quale non solo le tradizionali povertà trovano difficoltà ad essere accolte, ma abbiamo tutta una zona che tecnicamente viene chiamata zona grigia, che se non è sostenuta, se non è accompagnata, se non è caricata sulle spalle di qualcuno probabilmente rischia di scivolare in quelle zone di difficoltà da cui difficilmente si riesce a uscire. Quindi il terzo settore vuole essere un antidoto a tutte queste difficoltà."CONTINUITA' - "Io credo che l'amministrazione di Firenze e della Toscana siano una delle eccellenze assolute per quanto riguarda il dialogo con il terzo settore. Direi che hanno un po' anticipato anche la riforma del terzo settore che prevede la coprogrammazione e la coprogettazione. Direi che Firenze da questo punto di vista ha anticipato questa modalità, andando a tentare di individuare, di capire, di vedere quali fossero le difficoltà che ci potevano essere. Poi chiaramente come in tutti i mondi dove le risorse sono limitate, alcune volte sono state fatte scelte in certe direzioni, altre volte in altre, però c'è sempre stata grandissima attenzione e io ho sempre vissuto con grande serenità e con grande dialogo la mia appartenenza al terzo settore, il mio essere sempre sulla strada."FUNARO E IL TERZO SETTORE - "Sara ha da sempre una grande sensibilità e conosce tutti gli operatori del nostro ente, li conosce per nome, e non soltanto noi che abbiamo ruoli anche di direzione, e questo vale anche per colleghi di altre organizzazioni. Sara entra sempre in relazione con tutto il gruppo di lavoro. Questa è una cosa che ci ha sempre colpito e che anche i miei colleghi hanno sempre apprezzato. In più, lei ha sempre piacere di conoscere anche gli ospiti delle case, di conoscere le persone che incontriamo sul nostro cammino o che incontriamo per strada. E lo fa con una grande naturalezza. Non è mai mancata in questi dieci anni allo scambio delle uova di Pasqua o dei panettoni e che abbiamo condiviso insieme a altre associazioni. Ha sempre voluto esserci e a un certo punto doveva essere portata via altrimenti sarebbe rimasta per ore a parlare insieme agli anziani (ride, ndr). Questo ci ha sempre fatto respirare genuinità. E questo è sicuramente molto importante."

Calistri a FeD: “Firenze sta diventando una città per pochi. Noi la vogliamo inclusiva”

La nostra intervista esclusiva a Leonardo Calistri, capogruppo in Consiglio Comunale a Palazzo Vecchio per Firenze Democratica

Leonardo Calistri è il capogruppo in Consiglio Comunale a Palazzo Vecchio per Firenze Democratica. Agronomo, ma anche in politica da tanti anni e con un passato nel PD, Leonardo ci ha raccontato in esclusiva come Firenze Democratica e Cecilia Del Re vogliano dare una scossa a Firenze per proiettarla nel futuro. Un futuro che vuole una città più pubblica, più incusiva, ma soprattutto più attenta ai temi ambientali:"La scelta di entrare in Firenze Democratica è stata significativa per la mia vita politica. All'interno del PD era presente una corrente importante che chiedeva le primarie, ma alcuni, spinti dalla paura di non vedere il candidato prestabilito, le hanno negate. Il cuore del PD è sempre stato quello di scegliere attraverso le primarie. Così, dopo questo momento difficile, abbiamo deciso di uscire e creare questo nuovo gruppo nel consiglio comunale di Firenze. Abbiamo ritenuto che quella casa che ci aveva fatto sognare non fosse più adatta per noi. Abbiamo lasciato il PD per trovare un'arena nuova, dove confrontarsi e agire con alla base l'inclusività. Un luogo dove si può espreimere la propria opinione senza essere attaccati, cosa che non era possibile nel PD."DIFFICILE - "Non sarà facile, ma questo è un tentativo di dare voce a chi crede che ci sia un altro modo di amministrare questa città. Le persone devono tornare al centro attraverso l'ascolto, che ci permette di comprendere la città per chi la vive, ma anche per i nostri figli. Per noi, la sostenibilità ambientale e sociale sono temi davvero importanti."SCELTA DURA - "Non è stato facile per me lasciare il Partito Democratico. Sono stati 17 anni intensi, ma era giunto il momento di trovare una nuova collocazione. Non c'era più spazio per noi. Le notti precedenti all'uscitta non sono state semplici. La parte più difficile è stata lasciare tutto e trovarsi di fronte all'ignoto. Dovevamo uscire dalla comfort zone che avevamo all'interno del PD. Tuttavia, grazie a Cecilia, abbiamo creato una nuova comunità e col tempo la scelta è sembrata meno amara. Decisioni del genere comportano la chiusura di alcune porte, ma se ne aprono altre. Quando si fa una scelta radicale come questa, è inevitabile tagliare e rompere anche alcuni rapporti. Anche restare in consiglio comunale non è stato semplice. BUTTARSI - "Eravamo quelli che avevano abbandonato il partito per seguire una visionaria. Ho conosciuto Cecilia 5 anni fa e lei ha dato la giusta forza a questo gruppo. L'uscita dal PD era l'ultima opzione, ma la mancanza di spazio e il rifiuto delle primarie hanno evidenziato una chiusura e un'autoesclusione che non potevamo ignorare. Per noi, la città di Firenze ha bisogno di una comunità inclusiva, così come deve essere Firenze stessa" LO STRAPPO SUL POC - "Sul Poc abbiamo svolto un grande lavoro come partito. Abbiamo presentato numerosi emendamenti per cercare di rendere il Poc, che è stato stravolto, più attento alle esigenze di una città che deve essere più pubblica. Il PD ha respinto tutti gli emendamenti, ad eccezione di quelli di tipo ambientale. Quando abbiamo chiesto maggiore trasparenza e coinvolgimento pubblico, come nel caso del San Giovanni di Dio, ci è stato detto di no. La verità è che questa è una città in cui la rendita la fa da padrona. Basta guardare ciò che sta accadendo con i B&B, gli studentati e non solo. Si sta verificando l'opposto di ciò che intendeva fare la soprintendenza. Firenze sta diventando una città per pochi. Questo nuovo Poc ha messo in luce l'agenda di questa amministrazione, ed è per questo che abbiamo deciso di prendere una posizione su un tema così importante. Abbiamo cercato di rappresentare tutte le persone che hanno difficoltà a vivere a Firenze, dai residenti ai turisti."CITTA' DA RIVEDERE - "I prezzi sono troppo alti e non permettono di vivere in questa città. Per questo, anche il tema degli stipendi è importante, anche se il Comune ha poche competenze in questo ambito, oltre ai 9 euro come retribuzione minima per gli appalti. Detto ciò, le azioni approvate dalla maggioranza della lista Nardella contrastano l'obiettivo di rendere la città più accessibile. Una maggioranza risicata. Questo ha evidenziato il disagio di questa legislatura. Tra i 20 consiglieri di maggioranza, tre sono passati a Firenze Democratica e altri 2 hanno lasciato il PD. Si tratta quindi di un piano operativo approvato con il minor numero di voti favorevoli nella storia di Firenze. Il PD non ci ha mai ascoltato, ma un po' di autocritica sarebbe utile. Tuttavia, la ragione non è solo da una parte. Se c'è disagio, va affrontato, ma la maggioranza ha sempre seguito la sua strada. Vedremo cosa accadrà l'8 e il 9. C'è un clima particolare là fuori, ma le sensazioni sono buone." TEMA AMBIENTALE - "È fondamentale. Le città sono i luoghi in cui si genera più inquinamento e si producono più rifiuti, quindi richiedono particolare attenzione. Bisogna prestare attenzione all'ambiente senza perdere di vista l'impatto sociale dei cambiamenti. Non dobbiamo solo imporre norme, ma anche controllarle. Dobbiamo continuare a promuovere il verde e la mobilità sostenibile in città. Non è sufficiente avere 80.000 alberi pubblici, dobbiamo anche garantirne la manutenzione e renderli parte integrante della nostra infrastruttura urbana. Le città consumano cibo ed energia, ma non le producono. Quindi è fondamentale una maggiore interconnessione, soprattutto a livello metropolitano. Se vogliamo cambiare, dobbiamo adottare un atteggiamento diverso verso i prodotti che consumiamo. Dobbiamo considerare l'ambiente, l'infrastruttura, la mobilità e il consumo di cibo ed energia come un'unica entità. È importante promuovere una città consapevole dei suoi consumi."

Lo specialista

Vincenzo Italiano si prepara per affrontare la sua quinta semifinale da quando si è seduto sulla panchina della Fiorentina

La Fiorentina è attesa all'appuntamento con la storia. Alle 21:00 i viola sfideranno il Club Brugge nell'andata delle semifinali di Conference League. Una gara importantissima per un gran numero di motivi, primo fra tutti: la voglia di tornare a festeggiare un trofeo che a Firenze manca da tempo immemore approdando ad Atene per giocarsi un'altra finale. Sulla strada della Grecia, però, ci sono i ragazzi terribili del Brugge e Italiano attingerà a tutte le carte in suo possesso per passare l'ennesimo turno ad eliminazione diretta. Già, perché da quando il tecnico siciliano si è seduto sulla panchina gigliata si è decisamente specializzato nell'eliminare gli avversari dai tornei.DURO A MORIRE - Italiano è infatti riuscito ad arrivare almeno alle semifinali in tutti i tornei in cui ha partecipato alla guida della Fiorentina. Lo ha fatto nel primo anno, battendo Napoli e Atalanta per poi cadere nella doppia semifinale con la Juve (quella dell'auto gol di Venuti). Si è ripetuto alla sua seconda stagione, con la storica doppia finale e si è confermato anche nella sua terza annata alla guida dei viola. In Coppa Italia le cose non sono andate benissimo, con Biraghi e soci eliminati da un'Atalanta decisamente più forte. La speranza è che la Fiorentina possa far meglio in Conference già a partire da questa sera. Con lo specialista Italiano a guidare i suoi ragazzi dalla panchina.

Le chiacchiere le porta via Italiano

Italiano richiama tutti nei ranghi in un momento in cui le pressioni sono alle stelle

C’è un simpatico detto popolare che recita così: “Le chiacchiere se le porta via il vento, le biciclette i livornesi”. Sorvolando sulla parte relativa agli abitanti della costa toscana, la parte relativa al troppo chiacchiericcio calza a pennello per descrivere il momento che sta vivendo la Fiorentina. Già, perché da quando è arrivata la quasi totale certezza dell’addio di Vincenzo Italiano a fine stagione, in casa viola (o appena fuori) non si fa che parlare del futuro del tecnico e di quello della panchina gigliata, ancora alla ricerca del suo futuro padrone, salvo clamorosi ripensamenti dell’attuale allenatore viola.Una situazione complessa, che per forza di cose ha qualche riflesso anche all’interno dello spogliatoio che per statuto dovrebbe riuscire ad estraniarsi da tutte le situazioni extracampo, ma che poi nella realtà è suscettibile, come ogni altra associazione di persone, alle pressioni che arrivano da fuori. E allora non è un caso che a portarsi via tutte le chiacchiere, stavolta, non ci ha pensato il vento ma lo stesso Vincenzo Italiano, che in conferenza ha voluto ribadire la sua totale concentrazione sulle questioni di campo, bollando come chiacchiere (per l’appunto) tutto quello che viene detto e scritto sul suo conto. E non sarà un livornese, ma è pur sempre un uomo di mare del profondo sud, e se non una bicicletta ci si augura che Italiano, fra le altre cose, si porti via un pass per la finale di Conference. Firenze se lo merita.

