"Abbiamo chiesto che si apra una riflessione e un tavolo di confronto per capire come questo sito può coesistere con questo stato di cose, con il contesto infrastrutturale urbanistico che c'è qui". Lo ha detto questa mattina il sindaco di Calenzano (Firenze) Giuseppe Carovani a margine della commemorazione per le vittime dell'esplosione al deposito Eni in occasione del lutto regionale.
"Crediamo che debba essere affrontato questo tema anche con senso di responsabilità e con lungimiranza, cercando di capire cosa succederà nei prossimi decenni e se avrà ancora senso avere un impianto di questo tipo - ha aggiunto - È il tema, so che ci sono difficoltà già oggi da un punto di vista logistico per gli approvvigionamenti, sappiamo benissimo che è un sito nevralgico e strategico, tuttavia la riflessione deve essere fatta perché avremo per alcuni giorni, alcune settimane una sospensione delle attività visto anche il sequestro che è stato disposto dall'autorità giudiziaria, quindi questo lasso di tempo può essere usato anche utilmente per fare alcune riflessioni insieme a livello di istituzioni".
"E' compatibile questo impianto con il contesto attuale e la Piana che è giunta a un livello di saturazione?", ha chiesto Carovani, in collegamento con il Consiglio della Città metropolitana di Firenze, auspicando "scelte radicali di pianificazione, in un territorio molto delicato dal punto di vista idrogeologico. Eni rifletta sulla compatibilità con il contesto. Abbiamo chiesto che si apra un tavolo di discussione e di confronto per interventi che possano migliorare questo stato di cose".
Secondo il sindaco "quell'impianto è figlio di una stagione che abbiamo alle spalle, di mobilità legata alle fonti fossili. Trovo deleterio resistere alla transizione energetica. Il nostro invito è a interrogarsi sul modello di sviluppo che vogliamo perseguire". Infatti, ha osservato Carovani, "purtroppo si continuano a usare da anni gli stessi sistemi e tecnologie per carico e scarico delle autobotti. Che su questo ci siano stati pochi avanzamenti è un elemento di riflessione a favore di tecnologie sicure".
"Crediamo che debba essere affrontato questo tema anche con senso di responsabilità e con lungimiranza, cercando di capire cosa succederà nei prossimi decenni e se avrà ancora senso avere un impianto di questo tipo - ha aggiunto - È il tema, so che ci sono difficoltà già oggi da un punto di vista logistico per gli approvvigionamenti, sappiamo benissimo che è un sito nevralgico e strategico, tuttavia la riflessione deve essere fatta perché avremo per alcuni giorni, alcune settimane una sospensione delle attività visto anche il sequestro che è stato disposto dall'autorità giudiziaria, quindi questo lasso di tempo può essere usato anche utilmente per fare alcune riflessioni insieme a livello di istituzioni".
"E' compatibile questo impianto con il contesto attuale e la Piana che è giunta a un livello di saturazione?", ha chiesto Carovani, in collegamento con il Consiglio della Città metropolitana di Firenze, auspicando "scelte radicali di pianificazione, in un territorio molto delicato dal punto di vista idrogeologico. Eni rifletta sulla compatibilità con il contesto. Abbiamo chiesto che si apra un tavolo di discussione e di confronto per interventi che possano migliorare questo stato di cose".
Secondo il sindaco "quell'impianto è figlio di una stagione che abbiamo alle spalle, di mobilità legata alle fonti fossili. Trovo deleterio resistere alla transizione energetica. Il nostro invito è a interrogarsi sul modello di sviluppo che vogliamo perseguire". Infatti, ha osservato Carovani, "purtroppo si continuano a usare da anni gli stessi sistemi e tecnologie per carico e scarico delle autobotti. Che su questo ci siano stati pochi avanzamenti è un elemento di riflessione a favore di tecnologie sicure".
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