A volte la storia può essere d'intralcio? Chiedetelo ai venditori ambulanti del mercato di Sant'Ambrogio. Ma andiamo con ordine. Il progetto, iniziato lo scorso gennaio con un investimento di 1,3 milioni di euro, prevede la costruzione di un nuovo loggiato esterno che sostituirà le vecchie pensiline con strutture più moderne ed efficienti.
Le nuove strutture saranno armonizzate con l'edificio esistente e includeranno un ampio corridoio centrale, una migliore disposizione dei banchi, infrastrutture nascoste e un'illuminazione a risparmio energetico. Inoltre, verranno realizzati nuovi impianti per i posteggi esterni e una nuova pavimentazione, rispettosa della struttura storica e delle norme di sicurezza e salute.
L'intervento si svolgerà in tre fasi: la prima riguarda i nuovi pavimenti interni e la realizzazione della vasca antincendio (da luglio a dicembre 2023); la seconda prevede le nuove tettoie esterne (a partire da gennaio 2024), con spostamento temporaneo dei banchi a piazza Annigoni; la terza fase vedrà il progressivo ricollocamento dei banchi sotto le nuove tettoie fino a dicembre 2024. Il completamento del progetto è previsto entro dicembre 2024.
Questa è la teoria, ma la pratica è un'altra cosa. Nei giorni scorsi, il ritrovamento di reperti archeologici ha rallentato tutto. Ora il cantiere è completamente fermo, come si può notare facendo un giro al mercato. Il tempo passa e niente sembra andare avanti, rendendo la fine dei lavori, prevista per dicembre 2024, sempre più un miraggio. I disagi, quindi, sono destinati ad aumentare.
Da una parte ci sono i venditori ambulanti che chiedono a gran voce un sostegno economico dal Comune di Firenze. Passare il Natale 2024 in queste condizioni comporterebbe gravi perdite economiche per tutti i venditori, senza contare l'impatto visivo, davvero disturbante. Inoltre, il cantiere ha occupato vari posti macchina utili sia per le attività di vendita che per i residenti.
Ora non resta che capire quando finirà tutto. Il ritardo sembra inevitabile, così come il peso dei disagi che lavoratori e venditori dovranno sopportare.
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