Sette mesi dopo la nostra prima inchiesta, torniamo ad accendere i riflettori sul fenomeno dei parcheggiatori abusivi a Firenze. E lo facciamo con una certezza: non solo il problema non è stato risolto, ma è addirittura peggiorato.
Negli ultimi mesi, si è registrato un significativo aumento di segnalazioni, in particolare nella zona dell’ospedale di Careggi. È proprio qui che il fenomeno si sta trasformando in un’emergenza quotidiana, vissuta con crescente frustrazione da chi si reca in ospedale per visite, urgenze o per assistere un familiare.
“Ti aspettano all’ingresso, ti indicano un posto e pretendono soldi anche se il parcheggio è a pagamento. E se fai finta di niente, ti ritrovi con la macchina graffiata”, racconta Giulia, 36 anni, che accompagna spesso il padre alle visite.
A nulla sembra servire la presenza saltuaria di vigilantes nella zona. Gli abusivi tornano non appena l’auto della sorveglianza si allontana. E non mancano episodi di minacce, urla, sguardi intimidatori rivolti a chi prova a ignorarli.
“Mi ha detto: ‘La prossima volta ci riparliamo’. Ero sola e ho avuto paura”, dice Daniela, 52 anni. “Lo faccio per lavoro, mi ha detto un altro. Ma quale lavoro? Nessuno li controlla. Nessuno li ferma”.
Intanto, tra le auto parcheggiate iniziano a moltiplicarsi anche i piccoli furti, le rotture dei finestrini, i portabagagli svuotati. Una spirale che mescola abusivismo, microcriminalità e senso di impunità.
Sette mesi dopo, il copione non è cambiato.
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