"Ho iniziato riparando tappeti", racconta con semplicità Hadi Poorjahan a Firenzedintorni.it, oggi tra i volti più interessanti della scena tessile iraniana. Ospite della 89ª edizione di MIDA – Mostra Internazionale dell’Artigianato di Firenze, Poorjahan porta con sé un pezzo d’Iran, intrecciato in ogni nodo delle sue opere.
Originario di Qom, città sacra e rinomata per i suoi tappeti in seta, Hadi si è distinto per la capacità di unire il rispetto della tradizione con un’estetica decisamente contemporanea. "Questo tappeto davanti a te l’ho disegnato io stesso", spiega con orgoglio indicando una delle sue creazioni. Non si tratta solo di un oggetto decorativo: "Qui ho raccontato la storia di Arash Kamangi, una leggenda iraniana. L’ho voluta riportare su questo tessuto perché le storie fanno parte di ciò che siamo."
Il suo lavoro non è passato inosservato: "Sono stato la prima persona in Iran a vincere un premio nazionale per la produzione di tappeti moderni. E sono l’unico ad aver avuto una mostra personale esclusiva in cui ho esposto solo i miei tappeti, progettati e realizzati da me, per tredici giorni. È stata accolta con grande entusiasmo."
A Firenze, Poorjahan partecipa per la prima volta con alcuni pezzi scelti a istinto. "Non sapevo esattamente cosa portare… non conoscevo i gusti della gente, cosa potesse piacere. Così ho selezionato alcuni tappeti di mia scelta. E ho lasciato che parlassero da soli."
MIDA 89, che ospita artigiani da oltre 30 paesi, si conferma come un crocevia globale della creatività manuale. L’esposizione di Poorjahan rappresenta appieno lo spirito della manifestazione: valorizzare il saper fare, indipendentemente dal luogo d’origine, e portare al pubblico storie e mani che sanno intrecciare memoria e futuro.
"Alcuni dei miei tappeti sono in pura seta", conclude Hadi. "E a me, personalmente, la seta piace più di ogni altro materiale. È viva, preziosa, e si lascia raccontare."
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