Gemma Brandi, dopo averci raccontato, nella scorsa intervista, il motivo che l'ha spinta ad entrare in politica candidandosi con la lista civica "Eike Schmidt sindaco", questa volta al nostro canale ha spiegato uno dei punti principali del loro programma politico: quello di Firenze Magnifica. E la donna illustra anche come mai giovani e anziani devono andare di pari passo.
Arriviamo adesso ad uno dei punti principali del vostro programma: quello di Firenze Magnifica. Ce lo spiega un po’?
"Firenze non deve essere magnifica solo nelle sue pietre perché quelle ce le ha già piuttosto belle, anche se ferite. Quello che deve cambiare in Firenze è la riscoperta delle sue virtù. Quelle virtù antiche che sono come sommerse in questo momento. Ricordiamo che Firenze, quando era magnifica a metà del '600, ha inventato la psichiatria. E' stato il primo fenomeno dove le persone sofferenti venivano portate fuori dal carcere. Oggi invece abbiamo l'impressione contraria. Firenze può essere un faro in questo. E lo può essere anche in altri aspetti. Per esempio nell'accoglienza. La nostra città con le sue virtù può mostrare al mondo come si fanno le cose. E questo è un po' nell'ambizione di Eike".
Altro tema importante della vostra campagna è quello dei giovani. Visti i continui episodi di bullismo e stalking che si abbattano sulla città di Firenze, e visto che lei è psichiatra e psicoanalista, come si fermano questi fenomeni?
"Il bullismo è sicuramente l'anticamera dello stalking. Noi non dobbiamo meravigliarci di questi due fenomeni che vanno di pari passo perché poi il bullo cresce e diventa qualcos'altro. Il bullismo però ci mostra quanto sia grave aver perso quella visione della luminosa virtù del limite. Il limite serve all'essere umano per crescere. I no, ad esempio, sono faticosi da parte degli educatori, ma sono indispensabili per la mente umana. Avendo perso questo si è persa la possibilità di aiutare a crescere i giovani. Diciamo che se da una parte c'è questo dall'altra c'è il fatto che quando perdiamo di vista quel che conta e le priorità succede che non si è più ispiratori di qualcosa. I giovani per nutrire delle aspirazioni hanno bisogno di ispirazione. Dobbiamo ricreare delle ispirazioni e Eike ha proprio idea di tenere vicini i giovani".
Rimanendo sempre sui giovani, come si convincono le nuove generazioni a rimanere ad investire sul territorio di Firenze?
"I giovani non devono essere dei passivi ricettori di decisioni adulte. Dobbiamo chiamarli ad una responsabilità. Devono essere confortati da qualcuno che ha l'autorevolezza per farlo. E se il sindaco terrà vicino i giovani come collaboratori sicuramente ne gioverà perché essi sono portatori di idee".
E se da una parte ci sono i giovani dall'altra ci sono gli anziani. Come si fa a non farli sentire isolati?
"A me personalmente va molto bene tenere insieme i due temi. Io sono stata molto spaventata dalla politica della rottamazione. Gli anziani, come diceva Cicerone, sono molto simili ai giovani ed entrambi devono inventarsi qualcosa di nuovo. Noi dobbiamo cercare di recuperare questa idea. Il vecchio deve essere ispiratore e non deve essere più visto solo come un qualcosa da sostenere. E questa potrebbe rilanciare la posizione degli anziani che comunque hanno bisogno di aiuto. Hanno bisogno di servizi di prossimità, di decentramento (che è nel piano di Schmidt). Dobbiamo pensare che l'anziano ha un piccolo mondo antico che è ridotto, ma che è pieno di vita. Dobbiamo tirar fuori questa vita ed aiutarlo stando vicino a lui".
Condividi
Attiva i cookies