Oltre ad essere il titolare della Gastronomia Galanti (in piazza della Libertà), Andrea Galanti fa anche parte dell'Associazione Italiana Sommelier.
Lo abbiamo intervistato per farci spiegare qualcosa in più di questa realtà.
“Come ogni anno il dipartimento della Toscana dell’associazione programma i corsi di primo livello, in particolare a Firenze, Figline e Prato, queste sono le zone in cui a settembre partiranno i corsi. Il percorso - racconta Galanti - è bellissimo, io l’ho fatto qualche anno fa ma lo rifarei con grande piacere, quindi lo consiglio a tutti gli appassionati di vino e non solo. L’associazione ha una grande storia (oltre 50 anni) e un notevole numero di soci (oltre 40.000) a livello nazionale ma anche a livello regionale. C’è una grande professionalità, riconosciuta anche a livello ministeriale. Come “AIS Toscana” facciamo cultura, anche con approfondimenti monotematici, non solo sul vino ma anche su champagne, birra, olio etc, sempre esaltando le eccellenze del territorio. Tutto il territorio, dato che siamo presenti su ogni provincia della regione. I livelli, per quanto riguarda i corsi, sono tre. Per diventare sommelier quindi serve completare un percorso di tre step ma non è obbligatorio fare tutti gli step insieme, ci si può specializzare anche nel tempo. Peraltro tanti appassionati non lavorano nel settore ma si occupano di altro nella vita, un aspetto molto bello di questa realtà”.
Per ulteriori informazioni consultare il sito www.aisitalia.it.
Lo abbiamo intervistato per farci spiegare qualcosa in più di questa realtà.
“Come ogni anno il dipartimento della Toscana dell’associazione programma i corsi di primo livello, in particolare a Firenze, Figline e Prato, queste sono le zone in cui a settembre partiranno i corsi. Il percorso - racconta Galanti - è bellissimo, io l’ho fatto qualche anno fa ma lo rifarei con grande piacere, quindi lo consiglio a tutti gli appassionati di vino e non solo. L’associazione ha una grande storia (oltre 50 anni) e un notevole numero di soci (oltre 40.000) a livello nazionale ma anche a livello regionale. C’è una grande professionalità, riconosciuta anche a livello ministeriale. Come “AIS Toscana” facciamo cultura, anche con approfondimenti monotematici, non solo sul vino ma anche su champagne, birra, olio etc, sempre esaltando le eccellenze del territorio. Tutto il territorio, dato che siamo presenti su ogni provincia della regione. I livelli, per quanto riguarda i corsi, sono tre. Per diventare sommelier quindi serve completare un percorso di tre step ma non è obbligatorio fare tutti gli step insieme, ci si può specializzare anche nel tempo. Peraltro tanti appassionati non lavorano nel settore ma si occupano di altro nella vita, un aspetto molto bello di questa realtà”.
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