Una scossa a Firenze per il futuro. E' questo che sperano e vogliono dare gli esponenti di Firenze Democratica alla città. E in vista delle elezioni del prossimo giugno, abbiamo intervistato Gea Volpe che di Firenze Democratica è presidente e che con passione ed entusiasmo si è lanciata in questa nuovissima avventura. Gea è un ingegnere ambientale e in questo momento si trova per lavoro in Bolivia, ma il cuore e l'attenzione sono proiettati verso Firenze, per cui prova un amore incondizionato: "Firenze Democratica vuole essere un progetto nuovo, uno spazio politico. Potremmo anche definirlo un laboratorio politico di totale apertura e di compartecipazione con la cittadinanza. Ci tengo a sottolineare questo aspetto. Ci posizioniamo in un quadro politico senza dubbio complesso per Firenze. La nostra visione di città sicuramente riprende molti dei punti che sono stati già esplicitati in questi mesi da Cecilia Del Re, dai nostri consiglieri e quindi una visione di Firenze che vuole cambiare passo rispetto a una direzione che è stata mantenuta finora e che ha presentato tutte le criticità."
L'IMPORTANZA DELLA PARTECIPAZIONE - "Il 25 febbraio abbiamo fatto al Tuscany Hall la nostra prima apertura con dei tavoli tematici. Proprio dal mio tavolo sono emerse alcune proposte che sono riuscite poi ad essere accolte con gli emendamenti di Firenze Democratica nel Piano Operativo Comunale e sono emendamenti che trovano il proprio focus nell'ambiente. Sono proposte per riuscire a creare una Firenze che possa essere in grado di affrontare la crisi climatica, le crisi ambientali che purtroppo ci attendono e che affliggono, da questo punto di vista, l'intero globo terrestre. E la partecipazione attiva dei cittadini è per noi un punto fondante. Sabato prossimo, 13 aprile, ci sarà un evento di Firenze Democratica in diretta Facebook con Prossima Democrazia, proprio sul tema delle Assemblee deliberative dei Cittadini".
IN BOLIVIA - "Sì, io sono un ingegnere sanitario ambientale, mi occupo ormai da quasi 25 anni del trattamento delle acque, lavoro nel campo della depurazione e della potabilizzazione. In questo momento sono in missione in Bolivia, perché ho avuto la fortuna e l'onore di partecipare al progetto di risanamento del lago Titicaca, progetto finanziato dalla Banca Mondiale, con la realizzazione di un nuovo impianto di depurazione a 4.000 metri a El Alto, per 1 milione e duecento mila persone. Quindi in questo momento mi trovo a undicimila chilometri più o meno di distanza da voi, ma il mio cuore è sempre lì a Firenze."
LA VOCAZIONE POLITICA - "Per me è stata una chiamata. Otto anni fa ho sentito il dovere intimo di restituire alla comunità quello che la comunità mi ha dato: mi sono laureata in Italia, mi sono specializzata, ho viaggiato molto e poi sono sempre ritornata. E il modo migliore per restituire tutto questo era restituire la mia esperienza in termini di volontariato tecnico in appoggio alla politica in un momento di straordinaria fragilità. Tutto il mondo si ritrova a dover ripensare totalmente i propri modi di vita, i propri modi di consumo, i propri modi di produzione a fronte della crisi climatica e ambientale."
UNA NUOVA FORZA - "Non mi vergogno mai di dirlo, ma c'è una cosa che mi ha sicuramente dato una spinta personale ulteriore. Cinque anni fa mi sono ammalata di tumore, sono attualmente ancora in cura, ma questo mi ha fatto trovare una nuova forza, una nuova volontà. Perché l’impatto dell'inquinamento ambientale sulla salute umana è uno dei temi, a me cari, che dovrà essere affrontato. Nel mio percorso, un percorso sicuramente complicato, ho voluto mettere a disposizione della comunità le conoscenze tecnologiche, le varie esperienze e applicazioni che possono tradursi in un cambio di passo reale, un miglioramento reale. Nella vita di tutti i giorni. Quindi ritrasformare e ripensare le città è un dovere, che io stessa ho intimamente sentito."
FIRENZE GLOCAL - "Se alziamo lo sguardo, dobbiamo rivolgere la visione rispetto al quadro comunitario, a quello che l'Europa sta facendo con gli obiettivi di sviluppo sostenibile, che stiamo facendo come paese Italia, non soltanto con il PNRR. Abbiamo fatto grandissimi sforzi per riuscire ad essere “resilienti” e poterci adattare ai cambiamenti climatici e ambientali che purtroppo si stanno verificando. È ovvio che dal generale bisogna calarsi nel locale e Firenze Democratica (si vedrà nei prossimi mesi), articolerà tutta una serie di soluzioni politiche per riuscire a rendere Firenze, che è a mio avviso l'emblema e la metafora del nostro pianeta, più sostenibile."
CITTA' DA PROTEGGERE - "E' una città meravigliosa, è una città delicatissima, è una città che deve essere protetta e che al suo interno ha comunque la necessità di mantenere uno sviluppo, di aprirsi al futuro, di essere accogliente, di essere inclusiva. E questi paradigmi si devono tradurre in azioni concrete. Sono molto contenta perché nel piano operativo sono stati accolti tre nostri emendamenti che nascevano da un esame e da un confronto dei tavoli tematici del 25 febbraio. Per la prima volta abbiamo messo nero su bianco la possibilità di utilizzare tecniche di ingegneria basate sulla natura per riuscire a mitigare da un lato le intense precipitazioni che comunemente definiamo bombe d'acqua, dall’altro le isole di calore urbano. Andiamo incontro a scenari di eventi meteorici intensissimi, caratterizzati da una violenza enorme, alternati a periodi di siccità. Esiste tutta una serie di metodi e tecnologie che possono essere applicate alle città proprio per garantire una sicurezza ambientale. E questo è un tipo di sicurezza che deve assolutamente essere presa in considerazione. Campi Bisenzio insegna, non abbiamo più tempo di procrastinare. Assolutamente."
