Intervista a Luca Santarelli, candidato al consiglio comunale di Firenze

Luca Santarelli è avvocato civilista, giornalista (collabora con diverse testate) ed è candidato al consiglio comunale di Firenze nella lista Sara Funaro Sindaca. Lo abbiamo contattato per un’intervista.

Santarelli, cosa l’ha spinta a candidarsi?
Da 37 anni vivo a Firenze per scelta, sono nato a Pitigliano, piccolo borgo in provincia di Grosseto. É stato infatti un colpo di fulmine in una mia breve gita da adolescente. Esco da una prima esperienza in Consiglio Comunale in cui sono stato la vera e unica anima civica della città senza nessuna sudditanza politica o partitica e assoluta lealtà al Sindaco. Quando c’è stato un fuggi fuggi di Consiglieri per arrivismi (di questo si trattava), io sono rimasto con assoluta serenità dove ero a disposizione dei cittadini senza mai, e sottolineo mai, perseguire interessi personali. Ho deciso di ricandidarmi perché ritengo che la politica civica sia la risorsa da cui ripartire nelle realtà locali”.

Le sue idee sulla Firenze del futuro?
Domanda molto complessa. Senza dubbio l’enorme risorsa del nostro patrimonio rinascimentale (il 70% di quello del mondo) merita levatura morale e tecnica dei rappresentanti politici per poterlo proiettare adeguatamente nel futuro. Inoltre, il rapporto politico con i cittadini è di rappresentanza, non di sudditanza dei cittadini ai politici. Insomma, nessun ruolo di potere, ma di dovere. Altro aspetto è l'assoluto rispetto del bene pubblico. Da quando sono diventato capogruppo della Lista civica Nardella ho abolito le fotocopie, luci spente se non necessarie, non utilizzato il fondo economie (soldi) fornito per gli abbonamenti alle riviste e quotidiani… giusto per dire alcuni segnali dati in controtendenza dentro il Palazzo”.

I temi che le stanno più a cuore?
“Tre temi mi stanno a cuore: sicurezza, cultura e giovani. Non esiste libertà senza rispetto delle regole, non esiste inclusione senza libertà, Tutto parte dal rispetto delle regole. Un bando fiorentino della fine del ‘700 prevedeva che venissero messi fuori i confini della città le persone atte solo alle ruberie, Firenze allo stesso tempo ha abolito per prima la pena di morte nel mondo e ha avuto visione europeista. Insomma, chi calpesta il suolo solo per delinquere non è ben accetto. Cultura e giovani vanno a braccetto. Aprire i luoghi di cultura ai giovani gratis o a prezzi molto calmierati. In sintesi, occorre rimettere l’uomo al centro del progetto politico”.

Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)

Attiva i cookies