A distanza di due mesi dal sopralluogo effettuato dalla Polizia Municipale e dai Vigili del Fuoco presso l’immobile INPS all’angolo tra via Toselli e via Galliano, la situazione dell’adiacente giardino pubblico resta drammaticamente invariata: chiuso, abbandonato e in stato di completo degrado.
Il sopralluogo, avvenuto nel marzo scorso nell’ambito delle attività coordinate dal Cosp in risposta alle numerose segnalazioni del Quartiere 1 e dell’Amministrazione Comunale, aveva evidenziato la pericolosità dei ponteggi presenti sull’edificio INPS, lasciati da anni in uno stato di totale abbandono. A seguito delle verifiche, i Vigili del Fuoco hanno disposto la chiusura immediata del giardino per motivi di sicurezza.
Un parco ostaggio del degrado
Oggi, nel pieno della primavera, quel giardino dovrebbe essere un luogo di ritrovo per famiglie, bambini e anziani del quartiere. Invece, come mostrano le immagini scattate a maggio, l’area verde si presenta in condizioni disastrose: erba alta, giochi per bambini inutilizzabili, rifiuti e vegetazione incontrollata. Panchine e tavoli restano inutilizzati dietro la recinzione, mentre il piccolo scivolo rosso-blu si deteriora sotto il sole e le intemperie, immerso in un contesto di totale abbandono.
Un silenzio che pesa
Nonostante Palazzo Vecchio avesse annunciato l’intenzione di intimare alla proprietà dell’immobile di mettere in sicurezza i ponteggi come richiesto dai Vigili del Fuoco, ad oggi non risulta alcun intervento concreto. La cittadinanza, intanto, continua a chiedere risposte. “È inaccettabile che uno spazio pubblico venga chiuso per mesi senza che si muova nulla – commenta una residente – questo giardino è uno dei pochi polmoni verdi del quartiere, e vederlo in queste condizioni fa male.”
La richiesta di intervento immediato
Dal Quartiere 1 si rinnova l’appello all’Amministrazione affinché si sblocchi la situazione al più presto. La speranza è che la proprietà dell’edificio INPS si attivi in tempi rapidi per adempiere alle prescrizioni, consentendo così la riapertura dell’area verde.
Nel frattempo, i cittadini continuano a guardare attraverso la recinzione, chiedendosi quando potranno tornare a usufruire di uno spazio che dovrebbe essere sinonimo di comunità e benessere, e non di incuria e abbandono.
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