Sanità, sicurezza e traffico: questi i temi toccati nella nostra seconda intervista al candidato per le Europee per la circoscrizione centro. E svela quale sarà la principale sfida per il prossimo sindaco di Firenze

E così dopo aver conosciuto il percorso politico di Sergio Pirozzi, gli abbiamo chiesto di quelle problematiche che si stanno abbattendo sulla città di Firenze. E se per la sanità ha una strategia precisa, il 59enne boccia in pieno l'ampliamento della tramvia da parte di Dario Nardella.

Pirozzi partiamo dal tema della sanità. In Toscana non siamo messi proprio bene visto la mancanza di personale, le liste d'attesa gestite male e il 40% di richieste senza risposta. Come si risolve questa piaga? 

"La sanità va a due velocità: quella per chi ha la possibilità di farsi degli esami subito, ovvero quella che ha un 730 abbastanza corposo, e quello che non ha possibilità e che deve aspettare dei mesi. Ma anche in questo caso c'è il gioco dello scarica barile: quando amministra il centro sinistra, il centro destra dice che quando arriveranno loro risolveranno le cose e viceversa. Ma la cosa che ci hanno inculcato è che la sanità deve essere un qualcosa che si giudica sui numeri e sulle prestazioni. E questo è totalmente sbagliato. Io devo dare a tutti i cittadini l'opportunità di poter accedere alle cure mediche, altrimenti dovremmo togliere il welfare dalla sanità e potremmo diventare, anche se non sono d'accordo, come il modello americano: se hai i soldi ti curi, altrimenti muori. Ci deve essere una strategia dove investi sul personale, sulle strutture, ma quest'ultime non possono essere tutte uguali. Dovremmo diversificare quella che è l'offerta sanitaria garantendo esami e prestazioni a tutti". 

Altro problema quello della sicurezza. Sicuramente avrà letto del botta e risposta tra Schmidt e Funaro sulla questione Cascine. Lei come la pensa?

"Non dobbiamo fare demagogia. Non è che un sindaco ha dei poteri sulla sicurezza se non quelli di sollecitare la polizia locale a fare dei controlli. Altro è il discorso di mettere delle risorse per le forze dell'ordine per controllare le zone. Ma le grandi città purtroppo, visto lo spopolamento delle aree interne, sono diventate contenitrici di tutto. E se noi riuscissimo a tenere tutta quella popolazione delle aree interne dando dei servizi, delle connessioni, delle zone fiscali vantaggiose, faremo in modo di preservare le grandi città da un'invasione dove vengono tutte le persone italiane e non a cercare qualcosa per poter lavorare. Come non trovano il lavoro è chiaro che tante di queste cercano la sopravvivenza facendo delle attività non legali. Spostare l'attenzione sulla sicurezza in una competizione comunale, è un modo per mischiare le carte". 

Un tema che sta dividendo molto l'opinione pubblica a Firenze è quello del traffico. Nardella ha pensato di risolverlo con l'ampliamento della tramvia. Per lei può funzionare?

"Risposta secca: no".

Rimaniamo sulla città di Firenze. Come può reggere il passo delle altre?

"Firenze è un patrimonio storico e culturale straordinario. Io sono molto legato a questa città e alla Toscana. E' stata vicinissima alla mia terra, anche perché Firenze ha subito una grande alluvione e quindi i fiorentini sono abituati a soffrire. Hanno una capacità di mettersi a disposizione degli altri. E' chiaro che Firenze dovrebbe puntare su queste cose, ma non mi voglio andare a sostituire ai candidati sindaci. Io proporrei una valorizzazione del territorio tenendo conto che poi c'è tanta periferia e che questa va curata. Quando una persona vive in periferia deve sentirsi parte organica della città con lo stesso decoro, con la stessa attenzione, con lo stesso amore dove si cura il patrimonio storico e artistico. Così forse riusciresti ad avere quel senso di città che oggi molto spesso manca. Questa secondo me è la grande sfida che attenderà il prossimo sindaco di Firenze".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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