Ferrigno a FeD: “Con Firenze Democratica un messaggio di speranza alla città”

La nostra intervista in esclusiva con la responsabile del Quartiere 4 dell'associazione fondata da Cecilia Del Re

Ascoltare. Se mai vi capiterà di fare due chiacchiere con alcuni degli esponenti di Firenze Democratica capirete immediatamente come questa sia una delle parole chiave e dei valori su cui si basa lo spazio civico fondato da Cecilia Del Re. Un concetto che ribadisce, con forza e un pizzico di orgoglio, anche Eleonora Ferrigno, che di Firenze Democratica è la responsabile del Quartiere 4 (di cui peraltro è già stata vicepresidente). Giovane psicologa, ma con grande eserienza e contezza per quello che riguarda i problemi della città, con Eleonora abbiamo fatto quattro chiacchiere in esclusiva per parlare del presente e futuro di Firenze: "Abbiamo deciso di intraprendere questo nuovo percorso uscendo dal PD dopo aver tentato di trovare sinergie all'interno del partito attraverso la richiesta delle primarie. Nonostante i nostri sforzi e le discussioni interne, non siamo stati ascoltati. Questo ha spinto Cecilia Del Re e tutti noi a costruire un luogo di ascolto alternativo, libero e plurale. È stato un percorso difficile, ma grazie anche al coraggio di Cecilia abbiamo costruito un bel progetto civico che vuole trasmettere un messaggio di speranza per la nostra città di Firenze."LA RETORICA DEL VOTO UTILE - "Vogliamo smentire questa tesi. Al primo turno crediamo che più voci possano essere valorizzate. Abbiamo fiducia nel nostro progetto, basato sulle esigenze del territorio e su proposte concrete per la città. Gli elettori potranno così essere rappresentanti da voci del centrosinistra che non si identificano in un PD autoreferenziale e verticistico."ASCOLTO - "Mancano ascolto, empatia e vicinanza ai territori. La politica spesso dimentica di valorizzare i cittadini e le loro esigenze. Durante le nostre visite nei quartieri abbiamo scelto di ascoltare tutti i problemi reali delle persone di ogni rione anziché limitarci a un singolo incontro per Quartiere. Questo dovrebbe essere il modus operandi della politica che sa ascoltare per davvero."LA RISPOSTA DEI CITTADINI - "C'è un grande interesse perché la scelta del PD viene percepita come autreferenziale e in continuità con un'amministrazione che ha governato per 10 anni. Si sente il desiderio di dare una scossa e cercare un'alternativa politica all'interno del centro sinistra."FIRENZE DEMOCRATICA AL FEMMINILE - "Cecilia Del Re rappresenta un punto di riferimento in questo ambito. È una donna che non ha avuto alcun "padrino", ma si è fatta strada in modo autonomo e libero e anche questo ci ha motivato a seguirla. Firenze Democratica attribuirà inoltre grande importanza alla valorizzazione di candidature di donne davvero libere e democratiche come Cecilia"

Piccioli a FeD: “Ascolto e riformismo pubblico, Firenze Democratica è la vera alternativa al PD”

La nostra chiacchierata in esclusiva con Massimiliano Piccioli, responsabile organizzativo di Firenze Democratica

Firenze ha bisogno di una scossa positiva. Una scossa che deve arrivare dalla politica che, nel corso degli anni, non è riuscita a dare. L'obiettivo principale di Firenze Democratica è esattamente questo: portare una ventata d'aria nuova con passione, competenza e proposte serie. Tutte tematiche che ha approfondito con noi Massimiliano Piccioli, consigliere comunale in Palazzo Vecchio e responsabile organizzativo proprio di Firenze Democratica: "Tutti noi consiglieri comunali di Firenze Democratica siamo usciti dal PD. Abbiamo cercato di far comprendere al partito che era necessaria massima sinergia all'interno, partendo dalla necessità delle Primarie. Ma sono state fatte scelte diverse, selezionando un candidato senza ascoltare le diverse forze politiche. Questo ci ha spinto a lavorare su un'alternativa civica diversa. È un peccato, lo ammetto. Non è stata una scelta semplice né per me né per Cecilia Del Re. Tuttavia, è stata una scelta inevitabile. A un certo punto, noi volevamo ascoltare le istanze del territorio, mentre loro hanno fatto scelte verticali poco utili. Ora Firenze sa che c'è un'alternativa al PD e siamo noi: Firenze Democratica."CESURA - "Abbiamo una visione di riformismo pubblico, ma purtroppo l'amministrazione ha legato la visione più al privato. Noi vogliamo rimanere legati al pubblico, affrontando i problemi dei cittadini, come ad esempio quello dell'alloggio. Non è un argomento semplice da trattare, ma non lo sarà mai finché non ci impegniamo in modo determinato e decisivo. In questi mesi abbiamo assistito alla vendita dei nostri palazzi a privati. Secondo noi, invece, c'è bisogno di riqualificare i nostri beni e renderli accessibili a tutti i fiorentini. Non è facile, ma lavorarci è già un passo avanti verso la soluzione."PLURALISMO PUNTO DI FORZA - "Assolutamente sì. Ricordo sempre a tutti che nel primo turno elettorale si stabilisce come sarà formato il consiglio comunale e più voci del centrosinistra determinano una migliore visione dell'amministrazione. Poi, certo, ci sarà il ballottaggio dove valuteremo i risultati. Ma avere più voci è necessario. Volevamo farlo comprendere prima, ma non è stato possibile."CECILIA DEL RE - "Ha una passione enorme per Firenze. Quando si parla di Firenze le brillano gli occhi. Matulli descriveva Cecilia come la più forte conoscitrice di Firenze, riferendosi alla sua forza e tenacia nel raccontare un modello di Firenze anche diverso da quelli attuale e passato. Un'altra caratteristica fondamentale di Cecilia Del Re è la sua visione plurale, ma con alle spalle un gruppo di persone e non un personaggio politico di alto livello che le suggerisce cosa dire e come dirlo. Ciò che piace di Cecilia è proprio la sua libertà di ascoltare e poi elaborare un programma per la Firenze del futuro."

Baldini a FeD: “Del Re vicina anche a noi apicoltori. Da sempre dà voce all'ambiente”

La nostra intervista a Luca Baldini, apicoltore e forte sostenitore di Firenze Democratica, che con Cecilia Del Re vuole rimettere la città al centro

Firenze Democratica vuole rappresentare il nuovo che avanza. Dare un taglio alle politiche cittadine degli ultimi anni per ridare nuova linfa a una città che ne ha bisogno. E non esiste una Firenze sana che non guardi anche con estremo interesse alle politiche ambientali. Luca Baldini, apicoltore e membro di ARPAT (Associazione Regionale Produttori Apistici Toscani), ci spiega come Firenze Democratica e Cecilia Del Re possano fare qualcosa di decisamente concreto in questo senso:“Ho scelto di sostenere Cecilia perché ho avuto occasione, durante la collaborazione per un bando di 4-5 anni fa, di lavorare con lei grazie alla mia associazione, che è l'associazione Arpat, l'associazione regionale produttori apistici toscani, che sostiene i produttori del territorio. In quel caso Cecilia ci ha dato una grossa mano anche e soprattutto a livello morale, perché il progetto era già sostanzialmente realizzato, ma lei se lo è comunque preso a cuore. Parliamo di divulgazione del tema delle api all'interno del territorio. Un progetto che grazie a lei siamo riusciti ad ampliare. Noi già lo facevamo, ma grazie al suo apporto, la nostra offerta si è ampliata” A CUORE - “La nostra idea è sempre stata quella di raccontare e divulgare il mondo apistico, sia come produttori sia come persone sensibili ai temi ambientali. Lei si è presa carico di questa nostra volontà e ci ha sostenuti, ci ha dato una mano, ci ha incentivato e soprattutto, cosa fondamentale, ha creduto nel progetto.” DEL RE PER LA SVOLTA – “Io sono abbastanza convinto che sia la squadra a dover raggiungere gli obiettivi, per cui l'idolatria o, comunque, il culto della persona non l'ho mai visto come una cosa troppo importante. Quel che serve è creare una squadra che abbia più punti di forza. Con persone che possano contribuire in modo positivo alla realizzazione dei piani e delle idee che servono per andare a migliorare la città. Grazie anche alle politiche verdi ma anche semplicemente alle politiche sociali, perché non si parla abbastanza dell'utilizzo degli spazi verdi come luogo di aggregazione. Seguendo i piani e le idee di Firenze Democratica, con grande appoggio a Cecilia, io penso che si possa riuscire a fare qualcosa a riguardo.” TEMI FONDAMENTALI – “Le politiche ambientali, parlando di un livello più ampio, sono fondamentali per farci vivere una vita decente, anche per quanto concerne la salute. Ma andando nel piccolo, le politiche ambientali rappresentano la vita di piazza, le persone che si incontrano, le possibilità che si aprono per una qualità migliore dell'aria, per una socialità diversa che può portare anche a sviluppi economici di altro tipo.” SOCIALE/AMBIENTALE - “Se io vado a vedere un giardino o una piazza, lì posso immaginare di creare qualche cos'altro che in questo momento non c’è. Mercati, fiere, festival, musica, quindi sì, le politiche ambientali non riguardano solamente il generale. Dobbiamo agire anche nel piccolo e ritrovare l’importanza di vivere una piazza, vivere le strade, migliorare la qualità delle persone sotto vari punti di vista, non soltanto a livello di salute ma anche sul piano sociale.” VICINANZA – “I nostri rapporti con Cecilia, sono stati piuttosto stretti perché grazie anche al suo supporto alcune politiche verdi sono state ampliate alla Regione Toscana. Per noi apicoltori, che viviamo di natura libera e selvaggia questo è fondamentale. È vero, per ora ha avuto modo di agire solamente in un contesto circoscritto, come quelli di Firenze o della Toscana. Ma questo può comunque generare un effetto domino molto importante. Si è sempre interessata ai temi che ci stanno a cuore. E questo per noi ha rappresentato un grandissimo megafono, per noi è stato fondamentale. Questione di visibilità e sopravvivenza. Adesso, poi, le tematiche ambientali sono tornate di strettissima attualità. Le politiche che provano a far sì che le persone pongano attenzione anche sul tema dell’ambiente sono vitali. Lei questo lo ha sempre sostenuto e ha sempre cercato di darci voce”.

