Chi ha lavorato negli ultimi anni con le persone emarginate a Firenze, ha inevitabilmente incontrato Marzio Mori. Come dirigente dell’area immigrazione e marginalità della Fondazione Solidarietà Caritas, Mori si è sempre posto in prima linea nell’accoglienza di profughi, minori stranieri non accompagnati e persone senza fissa dimora. Adesso ha deciso di candidarsi alle elezioni comunali, presentandosi con la lista civica di Sara Funaro. Di seguito quanto rilasciato a Firenzedintorni.it: “Io sono nato e cresciuto nell'ambito sociale, e mi sono sempre occupato di situazioni di grande vulnerabilità. Quindi di persone che vivono per strada, che arrivano da lontano e che si trovano in difficoltà. Per me la quotidianità è vivere in mezzo alla gente. Sono certo di conoscere gran parte delle persone che possiamo incontrare sulle nostre strade”.
Quali sono le priorità sulle quali lavorare dal punto di vista sociale?
“Il governo ragiona in tema di contrasto alla povertà con la misura dell’assegno di inclusione. Misura che, però, taglia fuori alcuni contesti. Penso a molte di quelle persone che vivono per strada. Il reddito di cittadinanza, seppur con aspetti da rivedere, era una misura maggiormente inclusiva. Il PNRR, nella Missione 5, ha stanziato risorse per la povertà estrema e l’housing first. Il Comune di Firenze sta lavorando e serve tempo per poter mettere a norma le strutture.
Operiamo sui centri servizi (o one stop shop), luoghi dove chi si trova in povertà o senza dimora può recarsi e ricevere, in un unico luogo, una serie di servizi importanti: dall’assistente sociale, a percorsi di indirizzamento alla cura, alla residenza, alla possibilità di avere un luogo dove ricevere la corrispondenza o dove poter lasciare il bagaglio. Tutti aspetti che sembrano banali, ma che possono rappresentare un dramma quotidiano per chi vive in strada”.
Un altro tema del quale ha parlato recentemente è la necessità di creare accoglienza estiva per i senza dimora.
“Se consultiamo il sito fio.PSD, che è la Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora e che ha un respiro nazionale, troviamo l’elenco di coloro che vivono per strada e che muoiono quotidianamente. Purtroppo è un elenco molto lungo e, tra le cause di morte, il freddo è una delle ultime. Spesso ci concentriamo sul pericolo dell’inverno. Non è così. Dobbiamo intervenire su tutti quegli aspetti che rendono la vita in strada estremamente complicata. Dobbiamo dare delle risposte di sistema che siano il più possibile vicino alla storia delle persone. Con l’estate arrivano i grandi caldi insieme alla necessità di idratarsi e non stare sotto al sole... e anche di questo ci dobbiamo occupare. Perché una città che non si occupa degli ultimi, è una città che fa fatica a occuparsi anche degli altri.
Sara (Funaro, ndr) ha sempre dimostrato di essere impegnata su queste tematiche e lo sarà sempre di più, con interventi moderni. Cambia il clima, cambiano le persone, cambia la società: studiando questi cambiamenti con attenzione, dobbiamo dare risposte che siano credibili, senza raccontare e raccontarci storielle”.
Una vittoria del centrodestra potrebbe rappresentare il pericolo di regressione dal punto di vista del welfare?
“Se il trend è quello che vediamo a livello nazionale... Ricordiamo che l’impostazione che questo governo ha dato alle misure di contrasto alla povertà è una misura di categoria e non universale, che esclude molte persone e le valuta. Da tecnico, da studioso, da chi vive fianco a fianco con le persone che sono ospitate in comunità, è chiaro che se questo viene applicato a livello totale non posso che trovarmi in completo disaccordo. L’eliminazione del reddito di cittadinanza, con tutto quello ha portato, ha creato alle persone fragili che vivono per strada e nei centri di accoglienza dei drammi difficili da sanare. E che, ribadisco, non sono stati colmati dall’ADI (Assegno di Inclusione, ndr)”.
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