"La scelta di entrare in Firenze Democratica è stata significativa per la mia vita politica. All'interno del PD era presente una corrente importante che chiedeva le primarie, ma alcuni, spinti dalla paura di non vedere il candidato prestabilito, le hanno negate. Il cuore del PD è sempre stato quello di scegliere attraverso le primarie. Così, dopo questo momento difficile, abbiamo deciso di uscire e creare questo nuovo gruppo nel consiglio comunale di Firenze. Abbiamo ritenuto che quella casa che ci aveva fatto sognare non fosse più adatta per noi. Abbiamo lasciato il PD per trovare un'arena nuova, dove confrontarsi e agire con alla base l'inclusività. Un luogo dove si può espreimere la propria opinione senza essere attaccati, cosa che non era possibile nel PD."
DIFFICILE - "Non sarà facile, ma questo è un tentativo di dare voce a chi crede che ci sia un altro modo di amministrare questa città. Le persone devono tornare al centro attraverso l'ascolto, che ci permette di comprendere la città per chi la vive, ma anche per i nostri figli. Per noi, la sostenibilità ambientale e sociale sono temi davvero importanti."
SCELTA DURA - "Non è stato facile per me lasciare il Partito Democratico. Sono stati 17 anni intensi, ma era giunto il momento di trovare una nuova collocazione. Non c'era più spazio per noi. Le notti precedenti all'uscitta non sono state semplici. La parte più difficile è stata lasciare tutto e trovarsi di fronte all'ignoto. Dovevamo uscire dalla comfort zone che avevamo all'interno del PD. Tuttavia, grazie a Cecilia, abbiamo creato una nuova comunità e col tempo la scelta è sembrata meno amara. Decisioni del genere comportano la chiusura di alcune porte, ma se ne aprono altre. Quando si fa una scelta radicale come questa, è inevitabile tagliare e rompere anche alcuni rapporti. Anche restare in consiglio comunale non è stato semplice.
BUTTARSI - "Eravamo quelli che avevano abbandonato il partito per seguire una visionaria. Ho conosciuto Cecilia 5 anni fa e lei ha dato la giusta forza a questo gruppo. L'uscita dal PD era l'ultima opzione, ma la mancanza di spazio e il rifiuto delle primarie hanno evidenziato una chiusura e un'autoesclusione che non potevamo ignorare. Per noi, la città di Firenze ha bisogno di una comunità inclusiva, così come deve essere Firenze stessa"
LO STRAPPO SUL POC - "Sul Poc abbiamo svolto un grande lavoro come partito. Abbiamo presentato numerosi emendamenti per cercare di rendere il Poc, che è stato stravolto, più attento alle esigenze di una città che deve essere più pubblica. Il PD ha respinto tutti gli emendamenti, ad eccezione di quelli di tipo ambientale. Quando abbiamo chiesto maggiore trasparenza e coinvolgimento pubblico, come nel caso del San Giovanni di Dio, ci è stato detto di no. La verità è che questa è una città in cui la rendita la fa da padrona. Basta guardare ciò che sta accadendo con i B&B, gli studentati e non solo. Si sta verificando l'opposto di ciò che intendeva fare la soprintendenza. Firenze sta diventando una città per pochi. Questo nuovo Poc ha messo in luce l'agenda di questa amministrazione, ed è per questo che abbiamo deciso di prendere una posizione su un tema così importante. Abbiamo cercato di rappresentare tutte le persone che hanno difficoltà a vivere a Firenze, dai residenti ai turisti."
CITTA' DA RIVEDERE - "I prezzi sono troppo alti e non permettono di vivere in questa città. Per questo, anche il tema degli stipendi è importante, anche se il Comune ha poche competenze in questo ambito, oltre ai 9 euro come retribuzione minima per gli appalti. Detto ciò, le azioni approvate dalla maggioranza della lista Nardella contrastano l'obiettivo di rendere la città più accessibile. Una maggioranza risicata. Questo ha evidenziato il disagio di questa legislatura. Tra i 20 consiglieri di maggioranza, tre sono passati a Firenze Democratica e altri 2 hanno lasciato il PD. Si tratta quindi di un piano operativo approvato con il minor numero di voti favorevoli nella storia di Firenze. Il PD non ci ha mai ascoltato, ma un po' di autocritica sarebbe utile. Tuttavia, la ragione non è solo da una parte. Se c'è disagio, va affrontato, ma la maggioranza ha sempre seguito la sua strada. Vedremo cosa accadrà l'8 e il 9. C'è un clima particolare là fuori, ma le sensazioni sono buone."
TEMA AMBIENTALE - "È fondamentale. Le città sono i luoghi in cui si genera più inquinamento e si producono più rifiuti, quindi richiedono particolare attenzione. Bisogna prestare attenzione all'ambiente senza perdere di vista l'impatto sociale dei cambiamenti. Non dobbiamo solo imporre norme, ma anche controllarle. Dobbiamo continuare a promuovere il verde e la mobilità sostenibile in città. Non è sufficiente avere 80.000 alberi pubblici, dobbiamo anche garantirne la manutenzione e renderli parte integrante della nostra infrastruttura urbana. Le città consumano cibo ed energia, ma non le producono. Quindi è fondamentale una maggiore interconnessione, soprattutto a livello metropolitano. Se vogliamo cambiare, dobbiamo adottare un atteggiamento diverso verso i prodotti che consumiamo. Dobbiamo considerare l'ambiente, l'infrastruttura, la mobilità e il consumo di cibo ed energia come un'unica entità. È importante promuovere una città consapevole dei suoi consumi."
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