Alberto Malusci

C'è un giocatore che mi colpisce quando una domenica mattina nella primavera del 1989 vado ad assistere per la prima volta in quella stagione a una partita degli allievi della Fiorentina che poi avrebbe vinto lo scudetto. E' il libero Alberto Malusci. Mi piace per il modo autorevole con cui guida la difesa e per la sua abilità nel far ripartire l'azione con una visione di gioco da centrocampista. Sembra più maturo della sua età. Alberto ha soltanto 17 anni e penso che  nel giro di un paio di stagioni, se non si perde, possa essere pronto per la prima squadra. Invece nell'autunno di quello stesso anno debutta con i grandi. Il merito è del tecnico Bruno Giorgi che vede in questo ragazzino grandi qualità. Il 22 ottobre del 1989 è il giorno dell'esordio in serie A  di Malusci con la Sampdoria al Comunale. Sono allo stadio quando entra in campo a quattro minuti dal novantesimo al posto del centravanti Buso con la Fiorentina in vantaggio per 3-1 (quello è il risultato finale) e sono contento di aver sbagliato le mie previsioni. In pochi mesi dagli allievi alla prima squadra non è cosa da tutti. Il 21 gennaio del 1990 all'Olimpico con la Lazio Malusci disputa la sua prima partita da titolare in serie A. Indossa la maglia numero quattro e viene impiegato come centrocampista. Gioca bene e la Fiorentina pareggia 1-1 in rimonta grazie a un gol di Kubik a venti minuti dalla fine. Il 21 marzo è il giorno del debutto in Europa. Ad Auxerre nella gara di ritorno dei quarti di finale di Coppa Uefa sul risultato di 0-0 (dopo il successo per 1-0 all'andata a Perugia) all'11' del secondo tempo Giorgi lo manda in campo al posto di Faccenda che già aveva sostituito Battistini nel primo tempo. Alberto gioca nel suo ruolo naturale, quello di libero. E fa la sua bella figura. La Fiorentina vince per 1-0 con un gol di Nappi a dodici minuti dalla fine e si qualifica per le semifinali. 

Il 3 aprile "il giovane Malusci", come ormai lo chiamano con un simpatico coro i tifosi della curva Fiesole, fa il suo debutto in Coppa Uefa dal primo minuto. Graziani, scelto per sostituire Giorgi esonerato dopo il pareggio per 0-0 a Perugia contro il Cesena il 25 marzo, al suo esordio sulla panchina viola lo manda in campo a Brema nella semifinale d'andata. Con il Werder Alberto gioca da centrocampista una bella partita. La Fiorentina sfiora il colpaccio. Dopo il gol di Nappi viene raggiunta al novantesimo nel match finito 1-1. Malusci disputa anche la gara di ritorno a Perugia tredici giorni dopo terminata 0-0 che porta i viola in finale con la Juve. E va in campo il 2 maggio negli ultimi tre minuti al posto di Kubik nella finale d'andata a Torino con i bianconeri persa per 3-1. Complessivamente nella sua prima stagione con la prima squadra colleziona 16 gettoni di presenza. Sono tanti per chi non è ancora maggiorenne (è nato a Pistoia il 23 giugno 1972).

