L’istituto di Piazza Indipendenza sta investendo in nuovi progetti

L’istituto Fanfani è recentemente stato protagonista di un’operazione societaria che ha visto entrare la prestigiosa clinica fiorentina nel gruppo Lifenet.

Fabio Fanfani ha parlato a Radio Bruno di quanto successo, sottolineando che il paventato acquisto da parte di Agnelli, semplicemente, non è mai avvenuto.

“Si è scatenato un vero e proprio cortocircuito mediatico per nulla, insomma, perché il gruppo Fanfani fa parte della Lifenet, società molto importante a livello internazionale partecipata, per quota minoritaria, anche dalla famiglia Elkann: questa è la corretta versione della vicenda”

“Lo sport qui non c’entra niente” dice Fabio Fanfani, “il gruppo Lifenet, un gruppo italiano, ha preso delle compartecipazioni nelle nostre quote ma l’istituto Fanfani non cambia, siamo sempre noi: è rimasto il nostro direttore generale Francesco Epifani, uno dei più grandi esperti del settore sanitario, e io e mia sorella, a cui è stato passato il testimone da nostra padre, rimarremo all’interno”.

Non solo “ma abbiamo avuto anche un importante incarico per le strategie di sviluppo, aspetto importante non solo per il nostro istituto perché si tratta di un’iniezione di liquidità, anche a tutela del personale ma anche per i prossimi investimenti, è stata una scelta normale, un’azienda deve considerare queste scelte”.
Una scelta, quella appunto dell’ingresso di altri investitori, che non è un punto d’arrivo ma un punto di inizio per le nuove strategie e per lo sviluppo di nuove tecnologie nel settore della diagnostica per immagini.

Sulla situazione della “fiorentinità” e sul legame fortissimo tra la clinica Fanfani e la città di Firenze, quando si è diffusa la notizia che fosse stata la Juventus ad acquistare l’istituto molti hanno storto il naso, ma si trattava di una notizia completamente infondata: “io sono grande tifoso della Fiorentina, ma oltre a questo tutto l’istituto è viola, e ci tengo a sottolinearlo, anche perché abbiamo seguito la Fiorentina fin dagli anni Sessanta”.

“L’istituto è sempre a Firenze e la sua anima è sempre viola, certi aspetti societari non cambiano."
Non solo, ma bisogna guardare al futuro, “nelle aziende familiari è così, abbiamo rimandato al mittente tutte le proposte speculative e abbiamo scelto come partner Lifenet perché è un gruppo non speculativo che vuole investire in questo settore, noi ci crediamo proprio perché il gruppo si basa sulla crescita e sullo sviluppo”
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