La nostra intervista in esclusiva alla candidata del consiglio del Quartiere 2
Le piace definirsi una donna d'archivio, ma non ha avuto dubbi nello scendere in campo anche in politica non appena Cecilia Del Re le ha chiesto di schierarsi al suo fianco. Francesca Baldry, storica dell'arte e docente, ha da sempre Firenze nel cuore e ha trovato in Firenze Democratica il posto giusto in cui portare avanti le sue battaglie e i suoi progetti, che in larga parte sono anche gli stessi della sorella Anna Costanza, figura di grande ispirazione per tutti. Con Francesca abbiamo avuto il piacere di fare una bella chiacchierata in esclusiva su diversi temi che riguardano la città e anche a proposito del Quartiere 2, per cui rancesca si è candidata al Consiglio: "La spinta iniziale viene dalla stima che ho nei confronti di Cecilia che avevo conosciuto in occasione di diverse iniziative da lei sostenute quando era assessora. Ogni anno io organizzo, il 16 maggio, per l'occorrenza del compleanno di mia sorella Anna Costanza una giornata per portare avanti le sue battaglie legate alle vittime di maltrattamenti, donne e bambini. Cecilia ha sempre appoggiato questo evento, e non solo amava presenziare, ma ci aiutava anche nella divulgazione, insieme all'Associazione Il Palmerino. Per lei ho quindi prima di tutto una grande ammirazione personale. Inoltre c'è stata subito intesa a livello politico, quando dovevo interloquire con lei, insieme a Mario Andreini e al Coordinamento Mensola-Settignano. Vivo con la mia famiglia a Settignano, zona integrante del quartiere 2, e faccio parte dal 2017 di un gruppo di cittadini e cittadine che si sono riuniti in una Associazione, fondata nel 2001 senza fine di lucro, che mette insieme tutte le realtà del territorio, esteso tra Ponte a Mensola e Settignano, fra cui due parrocchie, due Case del popolo, la Misericordia, il Trentesimo, il Circolo dei cacciatori, l'Associazione Mensola e che ha lo scopo di garantire il rispetto ed il mantenimento dell'ambiente di vita e del tessuto sociale ed operare per il miglioramento degli stessi. In questi ultimi anni mi sono quindi trovata a rappresentare molte istanze e problemi davanti all'amministrazione. Ecco, durante queste richieste, delle quali ancora molte non sono state accolte, ho trovato in Cecilia Del Re una persona che ascoltava e cercava di trovare soluzioni" SCELTE - "Io sono una storica dell'arte, sono una donna 'da archivio', che ricerca e cataloga, ma soprattutto mi sento tagliata per il mondo del museo: a me piace coniugare la storia e lo studio negli archivi, perché si deve partire dai fatti, e poi lavorare per la conservazione dei beni artistici e la trasmissione del sapere. Quindi il museo per me è il luogo perfetto per tutto questo. Quindi da persona che lavora nei musei ho sempre avuto questa aspirazione nel portare avanti i progetti, nel credere in una possibilità di miglioramento. Inoltre ho sempre avuto l'ambizione di provare a curare un pezzettino della mia città, in forma attiva. Ecco, quando Cecilia mi ha chiesto di fare questo ingresso in politica, qualcosa che non era nelle mie corde, l'ho accettato proprio perché credo nelle tante risorse delle persone se le rendi responsabili e credo in questa alternativa, con radici solide dell’esperienza, ma che osa e guarda avanti. Ho letto il programma, mi sono aggiornata, ho fatto un’appassionata chiacchierata con Serena Berti, candidata al Q2 per Firenze Democratica, e poi ho deciso di candidarmi." ANNA - "Anna si metteva sempre al fianco delle persone, delle donne, e di questo con Cecilia abbiamo parlato tante volte. ‘Non bisogna voltarsi dall'altra parte’, questa è una frase che ripeteva sempre. Non ci fa paura l'odio dei malvagi, ma l'indifferenza degli onesti. Cito Anna che in calce alle sue mail metteva questa frase di Martin Luther King. Perché questo? Perché queste battaglie possono essere anche cammini, percorsi, ma vanno intrapresi con coraggio. Firenze Democratica, tra i vari punti programmatici, ha proprio