La nostra intervista in esclusiva a Marzio Mori, uno dei capilista della lista civica a sostegno di Sara Funaro

Marzio Mori è uno dei capilista della lista civica che sostiene la candidatura di Sara Funaro come prossima sindaca di Firenze. Come lui stesso ama ribadire, però, è semplicemente in prestito al mondo della politica. Perché Marzio ha una lunga ed onorata esperienza nell'ambito sociale ed è direttore dei servizi che si occupano di immigrazione, di marginalità e di carcere all'interno della fondazione Caritas. E proprio a proposito del terzo settore fiorentino abbiamo voluto parlare con lui in una chiacchierata in esclusiva: "In questi ultimi dieci anni, con rare interruzioni, ho avuto quasi quotidianamente a che fare con Sara su temi molto complessi e legati a persone in grande difficoltà. Devo dire, non è tanto la competenza di Sara, che ovviamente è una competenza tecnica altissima, ma sono soprattutto i gesti a colpire e la tenerezza con cui lei ha fatto alcune cose. Mi è sembrata sempre a suo agio con tutte le persone, sempre molto vera, molto attenta, molto vicina. Non c'è niente che le abbia mai creato difficoltà e questo per noi che tutti i giorni affrontiamo questi problemi significa tantissimo."

IL TERZO SETTORE - "Io credo che il terzo settore sia veramente una grande risorsa perché genera relazioni e costantemente comunità. E devo dire che è forse grazie al terzo settore che si riesce a fronteggiare un momento così difficile per la società, per l'economia, nella quale non solo le tradizionali povertà trovano difficoltà ad essere accolte, ma abbiamo tutta una zona che tecnicamente viene chiamata zona grigia, che se non è sostenuta, se non è accompagnata, se non è caricata sulle spalle di qualcuno probabilmente rischia di scivolare in quelle zone di difficoltà da cui difficilmente si riesce a uscire. Quindi il terzo settore vuole essere un antidoto a tutte queste difficoltà."

CONTINUITA' - "Io credo che l'amministrazione di Firenze e della Toscana siano una delle eccellenze assolute per quanto riguarda il dialogo con il terzo settore. Direi che hanno un po' anticipato anche la riforma del terzo settore che prevede la coprogrammazione e la coprogettazione. Direi che Firenze da questo punto di vista ha anticipato questa modalità, andando a tentare di individuare, di capire, di vedere quali fossero le difficoltà che ci potevano essere. Poi chiaramente come in tutti i mondi dove le risorse sono limitate, alcune volte sono state fatte scelte in certe direzioni, altre volte in altre, però c'è sempre stata grandissima attenzione e io ho sempre vissuto con grande serenità e con grande dialogo la mia appartenenza al terzo settore, il mio essere sempre sulla strada."

FUNARO E IL TERZO SETTORE - "Sara ha da sempre una grande sensibilità e conosce tutti gli operatori del nostro ente, li conosce per nome, e non soltanto noi che abbiamo ruoli anche di direzione, e questo vale anche per colleghi di altre organizzazioni. Sara entra sempre in relazione con tutto il gruppo di lavoro. Questa è una cosa che ci ha sempre colpito e che anche i miei colleghi hanno sempre apprezzato. In più, lei ha sempre piacere di conoscere anche gli ospiti delle case, di conoscere le persone che incontriamo sul nostro cammino o che incontriamo per strada. E lo fa con una grande naturalezza. Non è mai mancata in questi dieci anni allo scambio delle uova di Pasqua o dei panettoni e che abbiamo condiviso insieme a altre associazioni. Ha sempre voluto esserci e a un certo punto doveva essere portata via altrimenti sarebbe rimasta per ore a parlare insieme agli anziani (ride, ndr). Questo ci ha sempre fatto respirare genuinità. E questo è sicuramente molto importante."
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