La rubrica di Rocío Rodríguez Reina

“Vivi a Firenze? Wow! Veniamo a trovarti eh?”. Queste erano le parole più sentite quando ritornavo a Madrid e incontravo vecchie amicizie o conoscenti che all’improvviso si trasformavano in amici stretti. Essere straniera a Firenze vuol dire che hai tanti parenti, amici, ex colleghi, ex compagni ecc. che sono nel tuo paese e non conoscono quella che per tanti è la citta più bella del mondo. Quindi, trovano in te il momento e il modo giusto per venire a Firenze e farsi un po' di giorni di vacanze. Le prime volte che qualcuno si autoinvitava a casa mia, non riuscivo a dire direttamente di no e quindi diciamo che la prendevo lunga. Inventavo altri ospiti nelle date che mi venivano proposte oppure inventavo che non c’ero per motivi assurdi. Ci sono sempre stati due tipi di questi finti amici, chi mollava dopo un po’ capendo la espressione della mia faccia, e quelli che non mollavano mai e ti martellavano fine lo svenimento. Io, devo dire, me la sono quasi sempre cavata alla grande e non ho avuto quasi mai ospiti indesiderati a casa. Quasi.

Forse state pensando che sono un po’ maleducata o poco ospitale, ma vi assicuro, che non è minimamente gestibile avere ospiti a casa ogni due per tre. La prima cosa che devi fare è segnare sempre chi viene e quando o rischi di trovarti una prenotazione raddoppiata. Per fortuna questo non mi è mai capitato essendo abbastanza organizzata. Una volta che gli ospiti arrivano, devi farli fare i tipici giri in città, ma la cosa più impegnativa è quando ti chiedono di fare qualcosa non da turisti. Dentro di me pensavo sempre: “Ma vorranno andare a fare la spesa? A prendere i bambini a scuola? Considerano restare a casa e andare al letto presto non da turista?”. Invece intendevano fare cose fighissime in posti nascosti e quasi segreti, magari anche fuori città. Ovviamente, durante tutto questo tu fai anche l’autista visto che chi arriva, viene da lontano e deve arrivare con l’aereo.

Ti svegli la mattina e subito ti chiedono cosa prevede il programma, e se non rispondi entro cinque secondi ti propongono gite scomode o visite dove devi fare 2 ore di coda perché ovviamente loro non hanno prenotato niente pensando che tu sia una guida turistica. Parliamone del fatto di aver visto le stesse cose duecento volte, che, non mi fraintendete, mi fa piacere, anzi, piacerissimo andare in centro e godermi la città, ma dalla quindicesima volta che sono andata alla torre di Pisa a fare le solite foto, mi sono giurata di non tornare mai più. Prendi la macchina, vai a Pisa, trova parcheggio, fai le foto (sei anche la fotografa ufficiale i quei giorni) riprendi la macchina e torna a Firenze. Poi, all’improvviso senti una conversazione al telefono con i suoi amici o genitori che sono in Spagna e vogliono sapere come stia andando: “sai, oggi si è fatto poco”. Ed e lì che gli insegni come s’impreca a Firenze.

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