Nell'estate del 1990, con Mario Cecchi Gori nuovo presidente e Sebastiao Lazaroni ex commissario tecnico del Brasile allenatore, nasce una nuova Fiorentina e il "giovane Malusci" diventa titolare come libero. Sembra essere lui l'erede di Baresi. Gioca 21 partite in serie A e 5 in Coppa Italia. Nella stagione successiva (1991/92), con Radice che subentra a Lazaroni dopo cinque giornate, fa ancora ancora meglio e colleziona 26 presenze in campionato e 3 in Coppa Italia. Il 1 dicembre a Cremona segna il suo primo gol in serie A all'inizio del secondo tempo. C'è una punizione al limite dell'area. Dunga gli tocca il pallone e Alberto con un gran tiro porta in vantaggio la Fiorentina nel match poi vinto 3-1 grazie a una rete di Batistuta e a un autogol di Giandebiaggi. Alla Cremonese segna anche il suo primo gol a Firenze il 18 aprile 1992. E' quello del definitivo pareggio (1-1) a undici minuti dal novantesimo. La stagione, però, purtroppo si conclude malissimo. All'ultima giornata a Parma il 24 maggio, nel match finito 1-1 con i gol di Maiellaro nel primo tempo e di Brolin su rigore a un minuto dal novantesimo, il belga Grun con un fallo a centrocampo gli procura la frattura della tibia destra. Lo stop è lungo. Così salta tra l'altro la finale del campionato europeo Under 21 vinto dall'Italia e le Olimpiadi di Barcellona.  A gennaio, quando è sul punto di rientrare in campo, subisce una ricaduta. E così nella stagione 1992/93, quando la Fiorentina retrocede in serie B, non disputa nemmeno una partita. Torna in campo per la sua prima gara ufficiale quasi quindici mesi dopo l'incidente del Tardini. E' il 22 agosto 1993. Il nuovo allenatore viola Claudio Ranieri al Franchi nel match dei trentaduesimi di finale di Coppa Italia con l'Empoli vinto dalla Fiorentina per 2-0 lo schiera, a risultato già acquisito, a quattordici minuti dal novantesimo al posto di Effenberg. E' solo un assaggio. La settimana successiva, il 29 agosto, a Palermo alla prima di campionato gioca titolare, come libero naturalmente. I viola vincono 3-0 con un gol di Banchelli e una doppietta di Robbiati e  non mollano mai la prima posizione in classifica. Malusci è tra gli artefici della promozione. Disputa 33 partite e segna 2 reti, entrambe al Franchi. Il 21 novembre quando la Fiorentina batte il Ravenna 2-0 e il 23 gennaio 1994 su rigore nel match con il Palermo vinto per 4-1. Il 22 dicembre si toglie anche la soddisfazione del suo primo gol europeo. A Portsmouth nella fase a gironi del torneo anglo-italiano al novantesimo realizza la rete della vittoria (3-2) che però non è sufficiente a superare il turno. 

Anche nel campionato 1994/95, quello del ritorno in serie A, Malusci è titolare inamovibile e disputa 30 partite. Nel torneo successivo, però, a causa di problemi agli adduttori ma anche per l'arrivo di Amoruso e Padalino che gli tolgono spazio, Alberto gioca poco. Appena 10 gare in campionato e 3 in Coppa Italia. Ed è in questa competizione che si toglie le maggiori soddisfazioni dell'annata. E' in campo a San Siro con l'Inter nella semifinale di ritorno dove la Fiorentina, dopo il successo per 3-1 all'andata al Franchi, batte 1-0 i nerazzurri con un gol di Batistuta nel finale. E soprattutto è in campo  nella finale di ritorno con l'Atalanta. Dopo aver vinto all'andata a Firenze per 1-0 i viola  si impongono per 2-0 anche a Bergamo con le reti di Amoruso e Batistuta. E' il 18 maggio 1996. La Fiorentina conquista la Coppa Italia. E' il giorno del trionfo. Ma è anche il giorno dell'ultima delle 160 partite ufficiali (con 6 reti) di Malusci in maglia viola. La festa di Bergamo prosegue nella notte a Firenze dove in quarantamila al Franchi attendono il ritorno della squadra dalla Lombardia. E' nel suo stadio che Alberto, osannato come tutta la squadra, saluta i tifosi viola che lo hanno sostenuto per tanti anni. Poi in estate arriva il trasferimento all'Olympique Marsiglia. Ma ogni volta che torna a giocare per qualche esibizione a Firenze viene sempre accolto con grande entusiasmo e con il coro passato alla storia: "giovane giovane giovane Malusci".
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