Da ragazzo della Fiesole a Sindaco del Viola Park. Casini a FeD: “Per me è un sogno”

"Sono orgoglioso di aver fatto la mia piccola parte nella scrittura di un capitolo del grande libro della storia della Fiorentina”

Per la prima volta in Curva Fiesole ad appena due anni, il sangue viola che scorre nelle vene, sotto il suo mandato da sindaco la progettazione e l’inaugurazione del Viola Park, la nuova casa della Fiorentina ed uno dei centri sportivi più grandi e all’avanguardia in Europa. Per Francesco Casini, primo cittadino di Bagno a Ripoli, il nuovo centro sportivo viola è motivo di soddisfazione e orgoglio, sia come amministratore pubblico, che come tifoso da sempre della squadra gigliata. Abbiamo avuto il piacere di fare una chiacchierata in esclusiva con lui proprio su questo tema:“Il Viola Park è l'emblema di come l’amministrazione comunale abbia puntato sulla capacità di trasformare Bagno a Ripoli in un territorio d'opportunità. Opportunità di creare le condizioni per portare avanti davvero e con concretezza progetti di sviluppo sostenibile per il territorio, perché il Viola Park rappresenta sicuramente un grande progetto di architettura, un esempio vero di un'Italia che funziona, esempio vero di un rapporto positivo tra pubblico e privato. Ma anche sicuramente un bellissimo esempio di sviluppo sostenibile. Basta avvicinarsi verso Bagno a Ripoli, specialmente in questo periodo, e si vede la bellezza anche del tanto verde che caratterizza il Viola Park.”I lavori però hanno trovato diversi ostacoli sul loro cammino…“C’è voluto tanto impegno. In Italia non è semplice fare le cose, però il Viola Park è l’esempio che dimostra che con impegno le cose si possono fare. Qual è stato il segreto del successo? Sicuramente la capacità di condivisione con tutto il gruppo che ha lavorato a questo progetto, la convinzione politica di fare qualcosa di straordinario per il territorio ma anche garantire all'imprenditore, nel caso specifico alla Fiorentina, un investimento unico che può rappresentare nel territorio un fiore all'occhiello per il club, perché è il biglietto da visita di Bagno a Ripoli, di Firenze e della Fiorentina nel mondo.”Peraltro, si tratta di un progetto che ha riqualificato brillantemente un’area davvero vasta“Sì, e che sta creando anche un indotto importante per le aziende del territorio. I ristoranti che vi sono attorno hanno più volte avuto la possibilità di ospitare piccoli o grandi eventi di tifosi, di visitatori anche provenienti dall'estero, che spesso vengono a visitare il Viola Park. Dall'altra parte, c'è stata un’ulteriore opportunità. Dove oggi sorge il Viola Park c’erano sostanzialmente due proprietà. Una parte di queste era oggetto di un fallimento più che decennale con una villa abbandonata occupata da abusivi dove si era creato un luogo di illegalità, una discarica abusiva dove, negli anni, erano stati gettati rifiuti di ogni tipo, anche tossici e nocivi per la salute. E oggi si è trasformato in questo bellissimo e straordinario progetto, simbolo di un'architettura volta anche alla sostenibilità.”E l’altra parte?“Erano terreni agricoli su cui da tempo non venivano però fatti investimenti. Oggi invece basta sporgersi dalle colline sopra il Viola Park per accorgersi del tanto verde che lo caratterizza. C’è poi un altro aspetto che vorrei sottolineare.”Prego“Non bisogna dimenticare la grande attenzione anche ad altri aspetti di sostenibilità come, ad esempio, la regimazione e la raccolta delle acque piovane che oggi hanno permesso, grazie anche alla creazione del laghetto che è poi un bacino, di non disperdere le acque piovane e disporre di un sistema ulteriore di irrigazione. Questa raccolta unita al deflusso corretto delle acque da Bagno a Ripoli verso il fiume Arno, che fino alla creazione del Viola Park risultava interrotta dalla strada provinciale e dall’ urbanizzazione degli anni 80, aveva più volte causato dei piccoli allagamenti nella zona di Bagno a Ripoli. Oggi, grazie a questo progetto, si sono dunque anche risolti questi problemi di natura idraulica. E ci dimostra che il consumo di suolo non è dannoso a prescindere. Lo è quando è fatto male. L’uso del suolo deve essere certamente contenuto ma se è fatto bene, come in questo caso, può dare anche soluzioni a problemi e criticità che si erano invece creati in passato.”Sindaco, vado sull’aspetto personale. Lei è sempre stato un ragazzo della Fiesole, giusto?“Sono stato la prima volta al Franchi quando avevo due anni. Mio zio mi portava di nascosto e all’insaputa di mia madre allo stadio. E poi da lì ho avuto il primo abbonamento quando avevo poco più di dieci anni, parliamo del primo anno di Mario Cecchi Gori. Quindi correvano gli anni ‘90. Ho visto l'esordio di Batistuta, che allora era un poco più di un ragazzo con i capelli lunghi. Poi, intorno ai 14 anni, mi hanno attirato l’immagine della Fiesole e del tifo organizzato e con gli amici della prima superiore ho fatto il primo abbonamento in Fiesole. C’era ancora Cecchi Gori, con Vittorio presidente, e quindi il periodo della Fiorentina di Claudio Ranieri, vincitrice della Coppa Italia. Poi Trapattoni, Malesani e così via.”E poi?“Più recentemente, nel clou dell’era Della Valle, con un gruppo di amici per un paio d’anni, facemmo l’abbonamento in parterre di maratona, e ci spostavamo in base a dove attaccava la Fiorentina, dato che non c’era ancora una stringente obbligatorietà del posto a sedere. Ricordo come fosse stata ieri la semifinale di Europa League contro i Rangers con il rigore sbagliato da Bobo Vieri, episodio che gli ho ricordato anche in occasione di una cena al Viola Park in cui c’era anche lui (ride, ndr). Cosa mi ha risposto? Che durante il tiro si era sentito come uno “strappo al quadricipite” e mi ha raccontato anche della reazione di Santana che lo ha preso molto in giro per quell’errore. Comunque, a parte questa parentesi, in maratona da dopo il fallimento mi sono avvicinato e fatto parte a un altro gruppo amici, gli Aficionados e i ragazzi del Viola Club Il Porcellino. E lì stavo con Marcello Valeri e tutti gli altri, che da sempre erano e sono posizionati nel parterre di Curva Fiesole. Forse il posto da dove si vede peggio la partita ma è sempre stata grande festa insieme, ed è lì che i giocatori vengono “sotto” ad esultare. Devo dire che insieme abbiamo visto grandi partite, inclusa anche la vittoria ad Anfield contro il Liverpool”E cosa ha significato per lei, dunque, essere diventato il sindaco sotto il cui mandato è stata costruita la nuova casa della Fiorentina?“Io ho agito soltanto per il bene del territorio, nel mio ruolo da sindaco, da amministratore, che viene prima di tutto, ma non nascondo che il sogno di avere la Fiorentina sul territorio era un mio pallino fisso e forse anche vedere il Viola Park là dove è adesso è anche il segno del fatto che a volte le cose vanno immaginate, sognate e possono anche realizzarsi. Però è una grande soddisfazione. La soddisfazione nel mio piccolo è di non aver potuto aiutare la Fiorentina facendo il calciatore ma di averlo fatto come amministratore mettendoci forse anche un po’ di cuore in più, perché il sangue viola che mi scorre nelle vene. Sono orgoglioso di aver fatto la mia piccola parte nella scrittura di un capitolo del grande libro della storia della Fiorentina”E nel paese delle lungaggini burocratiche avete realizzato un progetto straordinario in tempi da record. È motivo d’orgoglio?“In Italia, se si vuole, le cose si possono fare. Si possono fare bene, veloci, in modo corretto, trasparente. Questo anche grazie alla possibilità di una proprietà come quella del Presidente Commisso, molto determinata e ambiziosa. Abbiamo trovato sulla nostra strada un architetto come Casamonti, poi un ottimo costruttore che ha saputo ordinare tutte le maestranze in maniera esemplare e poi c’è il contributo di una pubblica amministrazione che ha fatto il suo compito di interesse pubblico ed è risultata efficiente nella risposta ad una sfida dell'investimento privato sul territorio dalle importanti ricadute ma dalla complessità molto elevata. Quindi questo dimostra che in Italia e a Firenze le cose le possiamo realizzare. L'importante è volerlo e avere le idee chiare.”E stiamo parlando di un progetto che, dall’inizio alla fine, è stato seguito anche dal compianto Joe Barone…“Joe è stato il motore di tutto perché era il vero braccio operativo di Rocco Commisso in tutti questi anni che lo ha accompagnato nell'avventura fiorentina. Non lo nascondo, manca moltissimo. Tutte le volte che entro nel Viola Park provo sempre una sensazione particolare. E così al Franchi. Ma di lui resta comunque un ricordo vivo. In questi cinque anni è nata anche una bella amicizia perché comunque ci sentivamo tutti i giorni e dall'altra, il suo è anche un ottimo esempio di determinazione: se si crede ai sogni e si seguono le ambizioni si possono raggiungere i traguardi”Tornando al Viola Park, a giugno partirà da lì il Tour de France, che opportunità è per il territorio?“È una grande vetrina per Firenze, per la città metropolitana e naturalmente, oltre al giro d'onore, che viene realizzato in partenza da Firenze, è una grande opportunità per il nostro territorio dato che il chilometro 0 è fissato proprio al Viola Park. Questo è un motivo d’orgoglio. Nel corso degli anni Bagno a Ripoli ha ospitato tappe del Giro d’Italia e del Giro d’Italia donne. La partenza del Tour, un evento straordinario, da qui rappresenta un grande onore”

Hermanin a FeD: “Il pluralismo nel centrosinistra è soltanto una ricchezza”

La nostra intervista a Costanza Hermanin, scienziata politica e sostenitrice di Firenze Democratica

