Dopo l’inaugurazione dell’ostello in via Mannelli, i residenti denunciano il frastuono costante dell’impianto di climatizzazione

Firenze, quartiere Campo di Marte. Tra il continuo via vai di auto, bus e treni che caratterizza via Mannelli, i residenti avevano trovato un piccolo angolo di serenità: il lato interno dei palazzi, affacciato su una corte dove regnavano il silenzio e i suoni della natura. Una rarità, per chi vive in una delle arterie più trafficate della città, a pochi passi dalla stazione ferroviaria.

Quell'oasi di quiete, tuttavia, sembra ormai essere solo un ricordo. Da fine gennaio, infatti, l’inaugurazione della nuova struttura A&O Hostels, con le sue 121 camere e i 470 posti letto, ha stravolto gli equilibri della zona. In particolare, l'installazione di un potente impianto di climatizzazione nella corte interna del complesso ha portato scompiglio tra gli abitanti.

Lì dove un tempo c'era un prato, ora si erge una distesa di cemento. Al centro, sono stati posizionati quattro doppi termoconvettori, otto ventole che lavorano ininterrottamente per garantire riscaldamento d'inverno e refrigerio d'estate all'ostello. Ma con loro se n'è andata la pace.

“Il rumore è costante, giorno e notte. Anche con le finestre chiuse, percepiamo questa vibrazione sorda che non ci abbandona mai”, racconta Elena A., residente in uno stabile vicino. “Io lavoro da casa e ho bisogno di concentrazione, ma il ronzio continuo mi stressa e mi rende difficile mantenere la lucidità”.

Non va meglio a chi sperava di trovare riposo tra le mura domestiche. Marco B., un altro inquilino, testimonia: “Da quando hanno acceso l'impianto, il mio sonno è compromesso. Mi sveglio più volte durante la notte, mi sembra di avere un motore accanto al letto. Ho provato a usare tappi per le orecchie, ma non basta”.

Il disagio non si ferma al mero fastidio acustico. I residenti lamentano anche una svalutazione dei propri appartamenti. “Abbiamo comprato queste case per la tranquillità che offrivano nonostante la vicinanza ai trasporti. Oggi ci ritroviamo prigionieri di un rumore assordante. Chi vorrà mai vivere qui? Rischiamo di essere costretti a trasformare le nostre abitazioni in affitti turistici”, afferma Marco.

Stanchi e preoccupati, dodici residenti del civico 121 hanno inviato una segnalazione ufficiale alla polizia municipale ambientale. Nella Pec hanno richiesto una verifica sulla legittimità e sulla conformità acustica dell’impianto. “Non vogliamo diventare ostaggi di questo frastuono. Abbiamo diritto al riposo e alla serenità nelle nostre case”, sottolineano i firmatari.

Il timore più grande è che le emissioni sonore possano rientrare nei limiti di legge, notoriamente permissivi, e che quindi non ci siano margini per ottenere un intervento risolutivo. “Sarebbe assurdo, considerato che oggi esistono tecnologie silenziose e sistemi di ventilazione di ultima generazione, praticamente impercettibili”, aggiunge Elena.

Dal canto suo, A&O Hostels ha riconosciuto il problema, pur senza fornire garanzie precise sui tempi di risoluzione. “Siamo consapevoli dei disagi causati dall'impianto e stiamo lavorando per installare dei pannelli fonoassorbenti che dovrebbero attenuare il rumore”, fanno sapere dalla direzione. 

Per i residenti, tuttavia, il tempo scorre lento, scandito dal sottofondo martellante delle ventole.
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