Oggi a Verona parte Vinitaly e c’è ottimismo per la reputazione della Toscana nel mondo e il rapporto qualità prezzo ancora ottimale rispetto ai diretti concorrenti, ma serpeggia anche una malcelata preoccupazione.
Un sondaggio di Winenews uscito pochi giorni fa ha rilevato le previsioni dei produttori, quasi un’azienda su due indica un calo nel giro d’affari nel 2024, compreso tra il meno 3 e il meno 8%, con punte del meno 15%, un terzo delle cantine si dicono sugli stessi livelli del 2023 mentre la restante parte dichiara una crescita tra l’1 e il 5% con sporadiche punte al 13%. Il 61% del campione dichiara vendite in aumento in valore, tra il 5% e il 15%, ma c’è anche chi dichiara aumenti intorno al 25%. Il 23% segnala cali nelle esportazioni, a valore, contenuti tra il meno 1,5% e il meno 7%.
A questa prima istantanea del 2024, come riporta il Corriere Fiorentino, occorrono due precisazioni. A differenza del 2023, nel 2024 la Pasqua ha coinciso con la fine del primo trimestre e dunque viene compresa nel bilancio di quest’ultimo.
La seconda precisazione riguarda gli aumenti del vino e l’inflazione. Secondo i soci di Betawine, una delle principali agenzie di vendita a Firenze, «Ci sono stati aumenti di prezzo di almeno il 10% già dallo scorso anno, con punte fino al 30-35%”. Quindi aumenti di vendite in valore sono legati alla crescita dei prezzi. A fronte di questi in realtà “si registrano perdite anche del 50%".
Un sondaggio di Winenews uscito pochi giorni fa ha rilevato le previsioni dei produttori, quasi un’azienda su due indica un calo nel giro d’affari nel 2024, compreso tra il meno 3 e il meno 8%, con punte del meno 15%, un terzo delle cantine si dicono sugli stessi livelli del 2023 mentre la restante parte dichiara una crescita tra l’1 e il 5% con sporadiche punte al 13%. Il 61% del campione dichiara vendite in aumento in valore, tra il 5% e il 15%, ma c’è anche chi dichiara aumenti intorno al 25%. Il 23% segnala cali nelle esportazioni, a valore, contenuti tra il meno 1,5% e il meno 7%.
A questa prima istantanea del 2024, come riporta il Corriere Fiorentino, occorrono due precisazioni. A differenza del 2023, nel 2024 la Pasqua ha coinciso con la fine del primo trimestre e dunque viene compresa nel bilancio di quest’ultimo.
La seconda precisazione riguarda gli aumenti del vino e l’inflazione. Secondo i soci di Betawine, una delle principali agenzie di vendita a Firenze, «Ci sono stati aumenti di prezzo di almeno il 10% già dallo scorso anno, con punte fino al 30-35%”. Quindi aumenti di vendite in valore sono legati alla crescita dei prezzi. A fronte di questi in realtà “si registrano perdite anche del 50%".
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