Docente presso l’istituto europeo, scienziata politica e da sempre impegnata su temi fondamentali come immigrazione e ambiente. La professoressa Costanza Hermanin ha però da sempre nel cuore anche Firenze ed è per questo che ha deciso di supportare Firenze Democratica, una scelta che è arrivata quasi spontanea: “Ci sono due motivi principali. Il primo è che ritengo che il metodo democratico sia fondamentale. Abbiamo avuto a lungo un'amministrazione, anche buona, che ha avuto una certa continuità. Al termine di un lungo periodo di un'amministrazione la scelta è opportuno che torni ai cittadini, non solo per quanto riguarda chi eleggere, ma anche per quanto riguarda la selezione della classe dirigente, quindi il fatto che a Firenze non si siano potute fare primarie né di coalizione né del Partito Democratico, secondo me è stata una perdita, in particolare in un momento in cui nel nostro Paese e nel resto d'Europa Comunque le forze di centrodestra, che non sono la mia parte politica, sono particolarmente forti.” IMPORTANZA DELLE PRIMARIE – “Attivare un processo di consultazione e partecipazione cittadina avrebbe potuto essere un momento di riattivazione cittadina, mentre selezionando una candidata tramite decisioni del partito e solo del partito che non coinvolgono la cittadinanza, secondo me pone il centrosinistra in una posizione di debolezza, tanto più quando la destra fa la mossa scaltra di affidarsi ad un civico (Schmidt, ndr), in cui la cittadinanza può riflettersi e si può rivedere, mentre non si rivede negli organi di partito e nelle scelte di partito.” CECILIA DEL RE – “Ho un apprezzamento personale per Cecilia Del Re. Per il suo percorso, gli importanti incarichi che ha ricoperto, in particolare per quello che riguarda le politiche di sviluppo economico della città, perché è stata assessora allo sviluppo economico, al PNRR, ai temi dell'ambiente e dell'urbanistica che sono i temi su cui si svolge la campagna fiorentina dal punto di vista delle competenze. Basti poi vedere quanto la persona è apprezzata e conosciuta all'interno della città, quanto le persone l'abbiano seguita nonostante l'uscita dal PD, quanto questa uscita sia stata determinata anche da una sua grandissima forza e popolarità che senz'altro la rendeva estremamente competitiva all'interno del Partito Democratico per una candidatura, per un'elezione primaria” PLURALISMO – “Credo che sia sempre importante. Io sono una persona che se ne è sempre fatta promotrice, è uno dei miei temi di studio, è uno dei temi su cui lavoriamo con l'associazione che ho cofondato. Pluralismo significa anche portare una diversità di vedute all'interno di un organismo come il Consiglio Comunale. Io sono convinta che il centro-sinistra sia l'ambito più politicamente auspicabile per la comunità cittadina di Firenze. Ciò detto, il centrosinistra non è soltanto il Partito Democratico. Portare in Consiglio Comunale una differenza di vedute per quanto riguarda le forze progressiste e riformiste non è altro che una ricchezza”SCHMIDT – “Coloro che dicono che se non si vota PD vincerà il centrodestra credo che non abbiano contezza del fatto che il nostro sistema elettorale, che in tanti casi è orribile, per il Consiglio Comunale ha un senso. Noi avremo un primo turno in cui andiamo ad eleggere il Consiglio Comunale e in cui avremo l'opportunità di diversificare i consiglieri. Negli ultimi mandati il Consiglio Comunale di Firenze è stato monocolore, per cui il dibattito, l'articolazione dei temi, il confrontare proposte diverse avviene all'interno della stessa forza politica. Invece portare una varietà, una nuova forza politica, comporre una maggioranza diversa che può dibattere, ci rende possibile il riflettere gli interessi degli stessi cittadini. E così magari i cittadini che hanno opinioni diverse da quelle dell'amministrazione uscente invece che andare a votare per una persona come Schmidt, che non ha esperienza di amministrazione cittadina ma soprattutto non ha esperienza di composizione di forze politiche, ne trarrebbero un grandissimo vantaggio”I RISCHI DI EIKE – “Quando hai a che fare con consiglieri comunali di forze politiche molto forti e tu non sai controllare i gruppi politici, le forze politiche, i partiti, come avvenne a Roma per Marino, può essere un disastro. Può accadere che il prossimo sindaco non abbia nessuna autorità sulle forze politiche come Fratelli d'Italia e Lega che lo sostengono. E di questo l'elettore si deve rendere conto. Se riusciremo a far passare questo messaggio dipenderà anche da voi, inteso come organi di stampa. Ci deve essere un'alleanza fra chi vuole proporre nuovi metodi, nuovi temi alla politica e chi di politica vuole parlare." TEMI – “L'Italia è uno dei pochi paesi al mondo dove, per quanto riguarda la politica, si parla soltanto degli interessi dei partiti, nonché delle vicende familiari degli uomini e delle donne dei partiti. Bisogna tornare a dar spazio ai temi e ai processi democratici. Noi dobbiamo spiegare all’elettorato che cosa si va a fare il 9 giugno. Al fatto che si vota in due turni, nel primo turno si eleggono i consiglieri comunali, e sarà determinante in questo caso il secondo per il sindaco, dando spazio ai processi piuttosto che a dare spazio alle frizioni fra Nardella e Renzi, per esempio. Quindi questo qui è proprio un mio appello a concentrarsi sui programmi e sulle persone dal punto di vista dei contenuti che le persone portano.” L’AMBIENTE – “Il livello cittadino su un tema come questo è fondamentale. Quello che noi andiamo a fare a livello cittadino come lo scudo verde, gli incentivi al cambio auto, la fruibilità della mobilità alternativa, mobilità condivisa… sono cose che danno al cittadino la realtà della fattibilità della transizione ecologica. Se le misure che il comune va adottare per adattarsi alla transizione ecologica diventano un peso insormontabile per il cittadino, un costo ed un'imposizione, noi andremo a inimicare la transizione al cittadino, che ve la vedrà come una cosa difficile da attuare. La responsabilità dell’attore locale nel processo di costruzione del supporto per la transizione ecologica e del rispetto dell’ambiente è un dato fondamentale e l'Unione Europea se ne è resa conto." OBIETTIVI – “Firenze è stata inserita fra le cento città che devono arrivare alle zero emissioni entro il 2030 e che potranno beneficiare di aiuti speciali a tal fine da parte dell'Unione Europea. È chiaro che si debba ripartire dalle zone più popolose e che producono più emissioni. E da lì dobbiamo tornare ad ottenere il sostegno dei cittadini su queste tematiche. Quindi la politica ambientale a poco a che vedere, con il massimo rispetto, con il solo piantare nuovi alberi nel centro cittadino o fare gestioni avveniristiche dei giardini e dei parchi. Quel che è importante è fare passi concreti verso la transizione energetica e verso la mobilità sostenibile e dare contezza ai cittadini dell’importanza di queste tematiche”

All-in sulle Coppe. Ma con quali carte?

La Fiorentina ha scelto le coppe. Una scelta che pagherà?

La partita giocata contro il Genoa ha messo, probabilmente, la parola fine alle ambizioni della Fiorentina di raggiungere l'Europa League attraverso il campionato. Troppo ampio il gap con le dirette concorrenti, poca cosa la viola vista negli ultimi tre mesi per sperare di riuscire a rimontare anche in Serie A, sebbene il calendario appaia tranquillamente alla portata dei gigliati. Inevitabile, dunque, che per far fede al solito obiettivo stagionale (quel 'fare meglio dello scorso anno' ormai diventato quasi un tormentone) la squadra abbia fatto, consciamente o inconsciamente, una scelta sulle Coppe rispetto al campionato. Un all-in, insomma, un po' come un giocatore di poker con poche fiches rimaste e una discreta mano al giro di buio. Il punto però è proprio questo: con quali carte si presenta la Fiorentina dopo il suo all in?La sensazione è che la squadra vista ieri (è in tante altre occasioni in quest'anno) possa far ben poca paura a qualsivoglia avversario. I viola partono con un gol di vantaggio nella semifinale di Coppa Italia con l'Atalanta e dallo 0 a 0 in Conference nel quarto di finale contro il Viktoria Plzen. Punteggi che fanno ben sperare in vista di un eventuale passaggio del turno ma che non possono lasciare troppo tranquilli. Per di più, nella coppa nazionale è presente la Juve, in quella continentale l'Aston Villa, due squadre (per motivi diversi) tremendamente ostiche da affrontare per i gigliati. La Fiorentina è ufficialmente in all in, c'è solo da sperare che qualcuno con un punto non migliore venga a vedere. Perché nelle competizioni a eliminazione diretta conta poco se hai giocato un bel torneo, il piatto se lo porta a casa tutto chi vince il tavolo.

Berti a FeD: “Firenze deve tornare ad ascoltare le persone. Noi lo stiamo facendo”

La nostra intervista a Serena Berti, fondatrice dell'associazione “Le Curandaie” e responsabile del Quartiere 2 per Firenze Democratica

Tanti anni di lavoro nel sociale, la voglia di mettere la propria esperienza al servizio di Firenze e dei suoi cittadini. Serena Berti è la fondatrice dell’Associazione fiorentina Le Curandaie e responsabile del Quartiere 2 per Firenze Democratica, lo spazio civico che vuole dare un taglio netto alla politica cittadina rispetto al passato: “Firenze Democratica è in una fase meravigliosa di ascolto del territorio, cosa che forse è venuta un po' a mancare negli ultimi tempi. Abbiamo iniziato questo percorso in tandem con Cecilia Del Re, insieme anche alle altre referenti dei quartieri. Qui nel quartiere 2 siamo già state in diversi rioni ascoltando i cittadini. Questa forse è la cosa più interessante di questo inizio di campagna. Questo forse sì, può dare la bella scossa che i cittadini cercano” LE CURANDAIE – “Siamo nate nel 2014 e dal 2016 abbiamo trovato una sede proprio qui alle Cure dove volevamo iniziare questo percorso. Siamo partite e tuttora abbiamo a che fare con donne principalmente e con bambini, perché il carico familiare è purtroppo quasi sempre sulle spalle delle donne. Ci occupiamo di inserimenti socioterapeutici, di persone in fragilità sia economica che sociale. Vengono donne principalmente dalla disabilità, dai centri di salute mentale, ci sono donne che vengono dal SERD, o dal Tribunale. Abbiamo attività pomeridiane per i bambini, centri estivi, uno spazio vintage inclusivo, si chiama Curemake, che è un luogo dove le persone portano oggetti che vengono catalogati dai giovani adulti dell'Associazione Autismo Firenze ETS. Il desiderio è quello di fare rete con associazioni che abbiano scopi come il nostro e quindi di sostenere il territorio anche per esempio con attività come quella che si è conclusa di recente, ‘Lungo il Mugnone’, un progetto di partecipazione finanziato dalla regione Toscana e proprio sabato abbiamo firmato il contratto di Torrente Mugnone insieme ad altre associazioni.”INIZIATIVE – “Tra i progetti che condividiamo con altre associazioni ci sono quello del gruppo di insegnamento di lavoro a maglia che si tiene nella nostra sede di Via Cirillo insieme a Sheep Italia e sempre insieme a questa bella associazione, una realtà stupenda, abbiamo dato vita al progetto delle borse lavoro della durata di sei mesi che prevede la partecipazione ogni anno di 4-5 donne in situazione di svantaggio sociale-economico. Si tratta di un corso di sartoria di 110 ore, cioè 70 di insegnamento e 40 con uno stage in azienda e un esame finale. A questi corsi partecipano anche volontarie che sono state formate proprio per questi progetti. Siamo un'associazione che nasce dalle necessità, dal basso, da quello che via via abbiamo riscontrato essere una necessità del territorio e delle persone” CECILIA DEL RE – “Nel corso degli anni abbiamo collaborato e collaboriamo con la pubblica amministrazione. Io ho conosciuto Cecilia del Re quando ero presidente del Centro Commerciale Naturale delle Cure. Abbiamo sempre avuto a che fare anche con Cecilia e mi sono resa conto della competenza e della capacità di empatia del suo assessorato. Si è creato un legame importante che nel momento in cui ho dovuto decidere su come impegnarmi dal punto di vista politico non ho avuto dubbi e mi sono avvicinata a Firenze Democratica, perché penso di poter dare il mio contributo in questa associazione della quale condivido la visione sulla nostra città.” FIRENZE DEMOCRATICA AL FEMMINILE – “Le referenti dei quartieri sono tutte donne, per esempio, e Cecilia ha questa caratteristica unica di non essere presentata da nessuno, ma di presentare sé stessa e le sue competenze e capacità, questa è sicuramente una caratteristica da sottolineare.” QUARTIERE 2 – “Siamo in questa fase importantissima di cui parlavo prima, che è quella dell'ascolto, anche arrivando in luoghi che magari sono generalmente meno battuti. Diciamo così, perché al di là delle questioni molto dibattute dello stadio, della tramvia… Ci sono tante cose all'interno di un quartiere così grande, il secondo per numero di abitanti. Quello che ci interessa adesso è di ascoltare sia le proposte, ce ne sono state tantissime, che le istanze che vanno raccolte al di là dei grandi temi. Siamo al lavoro sui temi e quindi l'ascolto è la cosa più importante in questo momento. Quello che, ripeto, è decisamente mancato negli ultimi anni.” IL VERDE – “Questo è un tema che mi e ci sta particolarmente a cuore. L'associazione Le Curandaie in particolare ha creato questo orto accessibile all'interno dell'area Pettini: il coinvolgimento dei cittadini è straordinario quando si trovano luoghi dove questo può avvenire e abbiamo visto che la partecipazione c'è quando le occasioni vengono create. Questo sicuramente sarà uno dei temi più importanti da portare avanti: far partecipare le persone, riportarle ad amare gli spazi che occupano, a prendersene cura tutti insieme, sostenuti dall’amministrazione.” 

