San Jacopino, un tempo rione vivace e tranquillo, oggi si ritrova ostaggio della microcriminalità. L’ennesima notte di devastazioni ha visto dieci auto vandalizzate e un furto in una palestra di via Lulli, ma per i residenti è solo l’ultimo capitolo di un’escalation inarrestabile.
"Ogni mattina è un’incognita," racconta Marta, che abita in piazza San Jacopino. "Questa volta hanno spaccato i vetri di tre auto sotto casa mia. Ma il peggio è che non ci stupisce più. Ogni settimana è sempre la stessa storia."
Le strade del quartiere – via Rossini, via Fontana, via Ponte all’Asse – raccontano una realtà fatta di vetri infranti e rassegnazione. "Abbiamo paura," confessa Luca, un giovane residente di via Benedetto Marcello. "Lo spaccio avviene alla luce del giorno, e la notte sembra non esserci controllo. È chiaro che qui qualcosa sta peggiorando, ma nessuno interviene."
Da mesi, i cittadini denunciano l’aggravarsi della situazione. I controlli intensificati in altre aree di Firenze – come le Cascine e la stazione di Santa Maria Novella – sembrano aver spostato i problemi verso il quartiere. "San Jacopino è diventata la valvola di sfogo," spiega Giulia, residente da anni in via Ponte all’Asse. "Gli spacciatori si sono spostati qui, e il quartiere è abbandonato a sé stesso. Nessuno ci ascolta."
La misura è colma, e la rabbia monta. Dopo l’ultima ondata di raid, le chat del quartiere si sono riempite di messaggi esasperati. "Non possiamo più vivere così," scrive un utente. "La situazione peggiora ogni giorno e nessuno fa niente. Non siamo cittadini di serie B."
La richiesta è unanime: maggiore presenza delle forze dell’ordine e un piano serio per riportare la sicurezza. "Non chiediamo miracoli," conclude Marta. "Vogliamo solo vivere senza doverci guardare continuamente le spalle."
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