Abbiamo chiesto ai fiorentini se l'ordinanza è stata recepita. Intanto, però, le segnalazioni continuano ad arrivare

Firenze, la città della bellezza, ma anche del gioco delle tre carte. Nonostante l’ordinanza che ne vieta l’esercizio nelle vie del centro storico, il trucco continua ad affascinare, e soprattutto a raggirare. La recente proroga dell’ordinanza che impone una multa da 400 euro a chiunque organizzi o partecipi al gioco, in vigore fino a metà 2025, non sembra aver fermato del tutto questa pratica, che persiste nel cuore della città.

"Ho visto il gioco delle tre carte la settimana scorsa, proprio davanti alla Galleria degli Uffizi", ci racconta un turista, incredulo ma divertito. "Sembrava tutto molto genuino. Ma non era difficile capire che fosse tutta una messinscena". La sua testimonianza è solo una delle tante che raccontano di come, nonostante i divieti, i truffatori continuino a girare con le loro carte o le campanelline in mano.

Tuttavia, non tutti sembrano essere convinti che il fenomeno stia davvero minacciando il decoro e la sicurezza della città. Un residente di lunga data, che ha visto crescere Firenze, sembra più scettico riguardo alla reazione delle autorità. «Certo, si vedono più pattuglie, ma sono sempre troppo poche. Se qualcuno vuole farlo, lo fa, e in pochi minuti scompare. Non è che una multa possa fermare un truffatore, è un gioco che si ripete da secoli», ci dice con un sorriso rassegnato.

Eppure, non manca chi apprezza l'ordinanza e il lavoro delle forze dell’ordine. "Finalmente qualcosa si muove", afferma un giovane fiorentino che lavora nel centro storico ai nostri microfoni. "C’è più consapevolezza, ed è giusto che venga sanzionato chi sfrutta la buona fede degli altri".

La vera domanda è: quanto è davvero efficace la multa? E quanto incide la perseveranza dei truffatori, che sembrano sempre più preparati a sfuggire alla sorveglianza? Sebbene ci siano segnali di miglioramento, il trucco resta una parte invisibile, ma ben radicata, della vita fiorentina. La città non è solo la culla del Rinascimento, ma anche il palcoscenico di una commedia senza fine, dove a farla da padrone sono l’inganno e l’illusione.

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