Oggi inizia ufficialmente il G7 sul turismo. Firenzedintorni.it ha intervistato alcuni negozianti del centro storico per raccogliere le loro opinioni riguardo l'impatto di questo evento sul turismo e sull'economia locale. Mentre alcuni vedono il G7 come un'opportunità per la città, altri sollevano preoccupazioni sulle conseguenze a lungo termine per il settore turistico.
"Sinceramente, ho molti dubbi sull'utilità di questo evento" spiega Marco, noto negoziante di Via dei Calzaioli. "È vero che l’arrivo di tanti leader mondiali e giornalisti potrebbe portare visibilità alla città, ma la maggior parte dei turisti che vengono a Firenze ormai sono interessati al mercato spicciolo come quello dei souvenir. Come spesso accadrà, in questi giorni parleranno tanto ma agiranno poco".
Senza dimenticare il problema del traffico: "Le misure di sicurezza in vista del G7 sono molto rigide, e ci sono già voci di blocchi alla circolazione e limitazioni alla zona turistica. Ciò potrebbe influire sul flusso dei turisti che sono più interessati a passeggiare liberamente. Per noi piccole botteghe, questo significa meno clienti. Inoltre, l'aumento della presenza di agenti di sicurezza potrebbe dare una sensazione di 'chiusura', cosa che non aiuta l'immagine accogliente di Firenze". Conclude Marco.
C'è anche chi, come Maurizio, ormai esperto nel settore tessile, analizza la situazione con un realismo quasi invidiabile: "Per noi commercianti è una doppia faccia della medaglia. Sicuramente ci saranno turisti che approfitteranno dell'evento, ma in concomitanza con il G7, potrebbero esserci disagi legati alla sicurezza, chiusure stradali e limitazioni nella mobilità. Questo potrebbe ridurre il numero di visitatori 'normali' che si trovano di passaggio".
"Questa cosa mi spaventa molto" continua Maurizio. "Il G7 potrebbe portare a un aumento dei costi, sia per la sicurezza che per eventuali cambiamenti nelle ordinanze comunali. Con la città che diventa una sorta di zona blindata, molti turisti potrebbero evitare Firenze in quei giorni, preferendo altre destinazioni più tranquille".
Come spesso accade in queste situazioni, c'è anche chi sfrutta i mezzi di informazione come mezzi di sfogo. E così ha fatto Filippo, fiorentino doc che contribuisci al mercato dal centro storico da ormai 20 anni: "Firenze è già un marchio conosciuto nel mondo grazie al suo patrimonio artistico e culturale. Gli eventi politici, se non gestiti correttamente, potrebbero più che altro creare un'immagine di una città troppo 'politicizzata' o 'blindata'. E onestamente, non ho più fiducia in queste istituzioni. Sarebbe fondamentale che il Comune lavori insieme ai negozianti per trovare soluzioni che permettano di limitare i disagi, come la creazione di zone pedonali alternative o l'informazione tempestiva sui cambiamenti in città. Inoltre, sarebbe utile promuovere pacchetti turistici e offerte che incoraggino i visitatori a restare anche dopo il G7. Ma chi ci ascolta ormai. Posso dirlo? Siamo abbandonati a noi stessi".
E così, Firenze si divide anche sul G7. Lo fa con la chiarezza che sempre ha caratterizzato il fiorentino doc. Nonostante la rabbia e un po' di frustrazione, la speranza non sembra essere svanita. E così Firenze continua a lottare per un futuro migliore.
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