Per la candidata alla lista civica di “Eike Schmidt sindaco“, la città del Giglio non deve essere solo bella ma anche capace di generosità. E svela cosa farà in caso di vittoria dell'ex direttore degli Uffizi

Ultimo appuntamento con la candidata alla lista civica di "Eike Schmidt sindaco" Gemma Brandi. In quest'ultima intervista abbiamo chiesto alla donna le parole chiavi che descrivano al meglio la loro campagna elettorale verso le elezioni amministrative dell'8 e 9 giugno. Poi su un nuovo futuro in politica, la 70enne non si sbilancia troppo, ma se la provvidenza chiamasse…

Quali sono le vostre parole chiavi per questa campagna elettorale?

"Interistituzionalità, percorso, responsabilità e prevenzione".

Tre parole invece per descrivere Firenze e il suo futuro.

"Firenze Magnifica sia per quello che riguarda le virtù sia per le sue pietre. Firenze faro del mondo deve essere una nostra missione e Firenze che abbia una pietas perché non bisogna essere solo belli ma anche capaci di generosità".

E' il 10 giugno e Schmidt ha appena vinto le elezioni. Qual è la prima cosa che farà?

"Farei un salto in carcere per parlare con i detenuti. Gli direi che il sindaco penserà anche a quella realtà. E se potessi aggiungere anche la seconda, vorrei che ballassimo tutti quanti. Vorrei che tutti con le varie individualità esprimessero la felicità con il corpo".

Finita la campagna tornerà a svolgere il suo lavoro di psichiatra o ormai ci ha preso gusto e rimarrà in politica?

"Io non ho mai smesso nemmeno durante la campagna. I pazienti mi dicevano 'dottoressa adesso sarà molto impegnata', ma io li ho rassicurati dicendogli che non rinuncerei mai al mio lavoro. Quanto al mio futuro politico in realtà non saprei proprio immaginarmi in queste vesti, ma potrebbe essere che la provvidenza mi chiamasse anche se io non l'ho mai visto come il mio futuro. Se dovessi però servire a Firenze farò qualsiasi cosa perché amo questa città. Voglio dare un'immagine di Firenze: è come un tino che dentro ha un vino buonissimo che ribolle, ma sopra ha una cappa oleosa che le impedisce di esprimersi. Ogni tanto però Firenze, la sua profondità, la sua emotività e la sua creatività vengono fuori. E allora vengono fuori le cose meravigliose che questa città ha fatto nel tempo. Firenze potrebbe trovarsi in questa condizione. Potrebbe superare questa cappa d'olio e far venire fuori un popolo che ribolle, che spera, che confida. Un popolo che capisce che l'interesse dei più è l'interesse di tutti".

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