Primo giorno di G7 sul Turismo e Firenze è in rivolta. Fin dalla mattina, varie associazioni si sono riunite per attirare l'attenzione della stampa e delle istituzioni su temi ritenuti cruciali per il capoluogo toscano e i suoi abitanti. In piazza Santa Maria Soprarno, a pochi passi dal Ponte Vecchio, una ventina di attivisti del comitato Salviamo Firenze per viverci ha organizzato un flash mob per accogliere, in segno di protesta, l’apertura del G7 del Turismo. Caschi gialli, ombrelli, fumogeni e due striscioni con messaggi inequivocabili: “Firenze muore di turismo selvaggio e speculazione” e “Speculazione in corso”. Questo è il “non benvenuto” che gli attivisti fiorentini hanno voluto dare ai leader mondiali riuniti per discutere di turismo, portando alla luce una situazione che definiscono ormai insostenibile per i residenti.
“Questi adesivi hanno fatto miracoli,” ha commentato Massimo Torelli, un altro membro del comitato, riferendosi alla recente delibera del Comune di Firenze che ha vietato l’installazione di keybox sulle facciate degli edifici nell’area Unesco. “Finalmente, qualcosa si è mosso. Ma non hanno capito che non si può parlare solo di zona Unesco e lasciare il resto di Firenze fuori da queste norme. Firenze intera è in sofferenza, e questi vincoli devono essere estesi a tutta la città,” ha aggiunto Torelli ai nostri microfoni.
La protesta di Firenze, però, non si ferma qui. In una mattinata caratterizzata da slogan, bandiere e caschi gialli, centinaia di manutentori hanno manifestato nel cuore della città, scegliendo il vertice internazionale del G7 come momento simbolico per far sentire la propria voce. L'Assemblea Nazionale Lavoratori Manutenzione (ANLM) ha organizzato questa protesta per attirare l'attenzione sulle difficoltà e le condizioni di lavoro nel settore della manutenzione.
La manifestazione è iniziata alle 10:30 con il raduno presso la stazione di Santa Maria Novella, seguito da un'assemblea pubblica alle 11:30. Successivamente, i lavoratori hanno fatto una pausa pranzo, con panini al lampredotto e pappa al pomodoro, per un ristoro dal sapore toscano. Alle 14:00, il gruppo si è mosso in corteo verso Palazzo Spini Feroni, sede del G7, rispettando i limiti imposti dalla "zona rossa" attorno all'area del vertice.
Matteo, 34 anni, tecnico manutentore fiorentino, ha commentato: “Non possiamo più accettare condizioni di lavoro precarie, con contratti a tempo determinato che non ci garantiscono stabilità. Abbiamo scelto il G7 per farci ascoltare, sperando che i riflettori internazionali portino maggiore attenzione alle nostre richieste.”
Il G7 sul Turismo prosegue, ma l'ira di Firenze non si placa. Firenzedintorni.it continua a raccontare la città e dà voce a ogni sua sfaccettatura.
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