Occhio alle buche durante la discesa

Il calendario della Fiorentina è alla portata. Ma le insidie sono sempre dietro l'angolo

Verrebbe quasi da dire che il peggio è passato anche se, quando c'è di mezzo la Fiorentina, è sempre bene andarci coi piedi di piombo in tutte le situazioni.Il 2024, fin qui, ha regalato, a livello sportivo, qualche gioia e un discreto carico di delusioni a Biraghi e soci: tant'è che dal quarto posto solitario i ragazzi di Vincenzo Italiano sono passati ad una quanto mai anonima decima casella in classifica. Una flessione che qualcuno aveva pronosticato, un po' per l'evidente differenza a livello di rosa rispetto alle squadre che adesso precedono la Fiorentina, un po' per motivi di calendario, dato che l'ultimo mese e mezzo della Fiorentina è stato letteralmente mortifero per caratura delle squadre affrontate. Lazio, Torino, Roma, Milan, Atalanta in Coppa, Juventus. La Fiorentina è entrata in un vero e proprio turbine da cui non è uscita benissimo. Si sa che, però, quando vai in bicicletta dopo una salita c'è sempre una discesa (e viceversa) e da lunedì la viola inizia un filotto di partite che, sulla carta, sono quasi tutte abbordabili per i valori espressi durante il campionato.Si parte col Genoa lunedì, poi la trasferta a Salerno e poi via verso la volata finale con Sassuolo, Verona, Monza, Napoli (l'impegno più probante) e Cagliari. 21 punti in palio, tantissimi, e una gran parte ampiamente alla portata dei viola.Ma questo solamente sulla carta. Perché la Fiorentina vista nell'ultimo periodo è apparsa in un abbastanza preoccupante ritardo di condizione. E anche se sei in discesa mentre tutti gli altri stanno scalando in piedi sui pedali, è possibile dover fare i conti con qualche pericolosa buca, e la Fiorentina purtroppo negli ultimi mesi ne ha prese diverse. La speranza è che stavolta le cose vadano in un altro modo, e che la discesa fili via liscia.

Progetti seri e sostenibili. Come cambia Bagno a Ripoli grazie ai fondi Pnrr

Il comune ripolese ha mostrato una grande capacità di intercettare e sfruttare al massimo una grande quantità di fondi comunitari

Il PNRR è certamente uno strumento che porta con sé straordinarie possibilità ma, contestualmente, un grosso carico di responsabilità per chi deve riuscire ad ottenere i fondi attraverso progetti credibili ed innovativi. In questo senso, il Comune di Bagno a Ripoli, grazie anche al lavoro dell’amministrazione presieduta da Francesco Casini, si è aggiudicato un’ingente quantità di fondi per proiettare il territorio sempre di più verso un futuro caratterizzato dall’innovazione e dalla sostenibilità. GRAN LAVORO - Non siamo qui per redigere la lista dei (tantissimi) interventi e dei progetti partiti grazie ai fondi europei ma certamente alcuni di questi sono degni di menzione. Fra questi ci sono la costruzione del nuovo polo educativo di Belmonte (di cui vi abbiamo già parlato qui), il nuovo parco urbano di Sorgane, la ciclopista di Ritortoli e non solo. Per quanto riguarda le opere pubbliche il comune ripolese ha ricevuto finanziamenti per circa 9,6 milioni di euro, cifre importantissime per un comune di medie dimensioni. TRANSIZIONE DIGITALE - Una cifra a cui vanno aggiunti altri 500mila euro legati a progetti relativi al digitale, che confermano l’attitudine della giunta Casini di tenere un occhio sempre ben fisso verso il futuro, che fanno lievitare i fondi europei fino a superare i 10 milioni di investimenti. Ma non è tutto, perché fin qui abbiamo parlato solamente di piani e progetti che riguardano esclusivamente il comune ed il territorio di Bagno a Ripoli. TENUTA DI MONDEGGI - Grazie ai dialoghi e alla sinergia, sviluppati nel corso degli anni, con le istituzioni e con le limitrofe amministrazioni è stato infatti possibile ottenere una quantità ragguardevole di ulteriori fondi per sviluppare progetti di varia natura. Uno dei più importanti è quello della rigenerazione territoriale della Tenuta di Mondeggi, un progetto sviluppato in concorso con la Città Metropolitana di Firenze, i comuni di Impruneta, Greve in Chianti, Figline, Incisa Valdarno e, ovviamente, anche Bagno a Ripoli. Un’area di 170 ettari che verrà totalmente rigenerata a fronte di una spesa superiore ai 57 milioni di euro. “È una giornata storica per Mondeggi, per Bagno a Ripoli e per tutta la Città Metropolitana di Firenze. Inizia il recupero di un patrimonio straordinario, un recupero rurale, paesaggistico, culturale, artistico ma anche sociale”, ha dichiarato in proposito proprio il Sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini. INFRASTURTUTURE - Impossibile, poi, non citare il progetto per la linea 3.2 della tramvia che da Firenze arriverà proprio a Bagno a Ripoli. Parliamo di un maxi-investimento da 225 milioni di euro. Molto importanti, poi, le risorse arrivate attraverso la società della salute Fiorentina Sud Est (circa 2 milioni di euro) per la realizzazione di progetti pensati per supportare anziani, disabili, minori e famiglie. Ultimi, ma non ultimi, i fondi FESR per la rigenerazione del quartiere di Sorgane. Si tratta di fondi diversi dal PNRR ma che testimoniano la capacità del Comune di intercettare finanziamenti comunitari attraverso la redazione di progetti credibili e, come detto, sostenibili. CREDIBILITA' - Tutto questo per dire cosa? Che anche un comune di medie dimensioni come Bagno a Ripoli, attraverso il lavoro dell’amministrazione, è riuscito a mettere in campo una grande potenza di fuoco progettuale che gli ha permesso di ottenere cifre importantissime in termini di fondi. E questo perché nel corso degli anni il comune ha sempre dimostrato interesse assoluto per quelli che sono i bisogni e le esigenze dei propri cittadini per regalare, anche alle nuove generazioni, una città sempre più proiettata al futuro. Il modello Bagno a Ripoli, si è confermato un’altra volta vincente.

Valori e socialità. Bagno a Ripoli e l’importanza degli investimenti nello sport

L'attuale amministrazione comunale presieduta dal Sindaco Casini ha dimostrato di tenere particolarmente al tema dello sport

Non c’è dubbio che il comune di Bagno a Ripoli, anche e soprattutto durante il mandato dell’attuale amministrazione presieduta dal sindaco Francesco Casini, si sia dimostrato estremamente innovativo e dinamico, nel vero senso della parola. Già, perché oltre all’istruzione, al lavoro e alla tutela del territorio (tutti argomenti che abbiamo avuto già modo di approfondire), c’è un’altra tematica che si è rivelata particolarmente importante per la giunta del comune ripolese: lo sport. NUOVO CAMPO - Ne è una dimostrazione l’inaugurazione andata in scena la scorsa settimana: quella del nuovo campo del Pazzagli. Stiamo parlando dell’impianto di Ponte a Niccheri che potrà da oggi contare su un nuovissimo campo sussidiario in erba sintetica con i ragazzi della scuola calcio Asd Grassina-Belmonte e i giocatori del Grassina Calcio che hanno inaugurato il bellissimo rettangolo verde giusto una manciata di giorni fa. Un campo che ospiterà le attività delle centinaia di ragazzi della scuola calcio del Belmonte che ogni giorno frequentano il Pazzagli, destinando così il primo campo, anch’esso riqualificato di recente, agli allenamenti e alle partite della prima squadra. Un progetto importante, voluto fortemente dal Comune, e che ha visto lo stanziamento di un investimento da circa 600mila euro, provenienti da risorse comunali e dal bando Sport e Salute. SODDISFAZIONE - “I lavori hanno incontrato alcuni intoppi legati soprattutto al caro-prezzi e alla difficoltà di reperire materiali, ma finalmente il nuovo campo sussidiario è giunto al traguardo. Rafforzerà moltissimo le attività del Grassina Belmonte e del Grassina Calcio, dandogli la possibilità di crescere, e darà un volto nuovo a un impianto che ogni giorno ospita centinaia di atleti piccoli e grandi”, ha dichiarato nell’occasione il Sindaco Francesco Casini, presente sul posto con l’assessore allo sport Enrico Minelli. INVESTIMENTI - Ma quello del Pazzagli è solamente l’ultimo degli interventi che l’attuale amministrazione ha promosso nel corso degli anni. Come detto, quello relativo allo sport è un tema preminente per il comune alle porte di Firenze che ha investito cifre ingenti per poter garantire a tutti gli sport e a tutti i livelli strutture adeguate a svolgere al meglio l’attività sportiva. Investimenti (si parla di circa cinque milioni di euro) che sono andati di pari passo con i dialoghi con le società sportive con cui l’attuale amministrazione ha prima instaurato e poi cementato uno straordinario rapporto. È degno di menzione, in questo senso, quel che è accaduto nei mesi tremendi del Covid in cui il comune ha garantito, alle associazioni e alle società sportive, contributi per i canoni d’affitto e le spese e l’azzeramento dei canoni di gestione per gli spazi pubblici mantenendo fitti i dialoghi per far sì che queste realtà ricevessero tutto il supporto necessario. STRUTTURE - E torniamo agli investimenti. Nel corso degli anni, sono diversi gli interventi che ha completato l’amministrazione Casini in materia di sport. Fra questi spiccano il restyling del manto del campo da calcio e delle strutture dell’impianto dei Ponti a Bagno a Ripoli (con un’inaugurazione a cui ha voluto presenziare anche la Fiorentina), il rifacimento delle palestre delle scuole Redi, Granacci e Michelet oltre alla riqualificazione di un nuovo campo polivalente presso la stessa Granacci. Senza dimenticare la nuova illuminazione regalata al campo da tennis Marina di Candeli, la convenzione con il liceo sportivo Gobetti-Volta per la condivisione di spazi ed iniziative e la nobile Bagno a Ripoli ci sta a cuore, un progetto portato avanti in sinergia con le associazioni per le installazioni di defibrillatori in scuole e centri abitati. INCLUSIONE - Inoltre, il Comune ha sempre cercato di promuovere e di dare risalto anche a sport meno praticati grazie anche ad iniziative come La Festa dello Sport e la Premiazione delle Stelle dello Sport di Bagno a Ripoli, fra cui spicca certamente il nome del pesista Leonardo Fabbri. E tutto questo per promuovere un certo tipo di cultura relativa allo sport che, dal suo insediamento, la giunta comunale considera come un fondamentale presidio per la socialità. FIORI ALL'OCCHIELLO - Ci dimentichiamo nulla? Sì, le ciliegine sulla torta. Una di queste è certamente il Viola Park, la nuova mastodontica casa della Fiorentina realizzata di concerto con l’amministrazione ripolese e da cui, a giugno, partirà il Tour de France in un evento che vedrà i fari del mondo puntati proprio su Bagno a Ripoli, che nel corso degli anni si è davvero confermato come un Comune a cui lo sport sta particolarmente a cuore.

