Il Presidente Morandi: “Sarebbe folle abbatterla. Ma siamo disponibili per cercare una soluzione ragionevole”

Una vera e propria istituzione del tessuto sportivo e sociale di Firenze rischia oggi di sparire. La storica bocciofila dell'Albereta, situata all’ingresso del parco vicino a piazza Ravenna e attiva da quasi mezzo secolo, è infatti attualmente a rischio di demolizione. I responsabili del circolo hanno ricevuto una lettera dagli uffici tecnici di Palazzo Vecchio che dichiara "non autorizzato né autorizzabile lo svolgimento di attività sportive, o di qualsiasi altro genere, all’interno della Bocciofila Albereta in quanto l’impianto necessita di interventi manutentivi straordinari ad oggi non programmati senza i quali il fabbricato è inagibile".

FERMEZZA - Il presidente della bocciofila, Luciano Morandi, si oppone fermamente alla demolizione, sostenendo che abbattere l'edificio sarebbe un errore. "Abbatterlo è una follia. Vi chiedo di valutare attentamente la situazione. Ho suggerito all’amministrazione anche di installare dei pannelli fotovoltaici sulla parte più alta della struttura, così l’impianto potrebbe generare energia elettrica," ha dichiarato Morandi.

POSIZIONI - Il Comune ha motivato la decisione di demolire l'edificio sostenendo che è stato costruito senza progetto e si trova in un'area golenale del fiume Arno, soggetta a vincolo paesaggistico. Morandi contesta queste affermazioni, ribadendo che "l'edificio è regolarmente accatastato e preso in carico dal Comune". Tuttavia, il fatto che manchi un progetto rende la struttura non regolamentare secondo la recente legge regionale, che permette l'abbattimento di immobili senza progetto, anche se c'è un contratto di gestione o comodato, come nel caso della Bocciofila dell’Albereta che da decenni svolge la propria attività, sebbene in questo momento sia stata costretta a fermarsi.

POSSIBILE SOLUZIONE - Morandi ha espresso la sua disponibilità a lasciare la sede, purché venga trovata una soluzione adeguata: "Ho detto che sono disposto a lasciare il posto, se mi trovano un'altra sede, oppure rimanere fino a quando iniziano la demolizione. Se resto, però, voglio poter svolgere qualunque attività sportiva e sociale. Altrimenti per associazioni come la nostra è impossibile restare in piedi. Abbiamo bisogno di attività che generino liquidità per poter andare avanti. Senza questo, non possiamo sopravvivere."

DIATRIBA - La situazione è complicata ulteriormente da una disputa interna sulla presidenza della bocciofila. Sergio Bini, che rivendica la carica di presidente, ha accusato Morandi di non essere autorizzato. Ma su questo preciso punto Morandi è molto chiaro: "Bini si era autodichiarato presidente. Si qualificava come unico presidente, accusandomi di non essere autorizzato e di commettere reati" ha raccontato, aggiungendo che la sua nomina è stata regolarmente ratificata dal consiglio direttivo e registrata presso gli organi competenti.

PROSEGUE LA LOTTA - In attesa di una decisione definitiva, Morandi ha affermato che si rivolgerà al tribunale amministrativo per cercare giustizia. "Se il tribunale amministrativo può darci ragione, allora procediamo. Altrimenti, accettiamo di rimanere fino a quando non troveranno un'altra soluzione," ha detto. La bocciofila dell’Albereta, quindi, continua a lottare per la propria sopravvivenza, rappresentando non solo un luogo di sport, ma anche un importante punto di aggregazione sociale per la comunità di Gavinana. Morandi invita le autorità a riconsiderare la demolizione, sperando in una soluzione che possa preservare questo storico presidio sociale.

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