Sono passati esattamente quattro mesi dall’introduzione della Polmetro, la task force della Polizia di Stato dedicata alla sicurezza a bordo dei tram fiorentini. Salutata inizialmente come una risposta concreta alle crescenti preoccupazioni su microcriminalità, molestie e degrado, l’iniziativa ha registrato alcuni risultati tangibili: oltre tante persone identificate, diversi interventi per furto, molestie e atti vandalici, e un generale aumento della percezione di vigilanza. Ma è bastato?
Abbiamo fatto un giro lungo le linee T1 e T2, parlato con pendolari, autisti, residenti e studenti. Le opinioni raccolte dipingono un quadro più sfumato.
Silvia, 43 anni, impiegata: "All’inizio ero scettica, pensavo fosse la solita operazione di facciata. Invece adesso almeno vedo qualche divisa in più. Certo, se uno sale alle 22:30 alla fermata Nenni, non è che si senta proprio al sicuro… però qualcosa si muove."
Giacomo, 21 anni, studente fuori sede: "Una sera sono intervenuti due agenti per calmare uno che urlava contro tutti. Onestamente mi ha fatto piacere. Non mi interessa se è spettacolo o sostanza, intanto hanno evitato una brutta scena."
Daniela, 66 anni, pensionata: "Mah, io la prendo solo di giorno. La sera neanche ci penso. Anche con la Polmetro, troppe facce strane. Finché non ci sarà un controllore fisso o un vigilante su ogni corsa, non mi sentirò tranquilla."
Moussa, 29 anni, rider: "Prendo il tram con la bici per fare consegne. Gli agenti sono gentili, ma li vedo poco dopo una certa ora. Per me non cambia molto: i problemi grossi succedono la sera, quando ormai non c’è più nessuno."
Angela, 35 anni, mamma: "Quando vado a prendere mia figlia a scuola e saliamo insieme, sentire che c’è qualcuno che può intervenire mi fa sentire un po’ più protetta. Però servirebbe continuità, non solo blitz ogni tanto."
I numeri ci sono, ma i sentimenti restano ambivalenti. I sindacati continuano a denunciare episodi di violenza verbale e fisica nei confronti del personale, chiedendo misure strutturali come vetri protettivi per gli autisti e pattugliamenti fissi nelle fasce serali.
In sostanza, la Polmetro c’è, si vede, ma non basta. Quattro mesi dopo, il progetto appare come un cantiere ancora aperto. E per molti fiorentini, la sicurezza in tram è ancora un viaggio a tappe.
Abbiamo fatto un giro lungo le linee T1 e T2, parlato con pendolari, autisti, residenti e studenti. Le opinioni raccolte dipingono un quadro più sfumato.
Silvia, 43 anni, impiegata: "All’inizio ero scettica, pensavo fosse la solita operazione di facciata. Invece adesso almeno vedo qualche divisa in più. Certo, se uno sale alle 22:30 alla fermata Nenni, non è che si senta proprio al sicuro… però qualcosa si muove."
Giacomo, 21 anni, studente fuori sede: "Una sera sono intervenuti due agenti per calmare uno che urlava contro tutti. Onestamente mi ha fatto piacere. Non mi interessa se è spettacolo o sostanza, intanto hanno evitato una brutta scena."
Daniela, 66 anni, pensionata: "Mah, io la prendo solo di giorno. La sera neanche ci penso. Anche con la Polmetro, troppe facce strane. Finché non ci sarà un controllore fisso o un vigilante su ogni corsa, non mi sentirò tranquilla."
Moussa, 29 anni, rider: "Prendo il tram con la bici per fare consegne. Gli agenti sono gentili, ma li vedo poco dopo una certa ora. Per me non cambia molto: i problemi grossi succedono la sera, quando ormai non c’è più nessuno."
Angela, 35 anni, mamma: "Quando vado a prendere mia figlia a scuola e saliamo insieme, sentire che c’è qualcuno che può intervenire mi fa sentire un po’ più protetta. Però servirebbe continuità, non solo blitz ogni tanto."
I numeri ci sono, ma i sentimenti restano ambivalenti. I sindacati continuano a denunciare episodi di violenza verbale e fisica nei confronti del personale, chiedendo misure strutturali come vetri protettivi per gli autisti e pattugliamenti fissi nelle fasce serali.
In sostanza, la Polmetro c’è, si vede, ma non basta. Quattro mesi dopo, il progetto appare come un cantiere ancora aperto. E per molti fiorentini, la sicurezza in tram è ancora un viaggio a tappe.
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