Il pelo nell'uovo

In una serata magica la Fiorentina si porta dietro anche un piccolo rimpianto

Sgomberiamo subito il campo da dubbi ed incertezze, c'è poco da rammaricarsi dalla serata di ieri che, anzi, ha regalato una Fiorentina scintillante che ha superato con una facilità a tratti disarmante la stessa Atalanta che lo scorso fine settimana demoliva a domicilio il Napoli dei Campioni d'Italia. Una gara tecnicamente pulita, tatticamente perfetta, che ha costretto gli orobici a chiudersi a riccio sperando che il passivo non diventasse troppo penalizzante in vista del ritorno. E in una partita che ha raccontato una Fiorentina davvero bella, sta proprio qui il piccolo neo della serata che si è regalata Firenze. Il pelo nell'uovo, appunto.Quel che è saltato all'occhio è che, nonostante le tante occasioni da gol che la Fiorentina è riuscita a produrre nell'arco dei 90 minuti, per vincere la gara è stato necessario che Mandragora pescasse il jolly dal mazzo pennellando all'incrocio da fuori area. La vittoria per 1 a 0 è senz'altro un ottimo risultato in vista della partita di ritorno il 24 aprile. L'auspicio è che non diventi però un rimpianto.

Una serata tragica e meravigliosa

Alla prima senza Barone, il Franchi si prepara a vivere una serata memorabile

Sarà, paradossalmente, una serata splendida quella che Firenze vivrà questa sera per omaggiare e ricordare la figura di Barone, scomparso tragicamente dopo il malore accusato prima della gara, poi, rinviata, con l'Atalanta. Il Franchi è pronto a mettere l'abito delle grandi occasioni e, per la gara col Milan, ha preparato una maxi coreografia che coinvolgerà sia la Curva Fiesole che la Tribuna Maratona.E il Milan dovrà certamente fare i conti con 90 minuti di cori assordanti, che faranno da contraltare al commovente silenzio prima della partita con il ricordo, ancora vivido di Barone. Dispiace che una notte così non possa vederla dal vivo anche Rocco Commisso, che in ogni caso la seguirà con grande trasporto dal New Jersey. Con una lacrima che gli solca il viso, ma anche con un sorriso: perché quella di stasera sarà una serata paradossale. 

Il campo che spazza via tutte le voci

Dopo giorni complicati si torna a parlare di calcio

Era anche inevitabile che fosse così, in momento in cui di calcio giocato si è fatto fatica a parlare. Il destino della panchina della Fiorentina sembra ormai segnato, con Vincenzo Italiano dato per sicuro partente a partire dal prossimo giugno. Gilardino, Aquilani, Palladino, Sarri, Farioli, addirittura De Rossi. Un po' tutti in questi giorni hanno preso un assaggio della panchina viola. Voci e indiscrezioni che pensiamo non abbiano che fatto comparire un flebile e ironico sorriso sul volto di Vincenzo Italiano che, dopo giorni difficili, è tornato a calpestare il prato verde, come piace a lui.Domani a Firenze sarà di scena il Milan, in una partita che si giocherà in un Franchi gremito e in un'atmosfera del tutto particolare. sarà la prima senza Barone, sei anni dopo la gara col Benevento a seguito della dipartita di Astori e, curiosamente, anche in quell'occasione era presente Stefano Pioli, sebbene a panchina invertita. Una partita fondamentale, per tanti motivi, e che, per fortuna di Vincenzo Italiano, metterà un freno alle tante voci che si sono rincorse in questi giorni: finalmente si torna a parlare di calcio.

Una festa coi bambini dà il via ai lavori per il nuovo Polo dell’infanzia a Bagno a Ripoli

Posata la prima pietra del futuro polo a Ponte a Niccheri. Ma il tema della scuola è sempre stato preminente per la giunta del sindaco Casini

Quella di oggi è certamente stata una bella giornata per Bagno a Ripoli, e non solamente per il bel sole primaverile che ha illuminato per tutta la mattinata il comune alle porte di Firenze. No, quest’oggi sono infatti partiti ufficialmente i lavori per la realizzazione del nuovo polo scolastico dell’infanzia, comprensivo di un asilo nido e di una scuola materna, a Ponte a Niccheri in via di Belmonte. Un progetto fondamentale per il territorio a cui è stato dato il via direttamente dai bambini della scuola materna Milani di Grassina che hanno posato questa mattina la prima pietra. Si tratta, questo, di un intervento importantissimo, interamente realizzato con fondi PNRR per un investimento complessivo di circa cinque milioni di euro, che risponderà ad esigenze di bambini e famiglie. Per la prima volta, infatti, Bagno a Ripoli sarà dotata di un asilo nido che potrà accogliere piccoli di 0 anni. Le strutture già presenti, invece, possono ricevere solamente bambini dai 12 mesi in su poiché non sono dotati degli spazi e dei servizi adeguati.IL SINDACO - “La scuola è stata la priorità dei nostri dieci anni di mandato – ha dichiarato in proposito questa mattina il sindaco Francesco Casini - Abbiamo messo in campo 20 milioni di euro, un investimento senza precedenti, grazie a risorse comunali e bandi a cui si aggiunge adesso un’ingente mole di risorse conquistate con il PNRR. Dare ai nostri bambini e ragazzi aule e strutture moderne, sicure, efficienti, accoglienti, in grado di rispondere alle nuove esigenze della didattica è stato il primo obiettivo, con interventi in tutti e 16 i plessi del nostro comune”SOSTENIBILITA' - Una risposta importante da parte dell’amministrazione comunale che realizzerà in questo modo una struttura seguendo interamente i criteri della bioedilizia e sarà, dunque, completamente ecosostenibile. Il nuovo nido sarà ampio circa 900 metri quadrati, si estenderà su un unico piano e sarà realizzato totalmente in legno. Sarà inoltre dotato di una cucina attrezzata in grado di rispondere, come detto, alle esigenze anche dei bambini più piccoli. L’infanzia sarà ampia circa 950 metri quadrati, ospiterà tre sezioni e sarà collegata al nido. Sul retro delle due strutture saranno collocati i giardini. Piccola curiosità: i disegni realizzati dai bambini della materna Milani per la posa simbolica della prima pietra di stamani saranno destinati, poi, a diventare i “quadri" all’interno della nuova struttura.ILLUMINAZIONE GREEN - Tornando al tema della sostenibilità ambientale, questo è sempre stato un tema particolarmente caro alla giunta presieduta dal sindaco Francesco Casini: Bagno a Ripoli, nel corso dell’estate scorsa ha completato la cosiddetta “rivoluzione led” all’interno dei propri istituti scolastici che oggi sono illuminati solamente da luci ecologiche.PRIORITA' - Più in generale, quelli della scuola e dell’educazione sono temi che l’attuale amministrazione ha voluto sviluppare in maniera decisamente importante nel corso degli ultimi dieci anni. Sia per quello che concerne l’edilizia scolastica, che per quello che riguarda progetti educativi veri e propri. Bagno a Ripoli ha infatti investito circa 20 milioni di euro complessivi nell’ultimo decennio in tutti e sedici i plessi del territorio. Ingenti sono i fondi arrivati grazie al PNRR (che ha finanziato anche i lavori per la futura mensa Marconi), ma il Comune non si è mai tirato indietro quando si è trattato di investire risorse proprie. NUOVO ABITO - Emblematico, in questo senso, è il caso della scuola media Redi, struttura risalente agli anni 70’, di cui è stato approvato il progetto esecutivo per l’ampliamento e la realizzazione di un edificio di nuova costruzione con uno splendido auditorium da 200 posti, nuove aule, laboratori ed un civic center aperto a tutti a fronte di un investimento da 6,5 milioni di euro. Fondi che si vanno ad aggiungere ai lavori (realizzati ad inizio mandato dell’attuale giunta) che hanno visto sorgere una nuova ala dell’istituto e che sono serviti per rendere la struttura all’avanguardia per quanto riguarda l’efficientamento energetico e l’adeguamento sismico.INVESTIRE - Altri interventi hanno riguardato l’ampliamento della scuola primaria Enriques Agnoletti del Padule, dotata oggi di una nuova ala totalmente in legno e di una meravigliosa agorà centrale illuminata in maniera naturale per un investimento da circa tre milioni e mezzo di euro. Senza dimenticare il restyling della palestra della scuola Granacci e dei suoi impianti sportivi con un nuovo campo polivalente e il rifacimento totale di edificio e giardino della scuola Michelet risalente all’estate del 2018.EDUCAZIONE - Progetti edilizi che sono andati avanti di pari passo, nel corso di questi anni, con quelli educativi. E in questo senso è meritevole di menzione la conferma, da parte dell’amministrazione, della sostanziale gratuità degli asili nido per famiglie con Isee inferiore ai 30mila euro (di fatto Bagno a Ripoli è stato un precursore dell’iniziativa Nido Gratis della Regione Toscana). Oltre all’organizzazione di nidi estivi e centri estivi e al lavoro di squadra con scuole e associazioni per promuovere progetti educativi e didattici innovativi volti al sostegno della genitorialità, dell’inclusività e della memoria storica.NUOVI ORIZZONTI - E a proposito di innovazione, Bagno a Ripoli è sempre stato un comune all’avanguardia per quanto riguarda il tema scolastico. E va in questa direzione il lancio di una delle prime App per smartphone di Siaf, applicazione dedicata al servizio di refezione scolastica. Oppure il progetto Più vicino è più buono: un furgoncino itinerante per la vendita di prodotti bio di Toscana biologica e preparati Siaf, per far provare alle famiglie ciò che viene portato in tavola nelle mense scolastiche.IMPORTANZA - Insomma, il tema dell’educazione e quello della scuola hanno sempre rivestito un’importanza preminente per l’attuale giunta comunale di Bagno a Ripoli, e la posa della prima pietra per quello che sarà un istituto scolastico di assoluta eccellenza ne è solamente l’ennesima prova.

