Doveva stravincere, e ha stravinto. Doveva dar l’occasione al campo largo per non esser considerato morto in culla, e l’ha fatto. Certo, fa un po’ specie veder quegli abbracci e sentir quelle parole al miele di Elly Schlein dopo che, per mesi, ha fatto di tutto e di più per impedirgli di ricandidarsi. Perché la realtà, storia di queste elezioni e numeri stan li a dimostrarlo, è che Eugenio Giani ha vinto nonostante la politica della sua segretaria (non grazie a lei) e nonostante l’ingresso in maggioranza del M5S e il conseguente altissimo astensionismo dei suoi elettori. Ma tant’è. Questa è la politica e in politica, si sa, compromessi e/o coraggio di negare quanto detto o fatto fino a cinque minuti prima è nelle cose. Tutto normale quindi, e tutti felici e contenti.
La domanda è: e adesso? Perché il (grosso) problema di come risolvere alcune questioni fondamentali (vedi aeroporto) esisteva già prima viste le idee opposte tra Pd e Cinque Stelle ma adesso, risultati alla mano, certi nodi rischiano di farsi ancor più duri da sciogliere. Il riferimento è al sorprendente (?) successo di Casa Riformista e di quell’area facente riferimento a Matteo Renzi che ora, più che mai, farà legittimamente pesare quel quasi 9%. Eppure, statene certi, Giani (su ordine di Schlein) si guarderà bene dal dare maggior importanza al centro piuttosto che alle ali estreme alla sua sinistra. A proposito: complimenti ad Antonella Bundu e a tutti i suoi compagni di viaggio. Ha ottenuto un gran risultato e (vedremo come andrà il ricorso) strameriterebbe di entrare in Consiglio. Mi accomuna poco a lei/loro per ideologia e modo di intendere la vita e la politica ma se non altro, a differenza di (tanti) altri, Bundi e i suoi compagni hanno avuto e hanno la forza della coerenza e, a costo di rischiare quello che sta puntualmente accadendo (restar fuori) non sono entrati in maggioranza.
Bravi loro, e bravissimo il Generale Vannacci. Non era semplice far peggio di quanto Matteo Salvini non stia facendo nel resto d’Italia e invece, il prode chiacchierone, pescatore, misogino, macchietta, un po’ fascista su Marte (li ricordate quelli di Guzzanti) un po’ Cetto La Qualunque ci è riuscito. Questione di coerenza, anche la sua. Perché la Lega sta crollando ovunque e lui, quindi, non poteva far mancare il suo straordinario contributo. Del resto si sa: campioni si nasce e lui, (poco) modestamente, lo nacque.
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