La candidata per la lista civica “Eike Schmidt sindaco” ha le idee chiare su cosa è mancato alle istituzioni fiorentine: “Una chiarezza dei percorsi. Quella che proprio l’ex direttore degli Uffizi potrà dare”

Un legame stretto e viscerale con la città di Firenze. Potrebbe essere riassunta così la connessione che Gemma Brandi ha con il territorio fiorentino.

La donna, nata a Viterbo, si è infatti laureata in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Firenze, con tesi dal titolo Cefalea e nevrosi: un approccio sperimentale alle relazioni patogenetiche e votazione di 110 e lode su 110. Sempre nella città del Giglio ha conseguito la specializzazione in Psichiatria. Dal 1982 ha lavorato nella Salute Mentale della Azienda Sanitaria di Firenze, diventando responsabile del servizio dell’Isolotto nel 2002 e anche di quello del Quartiere 1 nel 2013. Nel 1986 ha fondato la rivista “Il reo e il folle”, rimanendo direttore fino al 2008. E per non farsi mancare niente, ha progettato nel 2000, sempre a Firenze, Le Querce, prima alternativa a carcere e OPG per malati di mente autori di reato.

E adesso, la 70enne vuole rendere qualcosa a quella stupenda città che le ha cambiato, e le sta cambiando, la vita. In quale modo? Candidandosi per le amministrative per la città di Firenze, in programma l’8 e il 9 giugno, nella lista civica di Eike Schmidt Sindaco”.

La stessa Brandi si è raccontata al nostro canale spiegando cosa potrà dare Schmidt a tutta la città di Firenze.

Brandi lei è psichiatra e psicoanalista. Come mai ha deciso di buttarsi in politica?

“Pur essendo nell’organico della salute a Firenze non avevo mai pensato di prendere tessere di partito o di occuparmi di politica. Ma quando Schmidt mi ha chiesto di dargli una mano non ho potuto dire di no perché ho avuto l’impressione che fosse l’uomo giusto al momento giusto”.

E’ candidata per la lista civica “Eike Schmidt sindaco”. Come mai ha scelto proprio lui per queste elezioni?

“Ho scelto lui perché ho avuto l’impressione che avesse le virtù necessarie a contrastare i vizi di questa città. E’ un uomo molto misurato, molto equilibrato, non ha partigianeria nel suo spirito, è molto riflessivo, non improvvisa, è molto rigoroso. Ma soprattutto non è divisivo”.

Cosa può portare e dare alla città di Firenze l’ex direttore degli Uffizi?

“Non è solo l’ex direttore degli Uffizi con tutto quello che ha fatto. Lui ha saputo organizzare e quindi ha un modello operativo: non a caso il modello Eike Schmidt-Uffizi è un modello che va bene ovunque. Quello che veramente credo possa dare è una visione della città, un amore per la città. E’ una persona che può declinare queste capacità e questa competenza unendole ad una visione interistituzionale. Non dirà mai ‘è colpa di quella istituzione se non succede qualcosa’. I temi si affrontano insieme e per questo ha anche una visione di percorso. Quello che fondamentalmente manca alle nostre istituzioni è la chiarezza dei percorsi”.

Qual è il suo/vostro slogan?

“Coniunge et impera. Si può governare se si tengono insieme le persone anche con le rispettive individualità”.

 

Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)

Attiva i cookies