Oggi come 6 anni fa, la Fiorentina deve ripartire subito

La squadra deve asciugare le lacrime e tornare a correre, come fece in quel maledetto marzo del 2018

Alzi la mano a chi, in questi tristi giorni in cui Firenze sta piangendo Joe Barone, non sia tornato alla memoria quel maledetto 4 marzo 2018, quello in cui la Fiorentina perse il suo eterno capitano Davide Astori. Una maledizione che curiosamente si è ripetuta di nuovo a marzo, 6 anni dopo, e che, come allora, ha scatenato, a far da contraltare al dolore, un vero e proprio tsunami di affetto che si è riversato sul Viola Park per i tanti che hanno voluto dare un ultimo saluto ed una carezza al direttore generale della Fiorentina.E purtroppo o per fortuna non c'è neanche più il tempo di piangere al centro sportivo con la Fiorentina che ieri è tornata ad allenarsi in un clima surreale in cui le parole di italiano sono risuonate per tutta la mattinata. “Pres, vinco per te, corro per te”, il riferimento è al presidente Commisso, distrutto dalla dipartita del suo uomo più fidato ma, come detto, adesso la squadra deve ripartire con il ricordo di Barone nel cuore, ma con la testa già proiettata ai prossimi impegni. A partire dal Milan, che sarà di scena al Franchi sabato 30 marzo, in un clima che a tanti ricorderà quello di quel Fiorentina-Benevento arrivato proprio dopo la scomparsa del Capitano.

Se ci sei batti un colpo

Per Mbala Nzola si prospetta l’(ennesima) ultima chiamata

Diciamoci la verità, ormai è diventata anche un abitudine, ma per Mbala Nzola quella di domani ha davvero il sapore dell'ultima chiamata. "Ci sarà spazio per tutti" ha detto Italiano in una delle ultime occasioni. E l'attaccante angolano in effetti di spazio ne ha avuto parecchio, già da inizio stagione. Arrivato con l'uniforme del fedelissimo di Italiano, l'ex Spezia ha avuto non poche difficoltà da inizio stagione e prestazioni sempre meno convincenti lo hanno fatto scivolare in fondo alle gerarchie che ha in mente il tecnico gigliato.Trentasette presenze, cinque reti di cui solo due in Serie A, e tre assit. Pochino per un attaccante di cui, in tanti, avevano ancora in mente l'immagine del gol che segnò al Franchi con la maglia dello Spezia dello scorso anno. Nzola prese palla a centrocampo e dopo un coast to coast da sogno insaccò alle spalle di Terracciano. Una scena che pare lontana anni luce se pensiamo al calciatore visto quest'anno con la maglia viola. E infatti la società gigliata non ci ha pensato due volte a mettersi in casa Belotti quando si è presentata l'occasione. Stasera Nzola si prepara a riprendersi il posto da titolare al centro dell'attacco. L'occasione è tanto ghiotta quanto carica di responsabilià. A lui il compito di dare un segnale al più presto. Caro Mbala, se ci sei batti un colpo.

Dall’amianto all’alta moda. Così rinasce con Fendi l’ex fornace Brunelleschi

Vi raccontiamo la storia della Fendi Factory, un gioiello di produzione sostenibile immerso perfettamente nel verde

Quella di Fendi è una delle (tante) realtà d’eccellenza che risiedono all’interno del territorio di Bagno a Ripoli. La casa di moda del gruppo LVMH guidato da Bernard Arnault possiede infatti il proprio principale stabilimento produttivo in Italia a Capannuccia, frazione ripolese che, negli anni, ha visto sorgere al proprio interno una vera e propria fashion valley, viste le tante maison di lusso che stanno scegliendo proprio Bagno a Ripoli per mettere radici. Ma quella di Fendi in particolare è una storia che merita di essere raccontata ed approfondita e rappresenta l’esempio perfetto di come si possa trasformare una grave criticità in un’opportunità quando imprenditoria e amministrazione locale lavorano in sinergia.L'IDEA - Per la verità, Fendi si trova da tempo all’interno del comune ripolese ma, fino a poco tempo fa, aveva casa a Ponte a Ema. Sono i primi mesi del mandato di Francesco Casini come sindaco di Bagno a Ripoli quando i rappresentanti della maison di moda si presentano nel suo ufficio con un messaggio chiaro: l’azienda ha intenzione di ampliarsi e lo stabilimento di Ponte a Ema non è adeguato alle esigenze societarie. Proprio per questo Fendi è alla ricerca di un nuovo spazio che, nel caso, potrebbe anche essere fuori dal territorio del comune ripolese. Un’ipotesi, quest’ultima, assolutamente da evitare secondo l’amministrazione cittadina. È a quel punto che al sindaco Casini viene un’idea.IL PROGETTO - Il sindaco propone ai rappresentati di Fendi l’area in cui si trovano le vecchie fornaci Brunelleschi. Il terreno, ampio e meraviglioso, si trova a Capannuccia ed è immerso nel verde alle porte del Chianti. Il problema è proprio la vecchia fornace che, abbandonata e con l’azienda in mano ad un curatore fallimentare, è negli anni diventata un luogo fatiscente e degradato legato sempre più all’illegalità. In più, all’interno dello stabile c’è una forte presenza d’amianto, cosa che lo rende un grosso pericolo anche a livello ambientale: parliamo di un vero e proprio eco mostro. Una situazione che negli anni ha anche costretto lo stesso comune a sostenere spese per centinaia di migliaia di euro per bonificare l’area e preservare così la salute dei cittadini. IL BLITZ - Con grande intraprendenza e un pizzico di sana sfacciataggine il sindaco Casini ed un rappresentante di Fendi, un giorno, scavalcano le recinzioni della vecchia fornace per un sopralluogo. Una mossa che si rivela vincente. L’azienda s’innamora dell’area e, da lì, parte un iter estremamente rapido che porterà Fendi a ad aprire un vero e proprio gioiello legato alla produzione sostenibile.VIA AI LAVORI - L’azienda del gruppo LVMH acquista il terreno e nel 2019, grazie anche alla regia dell’amministrazione comunale, partono i lavori. Nel 2022 viene tagliato il nastro del nuovo stabilimento. 30.000 mq su una superficie di 8 ettari, forza lavoro raddoppiata (con tanti cittadini ripolesi coinvolti) ed un centro di formazione per giovani pellettieri a fronte di un investimento da circa 50 milioni di euro. Il nuovo centro di produzione di Fendi è un vero e proprio gioiello d’architettura perfettamente inserito nel paesaggio e all’insegna della sostenibilità. Il tutto risolvendo una situazione di estremo degrado e mantenendo la vocazione produttiva dell’area evitando varianti urbanistiche (progettate dalle vecchie amministrazioni), che in quell’area avrebbero voluto costruire circa 300 appartamenti.RITORNO - Un grande risultato riconosciuto sia dai cittadini ripolesi che dalla stessa Fendi che si è resa protagonista del restauro del parcheggio e del giardino di Capannuccia, una sorta di gesto di gratitudine verso la comunità di Bagno a Ripoli. “Siamo molto orgogliosi di questo nuovo capitolo a Bagno a Ripoli. È segno dell’impegno della Maison sul territorio Toscano. Volevamo realizzare un ambiente sostenibile non solo per i nostri dipendenti ma soprattutto per coloro che vivono e frequentano quest’area” dichiara in proposito Serge Brunschwig, Presidente e Amministratore Delegato di Fendi.IL FUTURO - Un’ulteriore dimostrazione di come la casa di moda sia perfettamente e a tutti i livelli inserita all’interno del tessuto economico e sociale del Comune. Lo scorso anno, poi, si è tenuta a giugno, in occasione di Pitti, la prima presentazione della nuova collezione presso lo stabilimento, con grande successo di pubblico e critica. Peraltro, nel vecchio stabilimento di Ponte a Ema, oggi si trova invece Givenchy, altra firma all’interno del gruppo LVMH. Un fatto, questo, che certifica ulteriormente la sinergia fra Comune ed aziende sul territorio. Comune che, fra l’altro, è al lavoro per potenziare ancor di più il distretto della moda di Capannuccia con la realizzazione della variante di Grassina, un progetto infrastrutturale in ponte da decenni e che, con il lavoro dell’attuale amministrazione, ha trovato una svolta definitiva con i lavori che dovrebbero terminare nel mese di ottobre.

L'ora delle seconde occasioni

La sfida di giovedì col Maccabi Haifa sarà importante anche per la stagione di alcuni singoli in particolare

Ci siamo, la Fiorentina è pronta a calcare di nuovo i palcoscenici europei e giovedì alle 21:00 affronterà il Maccabi Haifa nella gara d'andata degli ottavi di Conference League. Una sfida importantissima per tanti motivi. A partire dalla grande voglia di riscatto del gruppo squadra guidato da Vincenzo Italiano per la ferita ancora aperta della finale dello scorso anno. Senza dimenticare la volontà di far bene in una competizione che per la Fiorentina ha sempre rappresentato un porto sicuro anche nei momenti più difficoltosi in queste ultime due stagioni. Soprattutto, però, la sfida col Maccabi potrebbe rappresentare una rampa di lancio per chi in questi mesi ha un po' deluso le aspettative.FRENATI -Ci riferiamo a chi, per un motivo o per un altro, non ha trovato moltissimo spazio nelle ultime settimane in cui la Fiorentina è scesa in campo o chi invece non è riuscito a incidere come avrebbe dovuto. In questo senso quella con gli israeliani potrebbe essere l'occasione per Sottil, spesso schierato in campo da Vincenzo Italiano più per mancanza di alternative che per reali meriti relativi al rendimento. Stesso discorso che si può fare per Maxime Lopez. Arrivato a Firenze con l'uniforme del vice Arthur, le prestazioni altalenanti del francese hanno mostrato in maniera quasi insindacabile che il brasiliano è imprescindibile per la Fiorentina. Ultimo, ma non per importanza, Nzola potrebbe ritrovare nuova linfa nella gara europea. L'angolano ha iniziato la stagione da titolare ma è, pian piano, scivolato indietro nelle gerarchie dello scacchiere viola, con la dirigenza che non si è fatta scappare l'occasione Belotti per sopperire ad una crisi del gol piuttosto diffusa del pacchetto avanzato gigliato. La gara di giovedì dovrà essere soprattutto la loro, perché una seconda chance la si concede a tutti, ma è bene non abusarne...