al centro il tema dell'ascolto. Anna ha sempre studiato e insegnato molto, e da questo studio arrivava a formulare protocolli fondamentali di prevenzione e cura e proposte di legge, per esempio la legge 4 del 2018, che tutela gli orfani ‘speciali’, a causa di crimini domestici, tipicamente femminicidi. Altro tema portante di cui si faceva carico era quello dell'empowerment femminile: cercare di dare alla donna fiducia in sé stessa, e offrire validi strumenti per la sua autonomia. Ecco, il disagio che vedo nel nostro quartiere, nella nostra città, è dovuto alla mancanza di fiducia di tante donne con lavori precari sottopagati, in generale è forte infatti la diseguaglianze nei trattamenti economici di certe categorie; i giovani per esempio non possono pagare gli affitti, stipulare un mutuo, non riescono a immaginare di costruirsi un futuro così la città si spopola. Sì, ci sono tantissime associazioni di volontariato, abbiamo la Caritas e la Misericordia, ma a livello comunale si deve fare assolutamente prendersi la responsabilità e fare molto molto di più." UGUAGLIANZA - "Io credo nella qualità. Nel lavoro, e io lavoro anche in un'università internazionale, la New York University, è importantissimo stare attenti alla diversità e all'inclusione. L'importante però è puntare sempre sulla qualità e capacità perché, se io devo scegliere una donna che non ha lo stesso valore di un uomo faccio comunque della discriminazione. Io, donna, mi sento discriminata se tu mi scegli solo perché sono donna e in questo le sto citando Anna. Quindi, per me, se a capo delle liste c'è una donna, deve essere la più brava. Certo, la storia sicuramente ci insegna che dobbiamo voltare pagina. Però dobbiamo stare molto attenti altrimenti rischiamo di creare disparità dall'altro senso. E in questo anche Cecilia crede tanto, scegliendo persone con competenze specifiche .” RIQUALIFICARE - "I cittadini sono molto disillusi in questo momento e la nostra sfida è quella di farli riappropriare della politica, dobbiamo ripartire dalla partecipazione. Voglio parlarle di Settignano, che è un rione-paese molto bello, ma a volte sembra di essere abbandonati e inesistenti. Io mi sono messa al servizio, con il Coordinamento e in politica, con tanta pazienza (e alcuni mi dicono: 'Ma che fai?!, non perdere tempo'!), perché voglio fare la mia parte, affinché tutto il Q2 torni vivo, curato e valorizzato allo stesso modo, dalle Cure a Rovezzano a Settignano, non solo lungo le strade della linea della tramvia. A Settignano, si deve sapere, non abbiamo parcheggi, con una viabilità sempre difficilissima, non abbiamo l'autobus 10 che viene regolarmente, non abbiamo il collegamento internet con la fibra, non abbiamo car-sharing o Mobike, ma abbiamo innumerevoli buche e dossi e fogne che non funzionano e il rischio ogni anno di non poter mandare i bimbi qui scuola, perché nido e scuola materna non sempre hanno orario lungo e sono difficili da raggiungere. Che significa? Che diventa un dormitorio, e così si creano le periferie. Dobbiamo riqualificare, non dico che sia un territorio disagiato, ma abbiamo un paziente che da anni non viene curato. Voglio mantenere la collina con la sua storia e ridare vita a una popolazione che rischia di invecchiare, anche se i pochi giovani sono pieni di iniziative. Dobbiamo far partecipare i cittadini, farli sentire parte integrante della città e delle decisioni e dar loro un interlocutore che dia delle risposte." TURISMO - "Si parla della città di Firenze piena di turisti. I turisti hanno un grande valore, ma qui dobbiamo tornare a parlare di valorizzazione del territorio. A Settignano, rifaccio questo esempio, i turisti non ci arrivano perché la zona non è servita bene coi mezzi. Ma se riesco a valorizzare zone meno conosciute dei quartieri periferici, ma comunque ricche di storia e natura a quel punto diamo vita ad un turismo diversificato, più consapevole e gestibile che lavora in tandem con la viabilità e con le tranvie in una sorta di politica trasversale".