L'IMPORTANZA DELLA PARTECIPAZIONE - "Il 25 febbraio abbiamo fatto al Tuscany Hall la nostra prima apertura con dei tavoli tematici. Proprio dal mio tavolo sono emerse alcune proposte che sono riuscite poi ad essere accolte con gli emendamenti di Firenze Democratica nel Piano Operativo Comunale e sono emendamenti che trovano il proprio focus nell'ambiente. Sono proposte per riuscire a creare una Firenze che possa essere in grado di affrontare la crisi climatica, le crisi ambientali che purtroppo ci attendono e che affliggono, da questo punto di vista, l'intero globo terrestre. E la partecipazione attiva dei cittadini è per noi un punto fondante. Sabato prossimo, 13 aprile, ci sarà un evento di Firenze Democratica in diretta Facebook con Prossima Democrazia, proprio sul tema delle Assemblee deliberative dei Cittadini".
IN BOLIVIA - "Sì, io sono un ingegnere sanitario ambientale, mi occupo ormai da quasi 25 anni del trattamento delle acque, lavoro nel campo della depurazione e della potabilizzazione. In questo momento sono in missione in Bolivia, perché ho avuto la fortuna e l'onore di partecipare al progetto di risanamento del lago Titicaca, progetto finanziato dalla Banca Mondiale, con la realizzazione di un nuovo impianto di depurazione a 4.000 metri a El Alto, per 1 milione e duecento mila persone. Quindi in questo momento mi trovo a undicimila chilometri più o meno di distanza da voi, ma il mio cuore è sempre lì a Firenze."
LA VOCAZIONE POLITICA - "Per me è stata una chiamata. Otto anni fa ho sentito il dovere intimo di restituire alla comunità quello che la comunità mi ha dato: mi sono laureata in Italia, mi sono specializzata, ho viaggiato molto e poi sono sempre ritornata. E il modo migliore per restituire tutto questo era restituire la mia esperienza in termini di volontariato tecnico in appoggio alla politica in un momento di straordinaria fragilità. Tutto il mondo si ritrova a dover ripensare totalmente i propri modi di vita, i propri modi di consumo, i propri modi di produzione a fronte della crisi climatica e ambientale."
UNA NUOVA FORZA - "Non mi vergogno mai di dirlo, ma c'è una cosa che mi ha sicuramente dato una spinta personale ulteriore. Cinque anni fa mi sono ammalata di tumore, sono attualmente ancora in cura, ma questo mi ha fatto trovare una nuova forza, una nuova volontà. Perché l’impatto dell'inquinamento ambientale sulla salute umana è uno dei temi, a me cari, che dovrà essere affrontato. Nel mio percorso, un percorso sicuramente complicato, ho voluto mettere a disposizione della comunità le conoscenze tecnologiche, le varie esperienze e applicazioni che possono tradursi in un cambio di passo reale, un miglioramento reale. Nella vita di tutti i giorni. Quindi ritrasformare e ripensare le città è un dovere, che io stessa ho intimamente sentito."
FIRENZE GLOCAL - "Se alziamo lo sguardo, dobbiamo rivolgere la visione rispetto al quadro comunitario, a quello che l'Europa sta facendo con gli obiettivi di sviluppo sostenibile, che stiamo facendo come paese Italia, non soltanto con il PNRR. Abbiamo fatto grandissimi sforzi per riuscire ad essere “resilienti” e poterci adattare ai cambiamenti climatici e ambientali che purtroppo si stanno verificando. È ovvio che dal generale bisogna calarsi nel locale e Firenze Democratica (si vedrà nei prossimi mesi), articolerà tutta una serie di soluzioni politiche per riuscire a rendere Firenze, che è a mio avviso l'emblema e la metafora del nostro pianeta, più sostenibile."
CITTA' DA PROTEGGERE - "E' una città meravigliosa, è una città delicatissima, è una città che deve essere protetta e che al suo interno ha comunque la necessità di mantenere uno sviluppo, di aprirsi al futuro, di essere accogliente, di essere inclusiva. E questi paradigmi si devono tradurre in azioni concrete. Sono molto contenta perché nel piano operativo sono stati accolti tre nostri emendamenti che nascevano da un esame e da un confronto dei tavoli tematici del 25 febbraio. Per la prima volta abbiamo messo nero su bianco la possibilità di utilizzare tecniche di ingegneria basate sulla natura per riuscire a mitigare da un lato le intense precipitazioni che comunemente definiamo bombe d'acqua, dall’altro le isole di calore urbano. Andiamo incontro a scenari di eventi meteorici intensissimi, caratterizzati da una violenza enorme, alternati a periodi di siccità. Esiste tutta una serie di metodi e tecnologie che possono essere applicate alle città proprio per garantire una sicurezza ambientale. E questo è un tipo di sicurezza che deve assolutamente essere presa in considerazione. Campi Bisenzio insegna, non abbiamo più tempo di procrastinare. Assolutamente."
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