Occupazione dell’ex Hotel, i residenti chiedono sicurezza immediata

Il quartiere San Jacopino, nel cuore di Firenze, è di nuovo sotto assedio. L’ex Hotel Airone, ormai simbolo di degrado e abbandono, è diventato un rifugio per senza fissa dimora e sbandati, gettando i residenti nel panico. “Ogni sera è un incubo. Vedo persone entrare e uscire, e non so mai chi incontrerò di fronte al portone di casa”, racconta Carla M., residente di via Toselli. Come lei, molti altri temono che la situazione possa degenerare in un nuovo caso Astor, l’edificio occupato per anni da gang e teatro della tragica scomparsa della piccola Kata.

Il Comitato Cittadini Attivi San Jacopino, guidato da Simone Gianfaldoni, alza la voce: “Non possiamo più vivere così. Abbiamo paura di uscire dopo il tramonto. Ci servono interventi decisi, non rassicurazioni vuote”. Gianfaldoni chiede alle autorità un impegno concreto per fermare le occupazioni e garantire la sicurezza del quartiere. Anche Marco Ruffili, presidente del Quartiere 1, ha promesso maggiore controllo, ma i cittadini lamentano che la situazione rimane immutata. “Vediamo solo parole, mentre l’insicurezza dilaga”, accusa Alessandro F., padre di due bambini.

L’edificio sembra essere fuori controllo. Gli accessi continuano a essere violati, e il proprietario è irreperibile. Dal centrodestra arrivano critiche all’amministrazione comunale e al sindaco, accusati di non fare abbastanza per prevenire occupazioni e degrado. Secondo gli esponenti dell’opposizione, Firenze starebbe pagando un prezzo alto per la mancanza di interventi strutturali e di un’azione più incisiva contro le occupazioni abusive. In particolare, si chiede un maggior coinvolgimento della proprietà privata per mettere in sicurezza gli stabili e prevenire situazioni di emergenza come quella dell’ex Hotel Airone.

San Jacopino vive un momento di profonda crisi: alle occupazioni si sommano episodi di microcriminalità come spaccate e furti nei negozi, che contribuiscono a rendere il quartiere un luogo sempre più insicuro. “Non è solo l’ex Hotel Airone, ma tutto il rione è fuori controllo. Siamo esasperati”, aggiunge Roberto P., pensionato che vive nella zona.

I cittadini, intanto, si preparano a scendere in strada per protestare. “Non vogliamo che San Jacopino diventi un’altra terra di nessuno”, conclude Carla M., con un misto di paura e rabbia. La tensione cresce, e il quartiere attende risposte che tardano ad arrivare.
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