Bagno a Ripoli, la Fonte della Fata Morgana è pronta a tornare a splendere

Al via il restauro conservativo di un vero e proprio gioiello immerso nel verde

Vi avevamo raccontato nei giorni scorsi del modello economico virtuoso del Comune di Bagno a Ripoli che è riuscito ad incrementare in maniera sensibile la propria situazione occupazionale da quando si è insediata la Giunta Comunale presieduta dal Sindaco Francesco Casini. Ma quelli relativi al lavoro e al sociale non sono gli unici temi che stanno a cuore all’attuale amministrazione. Tutt’altro, fra gli obiettivi che Bagno a Ripoli si è posto nel corso di questi anni c’è anche quello, estremamente nobile, della tutela di un territorio unico nel suo genere come quello del comune ripolese. E va in questa direzione il progetto di restauro e recupero della Fonte di Fata Morgana.GIOIELLO - La Fonte di Fata Morgana è un piccolo edificio cinquecentesco, isolato nella campagna nella zona di Grassina. Parliamo di un gioiellino di architettura da giardino, esempio unico nel suo genere. La Fonte fu fatta costruire da Bernardo Vecchietti nella seconda metà del 1500 all’interno del parco della sua villa “Il Riposo”, residenza estiva della famiglia, ed è attribuita al giovane Giambologna. La Fonte è di proprietà dell'amministrazione comunale dal 1996 ma presenta diverse criticità (date dall’estrema delicatezza della struttura) per quanto riguarda le sue superfici architettoniche.DELICATEZZA - “Per le sue caratteristiche e la sua collocazione, il Ninfeo è un monumento estremamente delicato, che necessita di manutenzione costante”, ha spiegato il Sindaco Francesco Casini, ed è proprio per questo che l’amministrazione ha deciso di muovere passi estremamente importanti per il recupero di questa splendida struttura che presto tornerà fruibile per la collettività. Un progetto, portato avanti dal Comune e dalla Soprintendenza all’archeologia, alle belle arti e al paesaggio di Firenze, che ha come obiettivo quello di tutelare il Ninfeo del Giambologna dall’umidità e dalle acque che provengono dalla collina di Fattucchia alle spalle del monumento tramite il recupero e il restauro del sistema idrico originario.FONDI - Notevole, in questo senso, il dispiegamento di risorse da parte delle istituzioni. Per questo intervento saranno infatti impiegati 200mila euro di risorse comunali, 40 mila euro finanziati dalla Fondazione CR Firenze e 32mila euro raccolti grazie al crowdfunding promosso da Artigianato e Palazzo. Un totale di 272mila euro.COLLABORAZIONE - “La Fonte, sottoutilizzata per molto tempo a causa della sua fragilità, è pronta finalmente a riscoprire nuova fruizione pubblica e ad essere restituita alla collettività, grazie alla sinergia tra enti diversi, pubblici, privati e tantissimi singoli cittadini, a cui va il nostro ringraziamento, che hanno a cuore la cura del patrimonio artistico locale”, ha dichiarato con orgoglio il Sindaco per un progetto (seguito congiuntamente con la soprintendenza) che entrerà nel vivo a primavera.UN LUOGO MAGICO - Il Ninfeo possiede un fascino ed una magia del tutto particolari ed è dedicato, appunto, a Morgana, seducente maga guaritrice del ciclo di re Artù. Ed al suo interno era effettivamente presente una statua di marmo della Fata attribuita al Giambologna, oggi conservata in una collezione privata. E grazie al contributo dell’organizzazione Artigianato e Palazzo, una copia della scultura verrà ricollocata all’interno del Ninfeo quando i lavori di restauro saranno terminati.LA GORGONE - Ma non è tutto, un’altra scultura che faceva parte del monumento è quella di Medusa, anch’essa attribuita al Giambologna e recentemente finita in vendita alla casa d'aste Pandolfini e poi ritirata, anche su appello del comune, per valutare se possa tornare a fare parte del patrimonio culturale pubblico. Una richiesta per cui si è speso il Sindaco Casini in prima persona: “Stiamo valutando tutte le strade che, come Comune, possiamo intraprendere, compatibilmente con le regole vigenti in materia di aste. Senza dubbio sarebbe bello se la Medusa del Giambologna potesse tornare a casa, nel suo luogo di origine. Sarebbe un lascito prezioso ai cittadini di Bagno a Ripoli, a un territorio intero”. La speranza è ovviamente quella che l’appello del Comune possa esser raccolto.FRUIBILITA' - In ogni caso, il progetto di restauro per questo luogo magico ed affascinante è pronto ad entrare nel vivo. Un tassello importante del piano di restituzione alla collettività della fonte avviato ormai da tempo dall'amministrazione che ha compreso tutta una serie di iniziative culturali come concerti, eventi come La Città dei Lettori o lo Yoga alla Fonte, diversi percorsi trekking e il percorso Vie dell’Acqua, organizzato insieme a Publiacqua. Il tutto per garantire nuova vita e continuità ad un vero e proprio gioiellino del territorio di Bagno a Ripoli.

Il ritorno dell'equilibrio

La gara col Torino spinge la Fiorentina a qualche riflessione di natura tattica

Quella vista contro la Lazio è certamente la miglior partita giocata dalla Fiorentina nel corso di questa stagione, una delle migliori in assoluto da quando Vincenzo Italiano si è seduto sulla panchina viola nell'estate del 2021. Per applicazione tattica, per pulizia e qualità tecniche, ma soprattutto per la forza d'animo ed il carattere usciti nel momento più difficile: quando i viola sono andati in svantaggio nonostante le tante occasioni da gol create. Merito anche e soprattutto di una formazione ultra offensiva scelta dal tecnico viola che ha schierato un Beltran a tutto campo ed un Bonaventura tornato finalmente ai fasti di inizio stagione. Che Italiano decida di riproporre in toto lo stesso canovaccio tattico anche contro il Torino di Ivan Juric? In questo momento, ci verrebbe di suggerire sottovoce di no. Non stiamo dando consigli a Vincenzo Italiano, ci mancherebbe altro. Si tratta più di una sensazione rispetto a quello che aspetta i viola all'Olimpico Grande Torino. I granata di Juric sono una squadra ben diversa dalla Lazio di Maurizio Sarri, parliamo di un gruppo che non ha paura di giocare uomo su uomo e aggredire in ogni zona del campo i portatori di palla viola. Una squadra micidiale quando parte in verticale ma che non disdegna il giro palla quando poi riesce ad ottenere il possesso. Proprio per questo, è possibile che Italiano scelga di optare per una squadra più equilibrata, magari con Duncan pronto a far tirare un po' il fiato a Bonaventura, che ha sì ritrovato gol e fiducia, ma che deve ancora esser gestito a livello fisico. Bene l'entusiasmo, ma l'equilibrio resta caratteristica fondamentale per l'allenatore gigliato.

La Fiorentina vola, ma Zirkzee non è Kaio Jorge

Occhio a farsi prendere da facili entusiasmi

La Fiorentina ha ritrovato sé stessa? Presto, prestissimo per dirlo, ma la gara vinta per 5 a 1 contro il Frosinone porta con sé tanti bei segnali che fanno ben sperare per il futuro viola nel periodo più difficile della stagione. Quella coi ciociari è stata la prima vittoria del 2024 ed è stata importantissima non solo per motivi di classifica, ma anche per ciò che avrebbe rappresentato un'eventuale sconfitta o un pareggio in un clima piuttosto pesante in riva all'Arno. Con ritmo, idee e coraggio, la Fiorentina ha certamente giocato un'ottima gara mentre si trovava ad un passo dal precipizio. Ma sarebbe un guaio pensare che i viola siano già fuori dalla conclamata crisi di gioco e risultati. Anche perché la partita di mercoledì non è certamente un appuntamento così agevole.Di fronte ci sarà il Bologna di Thiago Motta, squadra già battuta due volte in stagione da Biraghi e soci e reduce da due vittorie consecutive con quattro gol segnati. Parliamo di una delle squadre rivelazione di questo campionato e che può contare su una rosa di assoluto rilievo. E proprio per questo sarà necessario mettere la massima attenzione tattica alla gara in questione giocata in un campo difficile come il Dall'Ara. Nei primi 15 minuti contro il Frosinone, per esempio, si sono viste alcune topiche difensive che, per fortuna, non sono costate care alla Fiorentina. Ma cosa succederà quando di fronte a Terracciano non ci sarà Kaio Jorge (attaccante di talento ma ancora acerbo) ma Zirkzee? Bene i 5 gol dunque, ma la vittoria col Frosinone sia anche d'insegnamento.

L'unica strada per uscire dalla tempesta

Il campo come rimedio contro tutti i problemi stagionali della Fiorentina

Crediamo che nessuno si offenderà se diciamo che il momento che sta vivendo la Fiorentina sia il più duro dall'inizio della stagione e, probabilmente, uno dei più complicati dell'intera gestione Italiano. La viola in questo momento è in crisi di risultati, in difficoltà sul piano fisico e immersa in un clima di evidente insoddisfazione della piazza per quanto successo nelle scorse settimane in sede di mercato. A metterci il carico ci hanno pensato la sconfitta roboante di Lecce e le dichiarazioni di Enzo Raiola che hanno acceso la luce sull'ennesima grana stagionale: il nodo rinnovo di Bonaventura. Non è allora forse un caso che in un clima di questo tipo otto giorni senza calcio siano sembrati, per la piazza, un'eternità. Adesso, però, è necessario che tutto ciò che riguarda l'extra campo resti fuori dallo spogliatoio. La Fiorentina è pronta a tornare in campo domani nella sfida che la vedrà protagonista contro il Frosinone. La gara giusta per provare a rialzare la testa e scacciare le nubi che si sono accumulate sopra in cielo di Firenze nelle ultime settimane. Non sarà un appuntamento facile, dato che i viola si troveranno davanti una delle rivelazioni di questo campionato. Ma tornare alla vittoria contro i ciociari (che sarebbe la prima del 2024) rappresenterebbe il primo e fondamentale passo per provare a uscire dalla tempesta. Perché nel calcio, si sa, i tre punti la domenica sono la miglior cura (ed unica) per tutti i mali.

Caneschi racconta Sandra Milo: "Donna unica e speciale"

Firenzedintorni.it ha voluto ricordare la grande attrice attraverso il ricordo di Roberto Caneschi

Il 29 gennaio 2024, all'età di 90 anni si è spenta Sandra Milo. Firenzedintorni.it ha voluto ricordare la grande attrice attraverso il ricordo di Roberto Caneschi, protagonista del film "Che bella storia è la vita" nel quale la Milo ricopriva un ruolo importante.'Che bella storia è la vita', questo il nome del film. Che emozione è stata recitare con Sandra Milo? "Recitare con Sandra Milo è stato inimmaginabile, non pensavo di riuscire ad affrontare una cosa del genere. Ci abbiamo messo un anno per fare questo film ed è diventato qualcosa di incredibile. Sandra era un'amica, l'ho conosciuta nel 2019 all'Impruneta e dall'ora non ci siamo mai lasciati. Attrice unica, di livello internazionale. Ci sentivavamo spesso, anche con il figlio. Sono veramente molto dispiaciuto per la sua scomparsa".Possiamo dirlo, 90 anni di talento e professionalità... "Era di una lucidità incredibile. Non solo come attrice, ma anche nella vita privata era una donna straordinaria. Pensate, quando vide il film per la prima volta mi abbracciò e mi disse: 'Robertino, sei stato bravissimo'. Mi porterò nel cuore per sempre lei e i momenti che abbiamo passato insieme. Nel film che abbiamo girato insieme si può vedere tutta la sua naturalezza e c'è poco da dire se non: 'Che bella storia è la vita'".Com'era Sandra Milo dietro le quinte? "Una persona umile, come tutti noi. Con tanto cuore, cordiale e sempre disponibile. Lei non faceva mai autografi, ma rilasciava dei pensieri. Immaginate voi il tipo di donna che poteva essere".Per sdrammatizzare, possiamo dire che nel film è presente anche Radio Bruno con David Guetta? "Assolutamente. in una scena all'interno di un bar tinto di viola si sente la voce del direttore David Guetta che esulta al gol di Nico Gonzalez".